Ornella Panfilo infuriata. |
Oggi sono proprio infuriata!
Titoloni dei giornali sulla scuola che produce analfabeti, stai a vedere che è colpa degli insegnanti!
È vero, è così.
In nome del bene degli studenti abbiamo chinato il capo quando da scuola di diritto siamo diventati scuola di servizio, lo abbiamo chinato tutte le volte che da destra e da sinistra hanno tagliato i nostri fondi e i nostri stipendi e aumentato il nostro carico di lavoro.
Ci siamo inchinati davanti all’autonomia scolastica, che ci ha resi vulnerabili al “mercato”.
Abbiamo accettato condizioni di lavoro impossibili quando ci hanno chiesto di individualizzar e
l’insegnamento con 25 o più alunni per classe.
Abbiamo passivamente voluto vestirci di progetti di ogni genere e natura, ci siamo sostituiti alle famiglie assenti per educare, prevalentemente , anziché istruire.
Abbiamo accettato il principio che la bocciatura sia una sconfitta (con lo spauracchio sempre possibile di un ricorso), ci siamo dibattuti fra relazioni di neuropsichiatri e psicologi per preparare piani individualizzat i
per i ragazzi con bisogni educativi speciali, per dislessici e
iperattivi, che naturalmente per il Ministero della pubblica distruzione
non abbisognano di alcun sostegno.
Abbiamo trasformato i 5 in 6, i 6 in 7 e i 7 in 8, abbiamo iniziato a fare lo show per le iscrizioni, abbiamo accettato i tagli ai sostegni, i corsi di recupero, gli aggiornamenti più improbabili, le commissioni più incredibili, le dozzine di riforme sempre a costo zero per lo stato e a lacrime e sangue per noi.
Ci siamo sviliti, inginocchiati, oramai stiamo strisciando e abbiamo perso ogni dignità, messi alla berlina dai telegiornali come mostri picchiatori, incompetenti e nullafacenti, con l’opinione pubblica che ci odia convinta che noi si lavori mezza giornata e invidiosa dei nostri mesi e mesi di ferie.
Stiamo pagando le pensioni baby di chi ci ha preceduto facendo i nonni-insegnant i.
E nonostante tutto questo, quello che non vi dicono – perché l’Invalsi non è certo il vangelo – riusciamo ancora ad insegnare qualcosa.
Questo è il miracolo di cui nessuno parla.
Titoloni dei giornali sulla scuola che produce analfabeti, stai a vedere che è colpa degli insegnanti!
È vero, è così.
In nome del bene degli studenti abbiamo chinato il capo quando da scuola di diritto siamo diventati scuola di servizio, lo abbiamo chinato tutte le volte che da destra e da sinistra hanno tagliato i nostri fondi e i nostri stipendi e aumentato il nostro carico di lavoro.
Ci siamo inchinati davanti all’autonomia scolastica, che ci ha resi vulnerabili al “mercato”.
Abbiamo accettato condizioni di lavoro impossibili quando ci hanno chiesto di individualizzar
Abbiamo passivamente voluto vestirci di progetti di ogni genere e natura, ci siamo sostituiti alle famiglie assenti per educare, prevalentemente
Abbiamo accettato il principio che la bocciatura sia una sconfitta (con lo spauracchio sempre possibile di un ricorso), ci siamo dibattuti fra relazioni di neuropsichiatri
Abbiamo trasformato i 5 in 6, i 6 in 7 e i 7 in 8, abbiamo iniziato a fare lo show per le iscrizioni, abbiamo accettato i tagli ai sostegni, i corsi di recupero, gli aggiornamenti più improbabili, le commissioni più incredibili, le dozzine di riforme sempre a costo zero per lo stato e a lacrime e sangue per noi.
Ci siamo sviliti, inginocchiati, oramai stiamo strisciando e abbiamo perso ogni dignità, messi alla berlina dai telegiornali come mostri picchiatori, incompetenti e nullafacenti, con l’opinione pubblica che ci odia convinta che noi si lavori mezza giornata e invidiosa dei nostri mesi e mesi di ferie.
Stiamo pagando le pensioni baby di chi ci ha preceduto facendo i nonni-insegnant
E nonostante tutto questo, quello che non vi dicono – perché l’Invalsi non è certo il vangelo – riusciamo ancora ad insegnare qualcosa.
Questo è il miracolo di cui nessuno parla.
Non flagelliamoci, nonostante quanto descritto nell’articolo corrisponda in gran parte al vero, abbiamo i diplomati di scuola media superiore con la migliore preparazione di base al mondo, i laureati in fisica e i medici specializzati ce li invidiano e trovano subito lavoro all’estero.
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