Nel mese di febbraio la nostra compaesana Daniela Rigoni si è recata in Australia, ospite della figlia di Pietro Lucca.
E' ritornata tutta entusiasta da questo viaggio, tanto che pensa di ritornare. Ha ricevuto da tutti i conoscenti tanta ospitalità, facevano a gara per averla ospite e lei laggiù si è SENTITA FIERA DI ESSERE ITALIANA!!!
Pietro Lucca, che lei definisce Persona semplicemente squisita, l'ha pregata di portare i saluti a TUTTI QUELLI CHE LO CONOSCONO.
Chi lo conosce sa che porta San Pietro sempre nel cuore.
Ripropongo qui di seguito un post che aveva scritto qualche anno fa Germano Spagnolo, anche lui Emigrato in Australia e che vive non molto distante da Pietro Lucca.
Le
feste di “Ferragosto” a Valdastico (come in molti paesi d’Italia)
per tradizione ormai, includono un omaggio agli emigranti. Tra essi,
quest’anno, vi era Piero Lucca di Melbourne, Australia, che ha
voluto anche celebrare, con il ritorno al paese natìo, i suoi 50
anni di matrimonio e la festa della classe del ’32.
“La
mia visita è stata breve, afferma Pietro, ma nei soli 5 giorni
trascorsi in paese ha potuto apprezzare la stima degli amici e
rinverdire tanti ricordi della mia infanzia e gioventù.
Il sindaco Alberto Toldo mi ha onorato con un attestato di benemerenza,
e sono stato felicissimo di partecipare alla festa della Pro Loco del
15 agosto, organizzata in modo stupendo. Inoltre la sera del 16
agosto ho partecipato con i coscritti ad una cena a Velo d’Astico.
E’ stato commovente ritrovarci insieme, ottantenni, dopo tanti
anni. Ho cercato di incontrarmi con il maggior numero di persone
possibili. Purtroppo il paese si spopola e vedere le strade vuote e
le botteghe e le osterie chiuse dà una sensazione di sconforto”.
Il viaggio in Europa includeva una crociera sul Danubio con
visita a città di grande fascino come Budapest.
“E’stata
un’esperienza indimenticabile”.
Piero
Lucca (Belania) ha molti ricordi dell’infanzia. Ne riportiamo uno,
quello delle scrorribande dei ragazzini nella “cava dell’oro”.
Piero ha scritto e realizzato una targa per ricordare quel luogo. La
“cava”, vicino alla strada che porta ai Costa, presso la “valle
dell’orco”, era lunga circa 60 metri, alta 1 metro ed era stata
scavata proprio per cercare oro forse 100 e più anni fa, ma poi
abbandonata a motivo della scarsità del prezioso metallo.
Divenne
un luogo caro ai ragazzi amanti dell’avventura che si inoltravano
nel buio della caverna illuminandosi con la fiammella di pezzetti di
cuoio, gomma e pelle, che il calzolaio Nereo Lorenzi (padre di
Ermanno e Remo) gettava in una discarica. Erano giochi pericolosi e
per questo l’entrata della “cava dell’oro” è stata
chiusa e non vi è più segno della sua presenza.
Nel
1947 Piero, 15 anni, e il padre Bepi emigrarono in Francia, ma da
Bardonecchia in poi, il viaggio divenne un impervio camminare su e
giù per le montagne, fino a raggiungere l’accampamento che
ospitava gli operai, impegnati a costruire una diga. Due anni dopo,
al ritorno, il giovane Piero finì in “gattabuia” a Bardonecchia,
per non avere documenti di riconoscimento.
Fece il servizio militare ad Imperia (Liguria). Era caporale maggiore istrutore delle reclute, stimato e rispettato dai superiori che ne ammiravano le doti di leader. Ad un certo momento pensò anche di far carriera nelle Forze dell'Ordine. Non venne incoraggiato dai genitori. Nel 1956 decise di emigrare in Australia. Il viaggio, a bordo della nave Neptunia, durò 30 giorni. Deluso ed amareggiato, questa è stata la mia prima impressione dell'Australia, afferma Pietro. Era un Paese monotono e squallido. Ovunque la gente parlava sottovoce, si metteva in fila per salire sull'autobus o entrare in un negozio. Alle 18 tutti i locali chiudevano. Le strade ed i quartieri piombavano nel silenzio. Le cose cambiarono con l'arrivo degli Emigranti europei, soprattutto italiani. Oggi le città australiane sono briose e vivaci.
