Le aree montane della nostra provincia stanno vivendo un'epoca di depotenziamento demografico, economico e culturale che sembra non avere fine né soluzione. Non è una situazione sorprendente, dato che marginali lo sono sempre state, almeno dall'inizio dell'era industriale.
Non era così per la demografia, che però ha servito più che altro ad alimentare i conflitti e la cronica emigrazione, con l'ovvio riflesso ritorsivo attuale. Ma anche i territori pianeggianti limitrofi a vocazione produttiva pare non stiano godendo di rosee prospettive.
Piccolo e locale non è più bello! Il sistema non regge più. Le ferree leggi dell'economia stanno spingendo sempre più la gente all'aggregazione e alla metropolizzazione, lasciando le periferie nella condizione di deserto rancoroso illustrato dall'articolo di Gianni Balduzzi linkato in calce.
Questa riflessione ci riguarda in modo particolare perché il nostro è tradizionalmente un mondo di piccoli campanili, di variegate anime gelose delle proprie autonomie, connotato da una visione identitaria con un forte radicamento territoriale, nonostante l'emigrazione, appunto.
Tutta una serie di "convenienze" spingono verso le aree metropolitane, che sono i luoghi elettivi d'azione per tutte le innovazioni conclamate e futuribili, dove l'economia di scala è fattore dirimente. Neppure l'eccezionale sviluppo delle comunicazioni ha limitato questa tendenza, anzi, pare la stia favorendo vieppiù. Infatti accade che, anche se teoricamente con il migliorare delle comunicazioni di trasporto e virtuali la sfera d'azione di ciascuno s'è enormemente dilatata, molti fattori concorrono a far preferire la concentrazione fisica delle persone in aree con più ampia dotazione di servizi, depauperando di fatto quelle più periferiche.
L'articolo seguente, per chi avrà l'interesse e la pazienza di approfondire, mostra questa tendenza mondiale con ampio conforto di dati.
Gianni Spagnolo
Invesse MMS se ga demetropolizà. Anca la Ody messà che la xe una demetropolizà, visto andove che la xe nà a imbusarse. A podarissimu far un Club dei Demetropolizati. Demetropolizzati di tutto il mondo, unitevi!
RispondiEliminaAnca mi son un demetropolizà: mejo vivre su un eremo da orsi che so soto, in un condominio de sete piani!
EliminaUnimose e nemo in piassa a dir la nostra rason. No saremo miga agorafobi, vero?
OCHE par na internassionale dei Demetropolizati, Sponcy. Ghin parlemo stistà.
EliminaMi gò clikà, gnente da fare, ven sù gnente... situ sicuro?
RispondiEliminaDevi cliccare sul CLICCATE QUI giallo. Io vedo bene.
RispondiElimina