venerdì 7 aprile 2017

L'angolo della Poesia



Cos'ha da piangere questa primavera?
Quasi si strugge di malinconia,
si veste di tristezza,
mentre il vento tormenta i suoi pensieri
e al suo sguardo, il sole si nasconde.
I prati, i fiori, gli alberi, le cose,
non sanno cosa senta nel suo cuore,
ma il silenzio si fa quasi preghiera,
in una vicinanza che emoziona.
Ed io, che assisto a questo muto dolore,
cos'ho da piangere? Non lo so ancora ...
Francesca Stassi


Il mondo perde i suoi colori,
sbiadito dalla pioggia
di un aprile poco gentile.
I fiori sentono il mio dolore,
piegati su se stessi
raccolgono i loro petali
in un chiuso abbraccio.
Le acque non fanno rumore;
i laghi, i ruscelli, il mare,
sono canti silenziosi
che nessuno può ascoltare.
Quanto durerà
questo schermo in bianco e nero,
quali immagini si susseguiranno
nei giorni a venire?
Nascerò ancora?
C'è sempre qualcosa o qualcuno
in grado di rimettere al mondo.
Francesca Stassi



Ho sentito i fiori parlare sottovoce,
rivelarsi piccoli segreti.
Agitarsi come mossi dal vento,
in un giorno limpido e sereno.
E poi, un velo dentro agli occhi,
di chi conosce l'amore e non lo vive,
e soffre nel veder due mani strette
come due alberi felici.

Francesca Stassi



In un giorno qualunque
attraversare le nuvole nel cielo più azzurro,
riconciliare il cuore con se stesso.
Ritrovare l'anima di ogni più piccola cosa,
intatta, pura come acqua cristallina.
Sentire le emozioni 

trovare la strada di casa
dove fermarsi e vivere ...

Francesca Stassi


Sono aquiloni i pensieri scappati alla ragione.
Nel cielo infinito cercano la loro strada,
perdersi è l'unico modo per ritrovarsi.
Si alzano in volo sfidando l'ignoto,
planano su immense praterie,
attraversano il mare,
e a volte, cadono.
Ma il filo della speranza
offre sempre un alito di vento
e come uccelli instancabili,
i pensieri aquiloni diventano sogni,
e i sogni ... 

non muoiono mai.
Francesca Stassi



Se tu sapessi come mi somiglia 
questa instabile primavera, 
così capricciosa e insopportabile 
nei suoi cambiamenti di umore.
Non bastano i vestiti a fiori, 

le camicette leggere per camminare tranquilla
a godere di questa letizia del creato.
I prati invitano a lunghe corse dove perdere il fiato 

e non pensare a niente. 
Vorrei raggiungere l'orizzonte, 
incerto e instabile più di me. 
Non ci sono punti fermi in questo vivere discreto, 
e molti di quei fiori che brillano al sole, 
domani, non ci saranno più.
Io mi annodo la sciarpa al collo, 

la tolgo e la rimetto quasi per tutto il giorno. 
Cerco un conforto e una liberazione.
Se solo il vento si calmasse un pò ...
potrei raccogliere i petali dei fiori, 

come pensieri che hanno ancora
qualcosa da dire ...

Francesca Stassi

 
Bellissimi i giorni vestiti di primavera,
eppure, manca sempre qualcosa.
E' come se tra i colori dei prati
non ci fosse quello della mia anima,
tra i profumi dei fiori
mancasse quella essenza delicata
vicina al mio sentire.
Si fa vivo quel sottile dolore
che non so definire;
sfiora la malinconia, 

si tinge di tristezza,
affonda nella solitudine.
Intorno scoppia la bellezza,
distante e sotto i miei occhi.
Ed io, mi chiedo perchè,
a volte, è cosi difficile gioire.

Francesca Stassi

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