Site Pluto è una base sotterranea degli USA ed appare in stretto
collegamento fisico con la base militare di San Rocco-Santa Tecla,
sovrastante Site Pluto al vertice della collina di Longare, e con
l’altro importante sito di Tormeno-Fontega, formando un unico complesso
militare.
Almeno fino al 1992, ha ospitato circa 200 bombe atomiche e 1.000 kg di plutonio, a stretto contatto con il paese di Longare ed a pochi km da Vicenza, non osservando le minime condizioni di sicurezza per i Cittadini vicentini visto che fu il più importante deposito d’armi atomiche in Italia ed uno dei più importanti d’Europa”.
Purtroppo, nella “democratica” Italia le questioni militari sono avvolte dall’impenetrabile coltre di almeno 9 accordi internazionali Italia-USA su cui è posto il sigillo del Segreto di Stato.
L’articolo 11 della Costituzione sancisce il ripudio della guerra e l’Italia ha firmato il Trattato contro la proliferazione nucleare (1968).
Site Pluto era al servizio della strategia di generali che prevedevano l’uso di armi atomiche nella nostra pianura Padana per ostacolare un ipotetico invasore: mine atomiche da porre su ponti e strade, proiettili d’artiglieria e missili, anch’essi atomici da sparare nel Triveneto.
Si sapeva che le nostre frontiere orientali erano fragili e che avrebbero resistito pochi minuti.accettando perfino che il 92% dei nostri giovani soldati di leva, fanti ed alpini, fossero destinati alla morte anch’essi in poco tempo, solo per rallentare il nemico e dare il tempo di preparare le bombe atomiche.
Nel 1992, Site Pluto chiuse per un paio d’anni, perché successe un incidente a qualche bomba atomica stivata in galleria con dispersione di materiale nucleare pericolosissimo: prova che per due giorni grandi betoniere fecero la spola cementando l’interno di una galleria.
Le indagini delle autorità preposte alla salute pubblica furono limitate, superficiali ed approssimative.
Accurati studi scientifici riportano dati agghiaccianti sulla mortalità da tumore nell’ULSS N. 6 nell’ampio periodo temporale tra il 1990 ed il 2003.
Li riassumiamo:
- La mortalità per leucemia e tumori linfatici (malattie strettamente legate alle radiazioni) nell’ULSS N.6 è di 21,9 casi ogni 100.000 abitanti. In Italia, nello stesso periodo, è di 4-5 ed in Veneto 4-6;
- La mortalità per tumore nell’ULSS N.6 è 256-257 casi ogni 100.000 abitanti. In Italia è di 118-146 ed in Veneto di 123-165;
- Si muore un po’ di più per tumore nei Distretti di Vicenza, Est e Sud-Est, un po’ meno nel Distretto Ovest. Ci chiediamo: è un caso la coincidenza con l’ubicazione dei siti militari USA?;
- Tra il 1990 ed il 1999 a Longare si sono verificati 24,8 casi di decesso per tumore al fegato per ogni 100.000 abitanti e 30,2 per leucemia e tumori linfatici. Queste malattie sono dovute entrambe all’effetto delle radiazioni (il tumore al fegato, oltre che da infiammazioni croniche, anche da contatto con il plutonio, l’ingrediente delle bombe atomiche).
Quella volta, lo si stabilì come luogo ideale per questi motivi:
- una città occidentale sicura, finora ospitale e con buone infrastrutture in cui i soldati possano ritemprarsi prima e dopo le battaglie (Vicenza) con un ospedale psichiatrico per le cure dei reduci (si parlava di Montecchio Precalcino);
- una grande base consolidata nel territorio da decenni (Ederle);
- un aeroporto d’appoggio non grande, ma in area urbana (Dal Molin);
- un quartiere dormitorio a pochi minuti dalla Ederle (Quinto Vicentino);
- un deposito sotterraneo immenso protetto da strati di roccia e cemento in cui stoccare armi e veleni, con un centro di intelligence che resisterebbe anche ad un attacco atomico (Longare-Tormeno);
- un’area per esercitazioni ed addestramento delle truppe tranquilla ed adiacente alla base in cui sparare senza vincoli, sperimentando nuove armi (S. Rocco di Longare);
- un aeroporto di grandi dimensioni dotato di armi nucleari a poca distanza, vero trampolino di lancio per ogni azione della 173 Airborne (Aviano);
- un secondo aeroporto anch’esso dotato di armi nucleari a poca distanza (Ghedi-Torre).
