Indossi le luci più belle,
accendi candele profumate,
volano angeli sulle pareti,
sugli alberi finti e si fermano
sui presepi addormentati.
Sulle vetrine invitanti,
sguardi che cercano un'uscita,
occhi sognanti o senza stupore.
Non mi sorprende nulla
dei tuoi magnifici colori,
della tua sfacciata presenza,
ma colgo il dolore ...
di chi è solo, escluso,
dalla tavola imbandita.
Colgo l'ipocrisia ...
vestita per l'occasione
da una volgare generosità.
Vorrei non vedere certi occhi
che chiedono risposte.
Vorrei non stringere certe mani
che rimangono vuote.
Hai venduto l'incanto
al migliore offerente ...
accendi candele profumate,
volano angeli sulle pareti,
sugli alberi finti e si fermano
sui presepi addormentati.
Sulle vetrine invitanti,
sguardi che cercano un'uscita,
occhi sognanti o senza stupore.
Non mi sorprende nulla
dei tuoi magnifici colori,
della tua sfacciata presenza,
ma colgo il dolore ...
di chi è solo, escluso,
dalla tavola imbandita.
Colgo l'ipocrisia ...
vestita per l'occasione
da una volgare generosità.
Vorrei non vedere certi occhi
che chiedono risposte.
Vorrei non stringere certe mani
che rimangono vuote.
Hai venduto l'incanto
al migliore offerente ...
ma... nascerà un Bambino,
a cui, delle tue luci,
a cui, delle tue luci,
non importa niente.
Parole sparse di Francesca Stassi
Bellissime queste considerazioni.
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