martedì 15 novembre 2016

Contra' SELLA (rivista e corretta)

Il Post della Contra' SELLA, pubblicato l’aprile scorso, conteneva delle approssimazioni che mi sono state fatte rilevare da Riccardo Stefani e Rinaldo Sella e che mi hanno indotto ad approfondire la materia e ripubblicarlo aggiornato. 

La denominazione della località come Laghetto, così come riportata sulle mappe ottocentesche qui riprese, non corrisponde alla tradizione dei residenti, che non serbano memoria che questo sia stato l'antico nome dell'abitato. Peraltro in contra’ non è rimasta traccia della storia più antica e della genesi dell’insediamento. 
Ho dovuto quindi rispolverare qualche vecchio documento e adottare il solito processo indiziario, per cercare di venirne a capo. 
Ipotizzo che il cartografo che redasse la mappa del periodo austriaco, nominò la contra' come Laghetto semplicemente perché essa non aveva un toponimo proprio, mentre questo era il nome generico dato dai locali a quella parte della valle dell'Astico situata pressappoco allo sbocco della Val Grossa, ma che è proprio solo della zona situata dirimpetto ai Sella, sulla sinistra orografica dell’Astico, nelle pertinenze di Pedemonte-Casotto (*).
È questo ragionevolmente  il sito a cui attribuire rimembranze legate all’antica esistenza di un lago e al  probabile presidio stagionale di addetti alle menade del legname dalla Val Grossa e dal bacino fluviale stesso in epoca remota. La struttura basale di quei baiti in muratura, dei quali solo uno ancora sussiste, pur ristrutturato (il caratteristico baito della Graziella), farebbe supporre una loro origine molto antica.


  • Ma quando iniziò, invece, la vita ai Sella?


Qui ci viene in aiuto la controversia sorta nel 1750 fra l’arciprete di Brancafora, Don Carlo Pruner e il parroco di Forni, Don Bortolo Zecchinati riguardo alla giurisdizione ecclesiastica di quell’area. Si riporta infatti, che in occasione della Pasqua, il curato di Forni si recasse a benedire una casa eretta di recente proprio nella zona dell’attuale contra’ Sella. Inoltre si spingeva con le Rogazioni fino alla Val Lozza, che era sì il termine legale della parrocchia di Forni, ma che Brancafora invece riteneva sua prerogativa. La cosa è invero piuttosto strana, dato che le due parrocchie erano delimitate anche dal confine di stato. La ragione di questa disputa è verosimilmente da attribuire al fatto che la zona fosse fino ad allora disabitata e che il problema cominciò proprio con l’insediamento di una famiglia di Forni-Tonezza su quel confine e che Don Zecchinati ritenne doveroso assistere, non essendovene precedentemente nessuna necessità.

La disputa, che ebbe echi anche a Vienna e Venezia rischiando di divenire una questione di stato, si risolse poi nella conferma dei diritti della parrocchia di Forni.

Ecco allora che abbiamo finalmente una data certa per la fondazione di  contra’ Sella: tra il 1747 e il 1750Diviene quindi verosimile che il sito si identificasse con la famiglia insediata, ma che nella toponomastica della valle esso richiedesse una più lunga tradizione prima di arrivare a consolidarsi in toponimo ufficiale. A mio parere però, l’architettura delle case più vecchie della contra’ farebbe pensare ad un’origine ben più antica di questa data, come si può analogamente osservare peri i casoni di Valpegara. Forse in zona preesistevano dei baiti (stalle, fienili, depositi) destinati alle attività stagionali, che poi vennero adattati ad abitazioni permanenti da famiglie provenienti dal soprastante altopiano di Tonezza.


  • Cosa spinse la famiglia Sella ad insediarsi in quel remoto e inospitale angolo di valle?

Non ne sono certo, ma posso presupporre che essa fosse principalmente dedita alla produzione del tannino. Il tannino è una sostanza polifenolica utilizzata per al concia del pellame, del quale fissa le caratteristiche impedendone la putrefazione e trasformandolo in cuoio. In zona si ricavava principalmente dalla scorza dell’abete bianco tramite follatura. Avvalorerebbe questa ipotesi il rinvenimento di un pestello a tre canne trovato nei pressi della contra’ nella parte terminale della Val Lozza e che porta incisa la data del 1781. 

