L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
hanno presentato il nuovo francobollo.
È presto detto: Forni è stato il comune d'Italia (o meglio, l'ex-comune, siamo in provincia di Vicenza), che nell'ultimo secolo ha affrontato il maggior numero di passaggi amministrativi per adeguarsi alle mutevoli condizioni socio-economiche delle varie epoche.
Si tratta di una iniziativa straordinaria del Ministero delle Comunicazioni volta a promuovere l'opportunità di accorpamento dei piccoli comuni in aggregazioni territoriali al fine di ottimizzare i servizi locali e minimizzarne i costi.
Da tempo, i vari Governi che si sono succeduti, perseguono politiche di accorpamento delle piccole autonomie locali in municipi di più ampia estensione e popolazione, che possano perciò meglio affrontare le spese per l'erogazione dei servizi essenziali. Questo in considerazione del continuo ridursi dei trasferimenti statali conseguenti alle rigide imposizioni di bilancio di quest'ultimo decennio.
Perché Forni d'Astico? Vi chiederete.
Forni infatti formò comune con Tonezza (un abitato che si trova a mille metri di quota, nell'altopiano che lo sovrasta), fino al 1926, attuando negli ultimi decenni di unità una contesa staffetta per la fissazione della sede municipale. Fu eretto a comune autonomo nel 1926, separandosi quindi da Tonezza. Da ultimo concorse a formare il neonato comune di Valdastico, sorto nel 1940 accorpando l'ex-comune di Casotto e le ex-frazioni di valle del comune di Rotzo: San Pietro e Pedescala. Ai nostri giorni si torna a parlare di ulteriori aggregazioni del comune di Valdastico con altre municipalità della Valle dell'Astico, che si trovano nella corona prealpina della provincia di Vicenza.
Un esempio quindi di adattabilità ai tempi e di sano pragmatismo, che le Istituzioni intendono celebrare con questa emissione.
Una piccola ribalta per quest'area del Vicentino e motivo d'orgoglio per la piccola frazione di Forni, che assurge così alle cronache nazionali con un evento destinato a restare negli annali, non solo della filatelia.
Non appena il francobollo raggiungerà i canali di distribuzione - si pensa entro l'estate - verrà istituito un apposito annullo speciale che coinvolgerà tutti gli Uffici Postali del territorio e contribuirà a sensibilizzare i cittadini circa la necessità di superare i localismi per aprirsi a più ampi orizzonti di cooperazione e sviluppo delle aree marginali.
(Articolo del dott. V. Reggiando tratto da Posteonline Magazine)
Magra consolazione...
RispondiElimina:-))))))
RispondiEliminaA no ghe mancava chel bolo, ciò!
RispondiEliminaVa ben che stiani, chi pì e chi manco, el bolo a lo ghìvimu tuti.
Sento puzza di pesce...d'aprile!
RispondiEliminaMa il dott. Reggiando di nome fa Vasco?
No, Valeriano.
Eliminacaso strano, arriva il primo aprile....
RispondiEliminaSiete invidiosi?
RispondiEliminaLa ghe vol tuta par invidiarve!!!
EliminaNo sì boni a difendarve gnanca dale mosche!...
Tu sei il primo.
Eliminatanto ciapève la autostrada sora la vostra testa, basta sora la nostra...naltri se ghemo da da fare..e valtri???
EliminaSte boni, popi.
Eliminacaro Anonymous del 5.4.2017
Eliminasei la dimostrazione di uno di quelli che pensa al suo orteselo
e se ne frega di eventuali problemi degli altri. Tipico il pensare
...."naltri se ghemo da fare"....si per scaricare i problemi
su altre frazioni. BRAVO
Sicuro pò, chi ve gà impedio de darve da fare par difendarve? sarà mia colpa nostra vero? questo volevo dirve! Naltri ghèn fato ben , caro!
Eliminacaro Anonymous
Eliminaè pura illusione che con il fatto che "naltri se ghemo da da fare"
abbiamo cambiato il tracciato di quella che forse sarà l'autostrada, se lo hanno fatto è stato solo per loro interesse non per accontentare le vostre richieste.
Qua te volevo...sempre cussita gavì da dire...par giustificare ca no fè gnente
Eliminapar difendarve...
quante storie e astio per un francobollo, vi consiglio di meditare sul "deserto rancoroso" de 6 aprile
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