Nel
1962 Piero convolò a nozze con la giovane Donata (originaria di
Montemurro – Potenza). Il matrimonio è stato allietato dall’arrivo
di tre figli: Giuseppe, Anthony ed Edward. Nel frattempo l’intera
famiglia Lucca (Bepi con la moglie Sofia, e le figlie Gabriella e
Silvana avevano raggiunto Piero a Melbourne).
Bepi
e Sofia ritorneranno poi definitivamente in paese.
Piero
ha sempre lavorato nella meccanica, nel reparto di preparazione di
forme per la produzione di oggetti di plastica, e con mansioni di
responsabilità.
Grande
lavoratore, “dalle stelle alle stelle”, dall’alba al tramonto,
dando sempre il meglio di sè anche durante i fine settimana e le
innumerevoli ore di straordinario. Ciò non gli ha impedito di
perseguire il suo hobby preferito: la caccia. Oggi ha quello del
golf, uno sport rilassante e di compagnia.
E’
sempre rimasto attaccato alle tradizioni italiane della “produzione
casalinga”.
Prepara
grandi quantità di salami, cotechini, salsicce, salse di pomodoro e
vino. Si è cimentato anche come “casaro”. Coltiva l’orto e
tante specie di fiori e piante ornamentali. Di ritorno dal recente
viaggio in Italia ha iniziato ad abbellire la terrazza di casa con
gerani, come ha visto nelle “ville fiorite” di Valdastico e
dintorni. Ha un cane, un gatto, 15 canarini; e quando vuole un
diversivo, il suo “regno” è il garage – officina dove
“tràpola” in continuazione e crea pezzi di arredamento e
strumenti vari in metallo.
Descrivere
Piero in poche parole? “Uomo che mette passione ed entusiasmo in
tutto quello che fa, che vuole sperimentare, progettare e realizzare
ogni giorno qualcosa di nuovo.
Germano
Spagnolo
I Salumi hanno più spazio die canarini
RispondiEliminaPiero ha in mano una specie di pistola di legno.
RispondiEliminaSi chiama "caècio" o "cavècio". Serviva per fare i buchi dove seminare
fagioli od altro. Non si usa più. E' un pezzo da museo. Bei ricordi di vita campestre.
Anonimo
Eh, ciò,... pai saladi saria un posto massa ciaro e caldéto. Par fortuna che, al védare dal colore el ga d'aveghe dontà un bel smeàro de pevaròni, cussita i se mantegne mejo. I xe saladi australopitechi.
RispondiEliminaBei i saladi australopitechi ! Te me fe ridre Sponcy ! A che posto sarili n'te l'évolussion dei saladi ? I me someja pi grossi desso, no ?
Eliminai saladi no ga mai bio evolussiòn, cara la me Ody. Se uno nasse salado e l resta un salado par sempre e el ghe tramanda i so geni ai altri saladi dopo de lu. Datosi che a xe geni soto sale, noi ghe la fa gnanca a modificarse, eco parché no ghè evolussiòn intel mondo dei saladi.
EliminaGnente evolussion, gnanca qua, alora ?
EliminaHo sentito dire che per capire il comportamento degli uomini basta guardare in quale modo tagliano il salame. Cosa ne dici SPoncy ?
Mio padre e' sempre stato fiero del suo orto e giardino. Gli e` sempre piacciuto fare dei lavori meccanici. La sua officina e` ben attrezzata. Importante a godere le cose che portano piacere.
RispondiEliminaun caro e cordiale saluto a Piero e famiglia, è bello ammirare le passioni che producono solo bene, sinceri auguri per la prossima S. Pasqua a tutti gli emigrati
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