L’altipiano di Tonezza disponeva di estesi boschi d’abete, ma non della forza motrice idraulica necessaria per azionare i pestelli. L’utilizzo a questo scopo del basso corso della Val Lozza, poteva quindi prestarsi alla bisogna senza disputare i privilegi che i Cerato avevano da secoli sull’utilizzo delle acque dell’Astico fino al Laghetto
Gianni Spagnolo
XIII-XI-MMXVI
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la nostra rassegna delle contra' del comune di Valdastico situate sulla destra orografica dell'Astico.

La località è posta all'estrema propaggine di nord-ovest del territorio comunale e, dal 1926 al 1940, faceva parte del comune di FORNI, come tutti gli abitati di questo versante della valle che appartengono ecclesiasticamente alla parrocchia di Santa Maria Maddalena dei Forni. 
Questi masi situati sui contrafforti dei Siroccoli, furono fondati prevalentemente da famiglie provenienti dal soprastante altopiano di Tonezza, che ha sempre fatto, pur con alterne vicende,  corpo unico con Forni, secondo uno schema ricorrente in tutta l'Alta Valle dell'Astico.

(*) Fino alla fine del XIX secolo, la contra' era indicata come Laghetto, probabilmente in ragione del lago sull'Astico che qui esistette, pare fino al 1287  e che venne poi scaricato dalla disastrosa alluvione di quell'anno che distrusse la chiesa di Forni. 
  • Vedi link: http://bronsescoverte.blogspot.it/2014/02/la-storia-del-poro-nono-seconda-parte
Si tramanda che, fino al secolo scorso, a valle della contra' fossero ancora visibili dei sassi selciati recanti i solchi lasciati nei secoli dal trascinamento del legname prelevato dal lago. Questo indicherebbe una persistenza di quel bacino (o, più probabilmente, di parte di esso) fino a tempi ben più recenti di quanto non narrino le cronache.
La contra' Laghetto assunse quindi il nome della famiglia Sella* di Tonezza, che qui si stabilì in tempi a noi più vicini. 

In passato di qui non passava certo la principale arteria di collegamento della valle, come ora, ma la località si trovava relegata ai margini più estremi e improduttivi del territorio e congiunta agli altri masi e alla montagna solo da sentieri che si tenevano prudentemente rialzati sul livello del torrente. Non c'erano ponti, e la Via di Germania passava interamente sul lato opposto della valle. Solo dalla seconda metà del 1800, con la costruzione della provinciale e del ponte al Maso, la contra' Sella conobbe una moderna viabilità.
Gianni Spagnolo

X-IV-MMXVI



Contra' SELLA - Mappa d'avviso del 1842 - Catasto Austriaco

Contra' SELLA - Mappa fondiaria del 1836-40 - Catasto Austriaco


Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
  • I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali  conservati presso l'Archivio di Stato di Vicenza -  Catasto  Austriaco del comune censuario di Forni  - Mappa d'Avviso;  Mappa I; II e Libri partite  e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con  prot. n. 01  del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato di Vicenza.
  • San Pietro Valdastico  - Storia del paese - Don Giovanni Toldo - 1936;
  • Valdastico Ieri e Oggi - Mons. Antonio Toldo - Ed. La Galaverna - 1984;
  • Ringrazio Riccardo Stefani e Rinaldo Sella per le preziose informazioni fornite e la gentile disponibilità;
  • E fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.

4 commenti:

  1. Grazie Gianni , per avermi fatto conoscere le origini del mio paese natio e complimenti per il lavoro svolto.

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  2. Caro Gianni, un sincero grazie da tuttti per l'impegno e la passione profusi.
    Penso, che conoscere le origini attraverso la storia passata, consolida quei legami col territorio che solo la natura sa promuovere

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  3. Bisogna dare atto che la frazione Sella, grazie ad alcune nuove costruzioni nonché ristrutturazioni di quelle esistenti, ha assunto un aspetto moderno e curato. Circondata dal verde e ampi spazi, sebbene per poco più di un mese nel periodo invernale , il sole sfiora la contrada , risulta agevole e rilassante abitarci. Dispiace, che i giovani, per opportunità lavorative devono trasferirsi altrove, con il conseguente isolamento e declino dei paesi di montagna.

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  4. Gianni, grazie per il tempo che hai consacrato alla ricerca della storia dei paesi della Valle. I tuoi articoli sono tutti molto interessanti.
    Una generazione che ignora la storia non ha passato… né futuro.

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