martedì 8 novembre 2016

Valdastico-Cogollo. 300 mila euro salveranno le torri millenarie grazie anche al ‘loro’ comitato

A prima vista sembrano solo dei ruderi di torrioni di chissà quale epoca ed edificati con chissà quale scopo, abbandonati a sé stessi e all’incuria del tempo tra la vegetazione incolta lungo il torrente Astico.

Invece i resti delle due torri poste nel punto più stretto della valle dell’Astico (la Sengia) sul territorio amministrativo di Cogollo del Cengio, ma in un punto geograficamente vicino ai comuni di Valdastico (Barcarola e Pedescala) ed Arsiero (zona Pria), sono ciò che rimane di un sistema di fortificazione edificato in un’epoca, il medioevo, in cui le devastazioni terrorizzavano i nostri antenati, che tiravano a campare in piccoli villaggi circondati dai boschi.

E sembra che adesso per loro, grazie ai fondi ‘odi’ stanziati per i comuni di confine con le provincie autonome di Trento e Bolzano, ci sia in programma un bel restauro che ne bloccherebbe il degrado, dal valore di 300 mila euro.

Ben visibili dalla nuova ciclabile che collega il ponte della Pria col ponte di Pedescala, poste sulla riva sinistra dell’Astico, potrebbero diventare un importante punto attrattivo per il turismo ciclopedonale, che proprio grazie alla ciclabile ha negli ultimi anni avuto un notevole incremento. La ‘torre alta’ ha i lati di più di 9 metri di lunghezza ed è alta circa 15 metri, mentre la ‘torre bassa’ è meno imponente ed è posta più a valle. La più che probabile edificazione durante il XI o XII secolo potrebbe però nascondere delle più antiche fondamenta romane.

torri-di-pedescala-ubicazioneA credere nelle loro potenzialità turistiche ed anche nella necessità di salvare un così antico segno del nostro passato è il ‘comitato per la salvaguardia dei torrioni dell’alta valle dell’Astico’, nato spontaneamente da un gruppo di appassionati con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni verso la salvaguardia della storia locale. Tra i suoi membri fondatori Gino Sartori e Riccardo Lucca di Valdastico, appassionati cultori di storia locale, e l’archeologo Michele Busato, anche lui di Valdastico, ma residente a Velo d’Astico. ‘Le due torri – ha dichiarato Busato – sono la parte più visibile della chiusa della Val d’Astico, antica zona difensiva della via Germanica. Oltre alla loro valenza storica, sono una specie di biglietto da visita per chi entra nella nostra valle’.

I 300 mila euro dovrebbero arrivare grazie alla richiesta fondi per i territori di confine avanzata formalmente dal comune di Pedemonte, che interesserà i territori di Laghi, Arsiero, Tonezza, Cogollo Valdastico, Lastebasse e la stessa Pedemonte, focalizzati sulla realizzazione del 2° stralcio della ciclopedonale da Valdastico a Lastebasse e il conseguente recupero di tutti gli elementi di valenza storico e culturale presenti lungo il percorso.

torre-alta-a-cogollo-illuminataIn attesa dei fondi, che verranno usati per mettere le mura in sicurezza e dare una collocazione alle pietre cadute all’interno delle fortificazioni, il comitato propone nel frattempo conferenze pubbliche per far conoscere la storia degli edifici e una raccolta fondi grazie alle ‘groste de formajo’ dell’azienda del sindaco di Valdastico Claudio Guglielmi, distribuite alle sagre paesane. Sono stati coinvolte anche le scuole medie di Valdastico con l’omaggio di libretti informativi ed una uscita a maggio per fare conoscere da vicino i torrioni ai ragazzi. E durante le festività natalizie dello scorso anno sono state anche illuminate per alcuni giorni. ‘E’ stato uno spettacolo suggestivo – ha raccontato Lucca – che riproporremo anche quest’anno. E con i finanziamenti possiamo pensare ad una illuminazione ancora più articolata e visibile dalla valle’.

roberto carotta‘Stiamo aspettando – ha dichiarato invece il sindaco di Pedemonte Roberto Carotta – che l’ente preposto, il ministero dell’economia e delle finanze di Trento, deliberi finalmente al riguardo. E’ un atto formale necessario per dare il via libera al finanziamento, e che ci confermi anche l’importo esatto’.

