sabato 22 aprile 2017

Laghetti di RUFFRE' Val di Non: arte - natura - pace


Solo noi, le montagne all’orizzonte, i laghetti, i masi e… le mucche! Oggi abbiamo deciso di trascorre un pomeriggio di quiete in Val di Non. Avevamo l’imbarazzo della scelta su cosa fare, tra musei aperti e molti accessibili gratuitamente, canyon (Rio Novella e Rio Sass), castelli, belle passeggiate non si può certo dire che questa valle sia un luogo noioso. Tra le tante cose abbiamo però scelto di fare un giro verso il passo della Mendola, in un posto che secondo me ha qualcosa di magico: Ruffrè Mendola. Cosa c’è di particolare qui da vedere? Oltre a un paesaggio stupendo lungo la strada per arrivarci: si passa infatti da Ronzone (dove in estate ci sarà la fioritura del meraviglioso Giardino della Rosa), da San Zeno dove potete visitare il Museo Retico, ma volendo anche da San Romedio  e finalmente dal “paese dei masi”: Ruffrè Mendola. La meta in realtà erano i suoi bellissimi laghetti: due biotopi risistemati di recente che conferiscono al luogo già intrigante, un aspetto ancora più idilliaco. In effetti in questo paesino il tempo sembra essersi come cristallizzato.

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Abbiamo parcheggiato in piazza, poco sopra la chiesa, e ci siamo incamminati lungo la discesa che ci ha portati proprio all’area dei laghetti, passando prima per un’azienda agricola dove abbiamo ammirato i maialini, i cavalli, le mucche e gli asinelli e persino un paio di bellissimi cani S. Bernardo, oltre che rincorso le galline e fatto un giro con l’altalena. La strada è piuttosto ripida sul sentiero laterale, ma invece di tagliare a sinistra, se per esempio si ha un passeggino, basta continuare per la strada asfaltata e si arriva dolcemente alla meta (anche in macchina, ma con meno magia).

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Pochi metri avanti si trova il percorso ad anello per fare il giro dei due laghetti, ma la sorpresa è stata trovare un vero e proprio “museo all’aria aperta” ad aspettarci. Questo luogo infatti ospita la biennale “Arte in Natura” con installazioni di land art molto interessanti (non staremo qui a fare confessioni scomode del tipo aver scambiato un installazione per un’altalena… ops).

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Il primo laghetto, il minore, entra di diritto nei luoghi del cuore di Timothy: un regno di rane e rospi. Lui incurante delle altre persone presenti (poche e tranquille per la verità), rincorre le rane e avvista uova e girini dappertutto ed è semplicemente felice. Intorno allo specchio d’acqua, più simile a un grande stagno che a un lago, ma sicuramente affascinante, ci sono panchine e punti di sosta con tavole e panche. Secondo me è un luogo super per un pic nic domenicale e anche poco “battuto”, se cercate un posto diverso e poco affollato.

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Le installazioni artistiche si innestano nell’ambiente senza invaderlo e sono un forte richiamo per chi passa di lì, tanto che ci inoltriamo un pezzettino nel bosco (che percorso fino in fondo, con una comoda passeggiata porta al Coflari Ranch), appositamente per vedere “Nido”, una delle ultime opere. Timothy rimane convinto che più che un’opera d’arte si tratti di un nido di aironi, avendo letto che sono presenti in questo biotopo. Io sorrido e glielo lascio credere.

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La zona è molto piacevole, ordinata e ben organizzata. C’è un lungo ponte sopra il lago più grande che permette di osservare cosa succede nelle acque non tanto limpide, ma sicuramente vive di pesci e anfibi. Tante ranocchie prendono il sole galleggiando sul pelo dell’acqua e noi ci incantiamo ad osservarle, eccezion fatta per Timothy che cerca di tuffarsi, ma viene fermato in tempo, fiuuuuuu… Concludiamo il giretto osservando le ultime opere e rimaniamo incantati da un binomio interessante tra legno e metallo che effettivamente si fa notare, oltre che dalla neve, ancora poca ma sempre affascinante (soprattutto se hai le maniche corte e fa caldo) e dai crocus in fiore che colorano di bianco e viola tutti i prati attorno ai laghetti.

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La passeggiata, oltre che in mezzo al bosco verso il ranch, potrebbe continuare anche verso Cavareno, percorrendo il percorso in senso opposto. Entrambe durano circa una quindicina di minuti abbondanti. La prima naturalmente riporta al paese, quindi potete considerarla un anello se decidete di parcheggiare ai laghetti o in centro, la seconda invece va ripercorsa a ritroso. Entrambi semplicissime, magari da fare con un passeggino da trekking o uno zainetto visto che non sono asfaltate. 
Quando siamo venuti a Ruffrè la prima volta, d’estate, per fare un giro al Coflari Ranch avevamo notato che nei masi sparsi lungo il percorso ci sono tantissime meridiane: stupitevi anche voi e divertitevi a cercarle (insieme alle decorazioni nelle cataste di legna magari ).

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