lunedì 21 novembre 2016

DIVARIO INCOLMABILE - Parliamone

Dicono che noi, ormai quasi trentenni, siamo dei viziati senza stimoli. Abbiamo la macchina ed un cellulare ultima generazione, ma ci lamentiamo di essere dei poveracci. Abbiamo vestiti, borse e scarpe, ma non facciamo progetti per il nostro futuro. I nostri genitori non avevano niente e poco più che ventenni iniziavano un mutuo e facevano figli e per loro rinunciavano a viaggi e a mangiar fuori, mentre noi siamo sempre in giro a bere. Siamo una generazione di fannulloni e mammoni! 
Io sono una quasi trentenne, che farebbe cambio con quella generazione molto volentieri! 
Cari genitori e loro coetanei, sapreste dire lo stesso?
La stragrande maggioranza dei lavori prevedono che tu sia automunito e per fissare il colloquio devi fornire un numero di cellulare e un indirizzo mail.
E’ richiesto che tu sappia parlare fluentemente almeno l’inglese e che tu abbia dimestichezza con il computer.
Se ti sei laureato, le prime ricerche di collocamento le affronti in media a circa 24-25 anni e, vista la crisi economica globale e l’incapacità totale di ristrutturarsi dell’Italia, prima di sei mesi difficilmente qualcuno ti contatterà per volerti semplicemente conoscere (assieme ad un numero esorbitante di individui, raccomandati e non, che sono in fila come te).
Nel frattempo temporeggi con lavoretti a chiamata e stages con cui speri di rientrare almeno dalle spese, e vivi con i tuoi, perché tra assicurazione, bollo, benzina alle stelle, le ricariche del cellulare e qualche malaugurata cura medica o dentistica... di certo non puoi permetterti un affitto, che costa quanto un mutuo, per il quale ci vogliono delle garanzie che tu non possiedi.
Magari hai un fidanzato con cui senti il desiderio di costruire qualcosa, di fare un progetto come una famiglia (anche perché l’età biologica te lo suggerisce), ma posticipi qualunque speranza e realizzazione a quando troverai un lavoro che ti permetterà di farlo.
Le tue opportunità, ormai alla porta dei trent’anni, sono contratti a progetto (che possono susseguirsi per un’infinità di tempo con semplici escamotages da parte dei datori di lavoro), o ancora stages o sostituzioni di maternità per 6 mesi o l’apprendistato per 4 anni, e se ti va di lusso un contratto a tempo determinato per un anno. 

Se sei donna tutto diventa ancora più complicato perché potresti volerti sposare o potresti rimanere incinta, cosa assolutamente da scongiurare per un datore di lavoro (che evidentemente è stato partorito da una provetta).
Io credo che la nostra generazione sia stata illusa, da un apparato scolastico che ci spingeva a puntare in alto (chissà dove poi), da riforme dell’istruzione che hanno creato mille specializzazioni universitarie inutili che non hanno fatto altro che convincere i giovani che i lavori manuali sono da disprezzare mentre il lavoro impiegatizio è da preferire.
Siamo denigrati da una classe politica che non è in grado di garantire le pensioni ai nostri genitori e restituire i soldi alle imprese facendole quindi fallire, figuriamoci offrire lavoro a noi trentenni!
Siamo beffati da una classe dirigenziale, da magistrati, deputati e senatori poco più che cinquantenni che non sanno usare un computer (in un mondo che non saprebbe più girare senza), che non parlano bene l’italiano figuriamoci l’inglese e che attuano politiche socio-economiche così autodistruttive che anche uno studente di economia del primo anno screditerebbe; tutto perché sono arroccati alle loro postazioni, totalmente avversi alla possibilità di condividere la loro esperienza per paura che possano essere superati dagli allievi.
Siamo bombardati da opinionisti, tronisti, conduttori sberluccicanti che non hanno niente di interessante o stimolante da comunicarci, ma che ci influenzano profondamente.
Visualizziamo ogni giorno immagini di partiti che, come l’aristocrazia romana foraggiata dal popolo, stanno rilassati nel triclinio a degustare ricche quantità di cibo, scarrozzati da auto blu di lusso, che trascorrono il tempo facendo pubbliche relazioni e tessendo alleanze per salvaguardare la propria posizione mentre gli elettori continuano a scannarsi sulla meritevolezza o meno della figura di un ultrasettantenne. (“Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato, io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato” sosteneva Fëdor Dostoevskij).
Se gli attacchi di panico fra gli adolescenti sono in continua crescita assieme ai suicidi dei quarantenni, e all’aumento dell’uso dell’alcool fra i giovani, siete davvero convinti che sia colpa dell’inettitudine della nostra generazione?
Ve lo propongo ancora… vorreste fare a cambio?" 