E intanto i membri del comitato non nascondono la possibilità che il restauro, oltre a fermare il degrado dei torrioni, possa far luce su un mistero che accompagna la storia delle torri, e cioè che possa esistere una galleria sotterranea di collegamento tra le due, che permetteva forse un rapido trasferimento in caso di pericolo.
Altovicentinonline-Marta Boriero

18 commenti:

  1. finalmente belle notizie per la valle!!!

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  2. Heftig guut, ... bedar z'ist eze so khodan, sbear so tùunan, as zea bia 's bill: hemmest odar nia!

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    1. Aiuto dottor Enrico!

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    2. trad:Talmente buona....che c'è da dire,difficile da fare,che sia come vuole essere,ora o mai.
      In valle chi conosce "altar cimbar" si possono contare forse su tre dita. Da come lo scrivi,se non te lo sei fatto tradurre,è facile con il beneficio del dubbio sapere chi sei

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    3. Accipicchia Sherlock, … io faccio come Pollicino, ma mi sa che devo iniziare a preoccuparmi, che il cerchio si stringe. Bear hat talenten miss bissan och bia nutzanen, bedar an glézale Cavallina man machan chemman stòornig Sponcio och.

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    4. Bor bèis gott, 99% ich bisste bèar pisto.
      Se sei in collaborazione con chi " prechte tzimbar" scusa mi sono sbagliato

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    5. Per chi non conosce il Cimbro.
      Traduzione del pesiero multietnico di Sponcio.
      Chi è dotato di talento sappia anche servirsene, che un bicchierino di grappa cavallina può stordire anche Sponcio.

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    6. Machdich muut, Sherlok, … de naaza is gamàcht so snòitzan, àndarstbia bail de Sherlock nàpfet, de Sponcio spiilt. Comunquemente stai sereno che non mi avvalgo di interpreti o suggeritori, sarebbe un vulnus nella mia inviolabile privacy, collaboro attivamente solo con MMS, con parecchio sollazzo e confidando in quel misero 1%.

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    7. Oóndar spill ist söondar benne daurt prökhle.
      Barsegane Sponcio.

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    8. Oóndar spill ist söondar benne daurt prökhle.
      Barsegane Sponcio.

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    9. De töarst net prectan azò, ambìa dar bümte komandament bomme Guuten Hèeren khöt: Töot net dar Sponcio! Bon demme bear unbòlghet in Gott dar Hèere gheet in de hèlla. Haltabòol Sherly.

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    10. S'ist gabèest angabàllan prechtan Tzimbar met diar

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    11. “angabàllan” (?) (letz?) odar “an Gaballàn” (galüst)? (qui le sfumature contano). Nella seconda ipotesi, caro Sherlok, non parlare al passato, ma continuiamo la nostra corrispondenza digitale veterolinguistica che tanto incuriosisce i bellasen. Tanto ti posso assicurare che rientro in quell’1% e quindi non riuscirai mai a smascherarmi e puoi ancora aspirare al paradiso. Magari sei nuovo del blog e non conosci lo spiritello imperversante e impertinente dello Sponcio, ma vedrai che è un’entità un po’ birichina ma del tutto innocua.

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  3. don Sponcio...dobbiamo farle i complimenti per la Sua conoscenza di altre lingue, o può tornare a conversare in volgus e farsi intendere da chi non ha accesso a tutta la sua cultura?

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    1. Caro mio, io sponcio, stimolo, evidenzio,… oltre all’italiano scrivo in lingue neglette che con la cultura hanno poco da spartire, essendo state espressione di un mondo rustico e illetterato. Vorresti che traducessi? Giammai! Dato che il buon Lauro tiene un corso di cimbro in ore vespertine, perché non ne approfittate un pochino? Anche quando scrivo in lastegano anteguerra farò impazzire qualcuno e irritare i più. Siccome Sponcio, com’io son e fui, giammai s’adopra sui comandi altrui, favella di cose or arcane or leggiadre, serie e colte lassando altrui.

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  4. Mi fa molto piacere questa iniziativa. Speriamo solo che i fondi arrivino senza perdersi per strada.

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  5. Bravissimi ai promotori!
    Mi piacerebbe leggerne di più iniziative come queste.
    Ai più è più facile criticare.

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  6. Speriamo che spostino molto lontano i pali della linea elettrica che corre adiacente la torre alta.
    Sono un'offesa alla storia millenaria.

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