venerdì 12 febbraio 2016

Per chi ha voglia di leggere, Marco Pettinà invia questo articolo

Valdastico, accordo Veneto-Trento per una superstrada in Valsugana
10 febbraio 2016

Accordo sul corridoio viabilistico Valdastico-Valsugana-Valle dell’Adige tra la Regione Veneto, la Provincia autonoma di Trento e il Ministero delle Infrastrutture (Mit). Un accordo tra il bizantino e il machiavellico che consente di dire al Veneto che ci sarà una nuova infrastruttura stradale tra l’autostrada Valdastico A31 e l’Autobrennero, alla Provincia di Trento che «la questione dell’autostrada in val d’Astico è stata definitivamente accantonata», e al Mit che l’accordo consentirà di ottenere da Bruxelles la proroga della concessione alla Brescia-Padova Spa, proroga che è condizionata alla realizzazione dell’autostrada Valdastico Nord.
Si tratta di obiettivi apparentemente in conflitto, ma – per la patria di Machiavelli e Pulcinella – conciliabili. La nuova soluzione a cui ora si lavora, infatti, con la supervisione del Mit, dovrebbe essere quella di prolungare l’autostrada Valdastico, ma non verso nord-ovest per la valle dell’Astico (quella ambientalmente più sensibile, nelle zone montane tra Lavarone e Folgaria, in Trentino) bensì verso nord, per sbucare non sulla A22 del Brennero in val d’Adige, ma in Valsugana, dove già scorre la SS 47, in molti tratti già a 4 corsie. In trentino si tratterebbe a questo punto di realizzare un nuovo tratto di superstrada non a pedaggio (comunque in continuità con la A31), che crei una viabilità alternativa alla SS 47 nel tratto finale tra Levico e Trento.
La concessione dell’Autostrada Brescia-Padova Spa (società controllata al 45% da Re Consult Infrastrutture, una Spa con soci di riferimento Intesa Sanpaolo e Astaldi, e con enti locali al 32%) è già in regime di concessione scaduta e gestione in prorogatio, ma il ministero ha concordato con la Commissione Ue una proroga della durata al 2026 se sarà approvato al più presto il progetto definitivo dell’autostrada Valdastico Nord. Cosa che non è imminente neppure dopo l’accordo del 9 febbraio, ma alle Infrastrutture si dicono convinti di poter ottenere ancora pazienza da Bruxelles. La definizione di dettaglio dell’intesa Trento-Veneto dovra’ essere portata al CIPE nei prossimi mesi, e poi trasformata in progettazione da parte degli uffici del Ministero.
Un comunicato della Regione Veneto cita pezzi dell’accordo: «Dopo aver constatato l’esistenza delle condizioni “per la prosecuzione dell’iter di perfezionamento dell’Intesa… anche ai fini dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia autonoma di Trento” e dopo aver “riconosciuto lo scenario maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco Alpino Orientale”, il Comitato Paritetico ha concluso che “lo scenario di comune interesse consiste nel corridoio d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e, segnatamente, tra la SS 47 ‘della Valsugana’ e la SS 12 ‘dell’Abetone e del Brennero’ il quale presenta le ricadute positive nel contesto dei territori interregionali”».
Così spiega l’assessore veneto ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti: «Il Comitato Paritetico ha individuato uno scenario di comune interesse riguardante i collegamenti trasportistici tra Veneto e Trentino, così articolato: un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico, Valsugana e Valle dell’Adige; un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della Valsugana e la SS 12 del Brennero, in provincia di Trento; un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 per risolvere le criticità presenti».
Così ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Con la decisione al Mit del comitato paritetico fra Veneto e Trentino nasce, di fatto, un nuovo valico a nord fra la Regione e la Provincia autonoma. Dopo l’approvazione da parte del Cipe del documento redatto oggi, infatti, il ministero progetterà una nuova strada che rappresenterà il collegamento fra la A31 e l’area dell’alto vicentino e l’Autobrennero. Non è’ tuttavia l’unica decisione raggiunta oggi: sarà anche infatti elettrificata la ferrovia della Valsugana e, nella stessa area, saranno fatti lavori per per risolvere le criticità presenti sulla SS47. Sul lato trentino, invece, saranno ottimizzati i collegamenti fra la stessa SS47 e la SS12». Veneto e Trentino hanno dunque cosi’ trovato un accordo che soddisfa le esigenze di entrambi, che per la regione guidata da Luca Zaia erano di garantire un ulteriore sbocco a Nord ai cittadini e agli operatori economici.
Così spiega l’accordo l’assessore alle Infrastrutture della Provincia autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi: «Abbiamo confermato la nostra totale indisponibilità all’autostrada in Valdastico, abbiamo espresso più volte parere negativo, e mi pare che con l’accordo di oggi la questione sia superata. Ci siamo detti disponibili a studiare il potenziamento dei collegamenti infrastrutturali tra Veneto e Val d’Adige, approfondendo la fattibilità tecnica di un corridoio che in provincia di Trento preveda in sostanza solo la realizzazione di una nuova strada urbana, non a pedaggio, tra Levico e Trento. Siamo disponibili su questo ad aprire il tavolo». Molta prudenza come si vede.
Fiducioso invece il Ministero: «C’è in sostanza intesa su un tracciato – spiegano – che dalla A4 prolunagndo la A31, porti alla A22. Forse non sarà tecnicamente un’autostrada, ma una superstrada a pagamento, forse neppure tutta a pagamento, vederemo. Comunque per quanto riguarda la concessione alla Brescia-Padova siamo fiduciosi che si possa ottenere l’ok da Bruxelles