-anonimo 30enne- web

13 commenti:

  1. Situazione drammatica. Purtroppo rispecchia l'esistenza reale e non quella virtuale vissuta da pochi eletti. Quando si arriverà alla fame,allora vedranno i sorci verdi anche i politici e i faccendieri .

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  2. Qesto Any 8,36 svariona... Quando si arriverà alla fame, e se continua così sarà fra non molto, politici e faccendieri avranno già il porto sicuro, non illuderti...forzieri all'estero e paradisi della natura per qualche generazione di discendenti son già pronti... o pensi di rincorrere a piedi elicotteri ed aerei supersonici???

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  3. Io forse svariono ma le cretinate che tu hai dedotto, escono solo da una bocca di un paranoico con il quoziente paragonabile ad un pollo.

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  4. Anonimo delle 10:06. Hai letto il testo del giovane ? Ne dubito, perché il tuo post non commenta il suo contenuto, ma concludi con due righe superficiali un argomento di grande attualità per i nostri giovani. Cerca di essere più costruttivo nei tuoi interventi.

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    1. Certo che ho letto...e ti condivido assai, sbagli solo in ciò che ti ho fatto notare.

      I responsabili non pagano mai, in questa repubblica delle banane... ma non solo da noi;
      i prodotti velenosi delle banche hanno trovato pochi colpevoli ammanettati, ed esistono
      ed individuabili... Sono quelli che sostengono il SI da lontano, oltreoceano... Vogliono governare il mondo mettendolo alla fame.

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  5. Indossare i pantaloni con i “taconi” del fratello maggiore; portare la “stela” a scuola per riscaldarsi; mangiare il formaggio arancione “del la refession”, dono del popolo americano; usufruire del “socale de la stala” per i propri bisogni; dire sempre di sì, con “rispeto”, ai più grandi; “tendere” la vacche in montagna a 8 anni di età, in estate; “spetare” i 18 anni per emigrare all’estero, previa severa visita medica a Chiasso; sbirciare furtivamente le proibite foto delle “tose” in topless; andare al cinematografo parrocchiale qualche volta all’anno; sono alcune delle cose, ora divenute incredibili, accadute a noi, fortunati ragazzi del dopoguerra, situazioni di vita, tuttavia, molto migliori rispetto a quelle vissute a loro volta dai nostri genitori che, per citare un esempio, prima di recarsi a scuola (quella elementare) dovevano salire in montagna e portar giù un po’ di legna per venderla sulla piazza del paese.
    A quel tempo, però, a differenza di oggi, il futuro non si presentava fosco, anzi, la visione era di un continuo miglioramento delle condizioni di vita e ci si sposava, in chiesa, ancor giovani, addirittura appena diplomati.
    Per noi, nati nel primo dopoguerra, che abbiamo potuto godere dei benefici dovuti alla ricostruzione dell’Italia, che abbiamo usufruito delle condizioni che ci hanno permesso di spuntarla nella lotta per la conquista di sacrosanti diritti, ora tolti, tipo art. 18, che siamo riusciti a raggiungere la pensione in età ancor giovane, è una grande sofferenza vedere i nostri figli che, quando lavorano, possono percepire soli 400 euro mensili, che brancolano nel buio pesto, ovvero, che non vedono nulla di buono nel loro futuro e che faticano a sposarsi e ad avere figli.

