mercoledì 5 aprile 2017

Pietro Lucca da Melbourne

Nel mese di febbraio la nostra compaesana Daniela Rigoni si è recata in Australia, ospite della figlia di Pietro Lucca.
E' ritornata tutta entusiasta da questo viaggio, tanto che pensa di ritornare. Ha ricevuto da tutti i conoscenti tanta ospitalità, facevano a gara per averla ospite e lei laggiù si è SENTITA FIERA DI ESSERE ITALIANA!!!
Pietro Lucca, che lei definisce Persona semplicemente squisita, l'ha pregata di portare i saluti a TUTTI QUELLI CHE LO CONOSCONO. 
Chi lo conosce sa che porta San Pietro sempre nel cuore.
Ripropongo qui di seguito un post che aveva scritto qualche anno fa Germano Spagnolo, anche lui Emigrato in Australia e che vive non molto distante da Pietro Lucca.



Le feste di “Ferragosto” a Valdastico (come in molti paesi d’Italia) per tradizione ormai, includono un omaggio agli emigranti. Tra essi, quest’anno, vi era Piero Lucca di Melbourne, Australia, che ha voluto anche celebrare, con il ritorno al paese natìo, i suoi 50 anni di matrimonio e la festa della classe del ’32. 
La mia visita è stata breve, afferma Pietro, ma nei soli 5 giorni trascorsi in paese ha potuto apprezzare la stima degli amici e rinverdire tanti ricordi della mia infanzia e gioventù.
Il sindaco Alberto Toldo mi ha onorato con un attestato di benemerenza, e sono stato felicissimo di partecipare alla festa della Pro Loco del 15 agosto, organizzata in modo stupendo. Inoltre la sera del 16 agosto ho partecipato con i coscritti ad una cena a Velo d’Astico. E’ stato commovente ritrovarci insieme, ottantenni, dopo tanti anni. Ho cercato di incontrarmi con il maggior numero di persone possibili. Purtroppo il paese si spopola e vedere le strade vuote e le botteghe e le osterie chiuse dà una sensazione di sconforto”. Il viaggio in Europa includeva una crociera sul Danubio con visita a città di grande fascino come Budapest.
E’stata un’esperienza indimenticabile”.
Piero Lucca (Belania) ha molti ricordi dell’infanzia. Ne riportiamo uno, quello delle scrorribande dei ragazzini nella “cava dell’oro”. Piero ha scritto e realizzato una targa per ricordare quel luogo. La “cava”, vicino alla strada che porta ai Costa, presso la “valle dell’orco”, era lunga circa 60 metri, alta 1 metro ed era stata scavata proprio per cercare oro forse 100 e più anni fa, ma poi abbandonata a motivo della scarsità del prezioso metallo. 
Divenne un luogo caro ai ragazzi amanti dell’avventura che si inoltravano nel buio della caverna illuminandosi con la fiammella di pezzetti di cuoio, gomma e pelle, che il calzolaio Nereo Lorenzi (padre di Ermanno e Remo) gettava in una discarica. Erano giochi pericolosi e per questo l’entrata della “cava dell’oro” è stata chiusa e non vi è più segno della sua presenza.
Nel 1947 Piero, 15 anni, e il padre Bepi emigrarono in Francia, ma da Bardonecchia in poi, il viaggio divenne un impervio camminare su e giù per le montagne, fino a raggiungere l’accampamento che ospitava gli operai, impegnati a costruire una diga. Due anni dopo, al ritorno, il giovane Piero finì in “gattabuia” a Bardonecchia, per non avere documenti di riconoscimento.
Fece il servizio militare ad Imperia (Liguria). Era caporale maggiore istrutore delle reclute, stimato e rispettato dai superiori che ne ammiravano le doti di leader. Ad un certo momento pensò anche di far carriera nelle Forze dell'Ordine. Non venne incoraggiato dai genitori. Nel 1956 decise di emigrare in Australia. Il viaggio, a bordo della nave Neptunia, durò 30 giorni. Deluso ed amareggiato, questa è stata la mia prima impressione dell'Australia, afferma Pietro. Era un Paese monotono e squallido. Ovunque la gente parlava sottovoce, si metteva in fila per salire sull'autobus o entrare in un negozio. Alle 18 tutti i locali chiudevano. Le strade ed i quartieri piombavano nel silenzio. Le cose cambiarono con l'arrivo degli Emigranti europei, soprattutto italiani. Oggi le città australiane sono briose e vivaci.