http://online.stradeeautostrade.it/notizie/2016-02-10/valdastico-accordo-veneto-trento-per-una-superstrada-in-valsugana-51116/















Viabilità in Trentino, Gilmozzi: “Abbiamo abbandonato il campo della Valdastico”. Il documento conclusivo del Comitato Paritetico

martedì, 9 febbraio 2016
Roma – “Oggi abbiamo abbandonato il campo della Valdastico ed aperto una fase di verifica con l’obiettivo di alleggerire il traffico sulla ss47 tra Levico e Trento, bloccare i flussi di traffico provenienti da Bassano/Grigno e garantire l’elettrificazione e la rettifica della ferrovia tra Trento e Bassano. Come Trentino abbiamo superato l’idea di realizzare qualsiasi infrastrutturazione autostradale di collegamento con l’A22. Siamo consapevoli di ciò che vorrebbe il Veneto. Su questo scenario non abbiamo trovato però una posizione comune.
Permane perciò il nostro no”.
E’ il commento dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi, all’esito del Comitato Paritetico, riunitosi oggi a Roma al Ministero delle Infrastrutture e trasporti. “Abbiamo invece valutato, come da approfondire con il dovuto coinvolgimento delle realtà locali e nel rispetto delle procedure PUP, lo scenario di interconnessione tra sistemi di viabilità locali, quindi tra strade extraurbane con caratteristiche ed impatti limitati. Mi riferisco ai collegamenti tra Valle dell’Astico, Valsugana e Statale 12. A noi interessa – ha concluso l’assessore – soprattutto verificare quanto avevamo preannunciato con la lettera del governatore Rossi e con il memorandum di metodo che avevamo inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prima di sederci al tavolo”.

DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL COMITATO PARITETICO
tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento concernente il corridoio infrastrutturale di interconnessione del Trentino con il Veneto
VISTO l’esito della seduta del CIPE del 6 agosto 2015, durante la quale il Comitato ha preso atto, relativamente all’Autostrada A31 Valdastico Nord, dell’accordo intervenuto tra il Governo italiano, la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto finalizzato a definire l’iter per il perfezionamento dell’Intesa concernente il collegamento autostradale Valdastico Nord, secondo lotto di completamento, tra il casello di Valle dell’Astico e la congiunzione con l’autostrada A22 del Brennero;
PRESO ATTO dell’avvio della procedura per l’intesa prevista dall’art. 19 della norma di attuazione dello Statuto di cui al d.P.R. n. 381 del 1974 e dall’art. 1, comma 1, della legge n. 443 del 2001, mediante la costituzione di un Comitato Paritetico fra lo Stato, la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento che entro 45 giorni “provvederà a verificare la sussistenza di tutte le condizioni previste ai fini dell’intesa e a definire la soluzione più rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali”, che nei successivi 30 giorni, previa delibera da parte degli organi statali, provinciali e regionali competenti, sarà sottoposta al CIPE, comprensiva delle attività e dei tempi previsti per la redazione del progetto definitivo e la sua approvazione da parte dello stesso CIPE;
VISTA la costituzione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del Comitato Paritetico fra lo Stato, la Regione del Veneto e Provincia autonoma di Trento la cui riunione è avvenuta in prima seduta in data 9 ottobre 2015;
VISTE l’analisi degli aspetti trasportistici e la valutazione dei costi e dei benefici indotti dall’Autostrada Valdastico A31 nord, elaborata dalla società concessionaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A. e presentata durante la riunione del 9 ottobre 2015;
CONSIDERATO che nella seduta del Comitato Paritetico del 9 ottobre 2015, la Provincia autonoma di Trento ha rappresentato il permanere della contrarietà della Provincia stessa alla realizzazione dell’opera, in considerazione principalmente della priorità che la Provincia, in ossequio alla Convenzione delle Alpi, assegna al trasporto merci via ferrovia. È stato, pertanto, richiesto un quadro di analisi più ampio, volto a descrivere su scala europea, nazionale e locale gli scenari di evoluzione della mobilità e dei modelli trasportistici, sia stradali che ferroviari, e che tenga conto delle previsioni di traffico:
- stradale e ferroviario, merci e passeggeri, bassa, media e lunga percorrenza;
- su tutto l’arco alpino e non solo al valico del Brennero;
- senza e con le infrastrutture ferroviarie e viarie in costruzione o in
progettazione;
- senza e con le misure volte a potenziare l’intermodalità e la sostenibilità del trasporto merci attraverso le Alpi.
L’analisi dovrebbe inoltre comprendere previsioni aggiornate in merito ai costi e ai tempi di attuazione della Galleria di base del Brennero e delle aste di accesso nonché dei principali terminali merci di interscambio. La Provincia ha altresì evidenziato la necessità di acquisire dati più aggiornati e dettagliati in merito ai flussi di traffico merci e passeggeri tra il Veneto e il Trentino;
CONSIDERATO che la Regione del Veneto ha condiviso l’esigenza di disporre delle informazioni di dettaglio richieste dalla Provincia autonoma di Trento, segnalando al contempo che la Regione del Veneto si è impegnata a razionalizzare la rete stradale e autostradale di adduzione al Trentino, anche attraverso la revisione di alcune opere in project financing. La Regione del Veneto ha altresì evidenziato che la situazione attuale delle rete stradale non può essere considerata una opzione accettabile, in considerazione dei fenomeni di congestione che interessano la zona pedemontana veneta;
CONSIDERATO che, alla luce delle richieste della Provincia autonoma di Trento e della Regione del Veneto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato gli approfondimenti richiesti, in termini di scenario, anche al fine di garantire la terzietà dei dati e dei risultati;
VISTA la documentazione elaborata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e trasmessa alla Regione del Veneto ed alla Provincia autonoma di Trento in data 10 novembre 2015;
CONSIDERATO che, nella seconda riunione del Comitato Paritetico del 26 novembre 2015, la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto hanno chiesto ulteriori approfondimenti allo studio elaborato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
VISTA la documentazione integrativa trasmessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 21 gennaio 2016, contenente gli ulteriori approfondimenti richiesti;
CONSIDERATO che, in linea con le politiche di trasporto europee e nazionali, il rafforzamento dell’opzione ferroviaria con il tunnel di base del Brennero e l’accesso allo stesso valico costituiscono elemento prioritario e si realizzano attraverso le misure volte ad assicurare un concreto avanzamento nella progettazione e realizzazione delle opere ferroviarie della tratta a sud del Brennero, in particolare della circonvallazione di Trento;
CONSIDERATE le ipotesi di scenario alternative, di interconnessione del Trentino con il Veneto, emergenti dalla documentazione esaminata dal Comitato paritetico;
CONSIDERATO che il Comitato Paritetico ha individuato uno scenario di comune interesse che riguarda i collegamenti trasportistici tra la Provincia Autonoma di Trento e l’area del Veneto Centrale;