Almeno fino al 1992, ha ospitato circa 200 bombe atomiche e 1.000 kg di plutonio, a stretto contatto con il paese di Longare ed a pochi km da Vicenza, non osservando le minime condizioni di sicurezza per i Cittadini vicentini visto che fu il più importante deposito d’armi atomiche in Italia ed uno dei più importanti d’Europa”.
Purtroppo, nella “democratica” Italia le questioni militari sono avvolte dall’impenetrabile coltre di almeno 9 accordi internazionali Italia-USA su cui è posto il sigillo del Segreto di Stato.
L’articolo 11 della Costituzione sancisce il ripudio della guerra e l’Italia ha firmato il Trattato contro la proliferazione nucleare (1968).
Site Pluto era al servizio della strategia di generali che prevedevano l’uso di armi atomiche nella nostra pianura Padana per ostacolare un ipotetico invasore: mine atomiche da porre su ponti e strade, proiettili d’artiglieria e missili, anch’essi atomici da sparare nel Triveneto.
Si sapeva che le nostre frontiere orientali erano fragili e che avrebbero resistito pochi minuti.accettando perfino che il 92% dei nostri giovani soldati di leva, fanti ed alpini, fossero destinati alla morte anch’essi in poco tempo, solo per rallentare il nemico e dare il tempo di preparare le bombe atomiche.
Nel 1992, Site Pluto chiuse per un paio d’anni, perché successe un incidente a qualche bomba atomica stivata in galleria con dispersione di materiale nucleare pericolosissimo: prova che per due giorni grandi betoniere fecero la spola cementando l’interno di una galleria.
Le indagini delle autorità preposte alla salute pubblica furono limitate, superficiali ed approssimative.
Accurati studi scientifici riportano dati agghiaccianti sulla mortalità da tumore nell’ULSS N. 6 nell’ampio periodo temporale tra il 1990 ed il 2003.
Li riassumiamo:
- La mortalità per leucemia e tumori linfatici (malattie strettamente legate alle radiazioni) nell’ULSS N.6 è di 21,9 casi ogni 100.000 abitanti. In Italia, nello stesso periodo, è di 4-5 ed in Veneto 4-6;
- La mortalità per tumore nell’ULSS N.6 è 256-257 casi ogni 100.000 abitanti. In Italia è di 118-146 ed in Veneto di 123-165;
- Si muore un po’ di più per tumore nei Distretti di Vicenza, Est e Sud-Est, un po’ meno nel Distretto Ovest. Ci chiediamo: è un caso la coincidenza con l’ubicazione dei siti militari USA?;
- Tra il 1990 ed il 1999 a Longare si sono verificati 24,8 casi di decesso per tumore al fegato per ogni 100.000 abitanti e 30,2 per leucemia e tumori linfatici. Queste malattie sono dovute entrambe all’effetto delle radiazioni (il tumore al fegato, oltre che da infiammazioni croniche, anche da contatto con il plutonio, l’ingrediente delle bombe atomiche).
Quella volta, lo si stabilì come luogo ideale per questi motivi:
- una città occidentale sicura, finora ospitale e con buone infrastrutture in cui i soldati possano ritemprarsi prima e dopo le battaglie (Vicenza) con un ospedale psichiatrico per le cure dei reduci (si parlava di Montecchio Precalcino);
- una grande base consolidata nel territorio da decenni (Ederle);
- un aeroporto d’appoggio non grande, ma in area urbana (Dal Molin);
- un quartiere dormitorio a pochi minuti dalla Ederle (Quinto Vicentino);
- un deposito sotterraneo immenso protetto da strati di roccia e cemento in cui stoccare armi e veleni, con un centro di intelligence che resisterebbe anche ad un attacco atomico (Longare-Tormeno);
- un’area per esercitazioni ed addestramento delle truppe tranquilla ed adiacente alla base in cui sparare senza vincoli, sperimentando nuove armi (S. Rocco di Longare);
- un aeroporto di grandi dimensioni dotato di armi nucleari a poca distanza, vero trampolino di lancio per ogni azione della 173 Airborne (Aviano);
- un secondo aeroporto anch’esso dotato di armi nucleari a poca distanza (Ghedi-Torre).
Veneto a 360°
Bell’articolo! Io nel 95 e nel 97 ho perso 2 compagni di scuola, entrambi di longare, di 12 e 15 anni, morti per leucemia.. che tristezza e soprattutto quanto poco se ne parla…
RispondiEliminahttps://anfiteatroberico.com/lo-scandalo-rifiuti-covid-19-nel-lago-dell-anfiteatro/
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