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    1. Carissimo Carriolante sono pienamente d'accordo con te, forse perchè conosco molte famiglie che si trovano in queste condizioni compresa la mia. Purtroppo l'Italia è composta anche dai cosidetti Benpensanti Sussurratori che avendo anch'essi goduto dei benefici della ricostruzione invece di ragionare obiettivamente continuano a sostenere che nelle loro famiglie tutto va bene perchè loro hanno la buona volontà di cercare e trovare buon lavoro.E' proprio vero che l'essere umano finchè non si trova personalmente in situazioni precarie non riesce a vedere la realtà dei fatti.Floriana

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    2. Certo, cara Floriana, i Benpensanti Sussurratori, come li definisci tu, sono persone che non sono state sfiorate dalla sfortuna, nel loro status di comuni cittadini, di avere avuto figli laureati dopo il 2008, inizio dell’attuale grave crisi recessiva, o, meglio, dopo la riforma Fornero, che ha immediatamente prolungato l’età pensionabile anche di 6-8 anni, per i più sfortunati, in un contesto di totale blocco delle assunzioni nel settore del pubblico impiego.

      Tanti anni fa, quando ero giù di morale, la mia mamma mi consolava dicendomi che nella “bote dell’artesan, se non piove ancò, pioverà domàn”.
      Trascorsi 5 anni dalla famigerata legge Fornero, il “domàn” è ormai imminente, consentendoci di essere testimoni di un massiccio esodo di lavoratori anziani verso la meritata pensione, che permetterà a tanti giovani di trovare un dignitoso posto di lavoro, sia nel settore pubblico, che in quello privato.
      Mi rimane un amaro in bocca: conosco tante brave ragazze laureate, ormai ultra 35enni che, vivendo una annosa situazione di lavoro precario malpagato, hanno, loro malgrado, dovuto protrarre, finora, la desiderata maternità. Sono anni, per queste poverette, forse irrecuperabili.

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  6. Possibile che soprattutto l'Italia e la Grecia vivono questa condizione di malessere, in particolare dal governo Monti in poi, mentre Germania e gli altri stati, se la passano meglio di noi. Cosa bisogna cambiare per vedere un po in positivo? Oddy, non so se tu conosci bene la situazione da noi, ma anche in Francia è così?

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    1. Anonimo delle 21.55, non conosco la situazione esatta dell'Italia. In Francia, credo ci sia 25% di giovani di meno di 25 anni senza lavoro, contro 10% circa in Germania, Austria o Danimarco. Pero, Grecia, Spagna, Italia ne contano 30% e più.
      Per la Francia, dobbiamo tenere conto, fra altro, del fatto che, ogni anno, 800.000 giovani arrivano sul mercato del lavoro, per 650.000 partenze in pensione. La Germania conta 800.000 giovani in arrivo, ma 850.000 partenze in pensione".

      Peraltro, sappiamo che, per fare abbassare il tasso di disoccupazione, il Regno Unito e la Germania, come l'Olanda, hanno ricorso in massa ai "mini jobs", tempi parziali di lavoro (meno di 20 ore/settimana per 60% di giovani in Olanda per es.) pagati circa 400 euros al mese. E questa la soluzione d'avvenire ??
      Da noi, per fortuna, i nipoti che hanno finito di studiare, hanno trovato un lavoro, non sempre adeguato al livello di studio però, e qualche volta a 50kms da casa.

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  7. è la triste fotografia della realtà purtroppo. non so dovre andremo a finire. ringraziamo la nostra classe politica che quanto a disastri è da premio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  8. Fintantochè non ritorneremo ad avere una Banca d'Italia, ma proprietà dello Stato Italiano e non come adesso che è una proprietà delle banche italiane e una moneta sovrana, come era una volta la Lira e non come adesso che ci serviamo di una moneta "straniera", saremo costretti a tentare di sopravvivere in questa melma maleodorante.

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