CONSIDERATO che tale scenario si articola, in sostanza, su:
- un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico, Valsugana e Valle dell’Adige;
- un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della Valsugana e la SS 12 del Brennero in provincia di Trento in prossimità di località Mattarello;
- un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 della Valsugana che risolvano le criticità presenti nel territorio veneto;
CONSIDERATO che dal Documento presentato dalla Provincia Autonoma di Trento nel corso della riunione del Comitato del 09.02.2016 si evincono, nello scenario definito n. 2, le seguenti ricadute positive nel contesto dei territori interregionali:
- alleggerimento della SS 47 della Valsugana nel tratto Laghi-Trento nord;
- impedimento dell’incremento di traffico in ingresso nel territorio trentino sulla SS 47 a Grigno;
- valorizzazione del collegamento ferroviario della Valsugana con il Veneto mediante rettifica ed elettrificazione;
CONSIDERATA la necessità di risolvere le congestioni di traffico presenti nell’area pedemontana veneta, risolvendo il problema della connettività verso il Trentino, salvaguardando la Valsugana;
CONSIDERATO che le nuove opere viabilistiche devono essere funzionali anche all’alleggerimento del traffico stradale nella zona dei Laghi di Caldonazzo e Levico e dell’Alta Valsugana e di Trento;
VISTA la convergenza delle Parti per l’identificazione di un corridoio d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e, segnatamente, tra la SS 47” della Valsugana” e la SS 12 “dell’Abetone e del Brennero”;
VISTO il verbale conclusivo del Comitato Paritetico di cui alla riunione del 09.02.2016;

TUTTO CIO’ PREMESSO, LE PARTI CONVENGONO QUANTO SEGUE:
- il Comitato Paritetico ha verificato che sussistono le condizioni per la prosecuzione dell’iter di perfezionamento dell’Intesa ai sensi dell’art. 19 del d.P.R. n. 381 del 1974 e dell’art. 1 della legge n. 443 del 2001 – anche ai fini dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia autonoma di Trento – ed ha riconosciuto lo scenario maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco Alpino Orientale, come risultante dai verbali e dai suoi allegati;
- lo scenario di comune interesse consiste nel corridoio d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e, segnatamente, tra la SS 47” della Valsugana” e la SS 12 “dell’Abetone e del Brennero” il quale presenta le ricadute positive nel contesto dei territori interregionali, come riportato nelle premesse;
- lo scenario come sopra individuato sarà sottoposto in via preliminare al CIPE, come previsto dalla Delibera n. 55 del 6 agosto 2015, previa adozione di convergenti atti decisionali a carattere amministrativo degli organi provinciali, regionali e statali competenti, nonché previo svolgimento di una fase partecipativa a livello territoriale;
- la progettazione viabilistica, che sarà redatta, sulla base dello scenario riportato nelle premesse, dal Ministero comprensivo delle connesse attività, previa adozione degli atti decisionali – a carattere amministrativo e, ove ne ricorrano i presupposti, legislativo – degli organi provinciali, regionali e statali competenti, sarà sottoposto nuovamente al CIPE entro due anni dall’approvazione del presente documento da parte del CIPE stesso.

Da “Gazzetta delle Valli”
http://www.gazzettadellevalli.it/attualita/viabilita-in-trentino-gilmozzi-abbiamo-abbandonato-il-campo-della-valdastico-il-documento-conclusivo-del-comitato-paritetico-76894/

5 commenti:

  1. Quindi ho paura che ha ragione Lux, quel corridoio così tanto citato fra la val dell'Astico e la Valsugana non può essere che una superstrada con galleria e quindi prolungamento della A31 fino a noi. Ci stanno prendendo in giro.

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  2. Rendetevi conto che la galleria è tutta una bufala. Nessun privato potrà MAI correre un rischio del genere. Nessuno la percorrerebbe pagando il corrispettivo del costo di gestione. Gli spagnoli si sono ritirati, la galleria è IMPROPONIBILE per mille ed un motivo, prima per i costi, poi per i rischi, poi perché è tecnicamente ASSURDA, poi perché il gioco non vale la candela.

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    1. Concordo con l' an. 17.41. In primis il costo di costruzione, la spesa stratosferica per la gestione, il costosissimo biglietto e infine la percorrenza troppo lunga, inadatta per chi soffre di claustrofobia . Meglio ancora la " Fricca ".

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    2. ... e quinto motivo: i trentini non permetteranno mai lo sbocco a Caldonazzo.

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  3. Io non ne sarei troppo sicuro, anche del traforo di Valdagno dicevano le stesse identiche cose. E' vero sarebbe un po troppo lungo, ma piuttosto che assorbirmi tutte quelle curve, e poi d' inverno con strade ghiacciate e pericolose, e vi posso dire con certezza che negli ultimi anni d'inverno queste strade sono tenute molto meglio da noi che dalla parte trentina.

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