LA RIFLESSIONE
La SOBRIETA', la vera virtù dei nostri tempi (poco praticata)
L'approdo
Felice l’uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all’osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l’uomo come una fiamma spenta,
Felice l’uomo come sabbia d’estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.
Primo Levi
LA FRASE
Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più. (Oscar Wilde)
IL PROVERBIO
Per Sant'Anna (26) l'acqua è una manna...
NATURA
“La smania del nuovo” è quella che spinge a voler ricercare qualcosa
che non si sa che cosa sia, a non accontentarsi mai di quello che si ha
già, a non godere fermamente delle cose fatte. Tutto ciò contiene i semi
dell’infelicità e
rende estremamente complesso il vivere quotidiano. Anche il continuo
bombardamento sensoriale, che la società dei consumi effettua, rende
dipendenti dalle novità. Presumibilmente
bisognerebbe rieducare i sensi con le strategie pedagogiche della
Montessori “… Noi dunque possiamo aiutare lo sviluppo dei sensi…
graduando e adattando gli stimoli…”.
D’altra parte, il volere più di
quello che si ha, è un’esigenza legittima dell’essere umano, laddove
essa è paradigmatica di un miglioramento della qualità della vita.
La
trappola scatta quando si desidera di più senza godere appieno di quello
che nel frattempo si è raggiunto. In tal senso Carlson osserva che
“… Se pensi che di più sia meglio, non sarai mai soddisfatto… ricordati
che anche se ottieni quello a cui stai pensando, non sarai più
soddisfatto di prima, perché continuerai a desiderare sempre di più…”.
Alla luce di ciò, il reperimento del proprio benessere passa attraverso
una riscoperta della sobrietà e della semplicità, che consentono di
apprezzare quello che si è, quello che si ha e quello che si fa.
Si
scopre così nella frugalità, l’origine delle propria grandezza.
“Temo un
uomo dal discorso frugale... temo che egli sia grande…” (Dickinson, 1996)
LA POESIAL'approdo
Felice l’uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all’osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l’uomo come una fiamma spenta,
Felice l’uomo come sabbia d’estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.
Primo Levi
LA FRASE
Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più. (Oscar Wilde)
IL PROVERBIO
Per Sant'Anna (26) l'acqua è una manna...
NATURA
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