Nel 1962 Piero convolò a nozze con la giovane Donata (originaria di Montemurro – Potenza). Il matrimonio è stato allietato dall’arrivo di tre figli: Giuseppe, Anthony ed Edward. Nel frattempo l’intera famiglia Lucca (Bepi con la moglie Sofia, e le figlie Gabriella e Silvana avevano raggiunto Piero a Melbourne).
Bepi e Sofia ritorneranno poi definitivamente in paese.
Piero ha sempre lavorato nella meccanica, nel reparto di preparazione di forme per la produzione di oggetti di plastica, e con mansioni di responsabilità.
Grande lavoratore, “dalle stelle alle stelle”, dall’alba al tramonto, dando sempre il meglio di sè anche durante i fine settimana e le innumerevoli ore di straordinario. Ciò non gli ha impedito di perseguire il suo hobby preferito: la caccia. Oggi ha quello del golf, uno sport rilassante e di compagnia.
E’ sempre rimasto attaccato alle tradizioni italiane della “produzione casalinga”.
Prepara grandi quantità di salami, cotechini, salsicce, salse di pomodoro e vino. Si è cimentato anche come “casaro”. Coltiva l’orto e tante specie di fiori e piante ornamentali. Di ritorno dal recente viaggio in Italia ha iniziato ad abbellire la terrazza di casa con gerani, come ha visto nelle “ville fiorite” di Valdastico e dintorni. Ha un cane, un gatto, 15 canarini; e quando vuole un diversivo, il suo “regno” è il garage – officina dove “tràpola” in continuazione e crea pezzi di arredamento e strumenti vari in metallo.
Descrivere Piero in poche parole? “Uomo che mette passione ed entusiasmo in tutto quello che fa, che vuole sperimentare, progettare e realizzare ogni giorno qualcosa di nuovo.

Germano Spagnolo



8 commenti:

  1. I Salumi hanno più spazio die canarini

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  2. Piero ha in mano una specie di pistola di legno.
    Si chiama "caècio" o "cavècio". Serviva per fare i buchi dove seminare
    fagioli od altro. Non si usa più. E' un pezzo da museo. Bei ricordi di vita campestre.
    Anonimo

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  3. Eh, ciò,... pai saladi saria un posto massa ciaro e caldéto. Par fortuna che, al védare dal colore el ga d'aveghe dontà un bel smeàro de pevaròni, cussita i se mantegne mejo. I xe saladi australopitechi.

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    1. Bei i saladi australopitechi ! Te me fe ridre Sponcy ! A che posto sarili n'te l'évolussion dei saladi ? I me someja pi grossi desso, no ?

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    2. i saladi no ga mai bio evolussiòn, cara la me Ody. Se uno nasse salado e l resta un salado par sempre e el ghe tramanda i so geni ai altri saladi dopo de lu. Datosi che a xe geni soto sale, noi ghe la fa gnanca a modificarse, eco parché no ghè evolussiòn intel mondo dei saladi.

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    3. Gnente evolussion, gnanca qua, alora ?
      Ho sentito dire che per capire il comportamento degli uomini basta guardare in quale modo tagliano il salame. Cosa ne dici SPoncy ?

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  4. Mio padre e' sempre stato fiero del suo orto e giardino. Gli e` sempre piacciuto fare dei lavori meccanici. La sua officina e` ben attrezzata. Importante a godere le cose che portano piacere.

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  5. un caro e cordiale saluto a Piero e famiglia, è bello ammirare le passioni che producono solo bene, sinceri auguri per la prossima S. Pasqua a tutti gli emigrati

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