Valdastico,
accordo Veneto-Trento per una superstrada in Valsugana
10
febbraio 2016
Accordo
sul corridoio viabilistico Valdastico-Valsugana-Valle dell’Adige
tra la Regione Veneto, la Provincia autonoma di Trento e il Ministero
delle Infrastrutture (Mit). Un accordo tra il bizantino e il
machiavellico che consente di dire al Veneto che ci sarà una nuova
infrastruttura stradale tra l’autostrada Valdastico A31 e
l’Autobrennero, alla Provincia di Trento che «la questione
dell’autostrada in val d’Astico è stata definitivamente
accantonata», e al Mit che l’accordo consentirà di ottenere da
Bruxelles la proroga della concessione alla Brescia-Padova Spa,
proroga che è condizionata alla realizzazione dell’autostrada
Valdastico Nord.
Si
tratta di obiettivi apparentemente in conflitto, ma – per la patria
di Machiavelli e Pulcinella – conciliabili. La nuova soluzione a
cui ora si lavora, infatti, con la supervisione del Mit, dovrebbe
essere quella di prolungare l’autostrada Valdastico, ma non verso
nord-ovest per la valle dell’Astico (quella ambientalmente più
sensibile, nelle zone montane tra Lavarone e Folgaria, in Trentino)
bensì verso nord, per sbucare non sulla A22 del Brennero in val
d’Adige, ma in Valsugana, dove già scorre la SS 47, in molti
tratti già a 4 corsie. In trentino si tratterebbe a questo punto di
realizzare un nuovo tratto di superstrada non a pedaggio (comunque in
continuità con la A31), che crei una viabilità alternativa alla SS
47 nel tratto finale tra Levico e Trento.
La
concessione dell’Autostrada Brescia-Padova Spa (società
controllata al 45% da Re Consult Infrastrutture, una Spa con soci di
riferimento Intesa Sanpaolo e Astaldi, e con enti locali al 32%) è
già in regime di concessione scaduta e gestione in prorogatio, ma il
ministero ha concordato con la Commissione Ue una proroga della
durata al 2026 se sarà approvato al più presto il progetto
definitivo dell’autostrada Valdastico Nord. Cosa che non è
imminente neppure dopo l’accordo del 9 febbraio, ma alle
Infrastrutture si dicono convinti di poter ottenere ancora pazienza
da Bruxelles. La definizione di dettaglio dell’intesa Trento-Veneto
dovra’ essere portata al CIPE nei prossimi mesi, e poi trasformata
in progettazione da parte degli uffici del Ministero.
Un
comunicato della Regione Veneto cita pezzi dell’accordo: «Dopo
aver constatato l’esistenza delle condizioni “per la prosecuzione
dell’iter di perfezionamento dell’Intesa… anche ai fini
dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia
autonoma di Trento” e dopo aver “riconosciuto lo scenario
maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali
e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio
nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco
Alpino Orientale”, il Comitato Paritetico ha concluso che “lo
scenario di comune interesse consiste nel corridoio
d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la
Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si
contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e,
segnatamente, tra la SS 47 ‘della Valsugana’ e la SS 12
‘dell’Abetone e del Brennero’ il quale presenta le ricadute
positive nel contesto dei territori interregionali”».
Così
spiega l’assessore veneto ai lavori pubblici, infrastrutture e
trasporti, Elisa De Berti: «Il Comitato Paritetico ha individuato
uno scenario di comune interesse riguardante i collegamenti
trasportistici tra Veneto e Trentino, così articolato: un corridoio
di collegamento viario tra la Valle dell’Astico, Valsugana e Valle
dell’Adige; un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della
Valsugana e la SS 12 del Brennero, in provincia di Trento; un
efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in
territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 per risolvere
le criticità presenti».
Così
ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Con la
decisione al Mit del comitato paritetico fra Veneto e Trentino nasce,
di fatto, un nuovo valico a nord fra la Regione e la Provincia
autonoma. Dopo l’approvazione da parte del Cipe del documento
redatto oggi, infatti, il ministero progetterà una nuova strada che
rappresenterà il collegamento fra la A31 e l’area dell’alto
vicentino e l’Autobrennero. Non è’ tuttavia l’unica decisione
raggiunta oggi: sarà anche infatti elettrificata la ferrovia della
Valsugana e, nella stessa area, saranno fatti lavori per per
risolvere le criticità presenti sulla SS47. Sul lato trentino,
invece, saranno ottimizzati i collegamenti fra la stessa SS47 e la
SS12». Veneto e Trentino hanno dunque cosi’ trovato un accordo che
soddisfa le esigenze di entrambi, che per la regione guidata da Luca
Zaia erano di garantire un ulteriore sbocco a Nord ai cittadini e
agli operatori economici.
Così
spiega l’accordo l’assessore alle Infrastrutture della Provincia
autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi: «Abbiamo confermato la nostra
totale indisponibilità all’autostrada in Valdastico, abbiamo
espresso più volte parere negativo, e mi pare che con l’accordo di
oggi la questione sia superata. Ci siamo detti disponibili a studiare
il potenziamento dei collegamenti infrastrutturali tra Veneto e Val
d’Adige, approfondendo la fattibilità tecnica di un corridoio che
in provincia di Trento preveda in sostanza solo la realizzazione di
una nuova strada urbana, non a pedaggio, tra Levico e Trento. Siamo
disponibili su questo ad aprire il tavolo». Molta prudenza come si
vede.
Fiducioso
invece il Ministero: «C’è in sostanza intesa su un tracciato –
spiegano – che dalla A4 prolunagndo la A31, porti alla A22. Forse
non sarà tecnicamente un’autostrada, ma una superstrada a
pagamento, forse neppure tutta a pagamento, vederemo. Comunque per
quanto riguarda la concessione alla Brescia-Padova siamo fiduciosi
che si possa ottenere l’ok da Bruxelles
http://online.stradeeautostrade.it/notizie/2016-02-10/valdastico-accordo-veneto-trento-per-una-superstrada-in-valsugana-51116/
Viabilità in Trentino, Gilmozzi: “Abbiamo abbandonato il campo della Valdastico”. Il documento conclusivo del Comitato Paritetico
martedì,
9 febbraio 2016
Roma
– “Oggi abbiamo abbandonato il campo della Valdastico ed aperto
una fase di verifica con l’obiettivo di alleggerire il traffico
sulla ss47 tra Levico e Trento, bloccare i flussi di traffico
provenienti da Bassano/Grigno e garantire l’elettrificazione e la
rettifica della ferrovia tra Trento e Bassano. Come Trentino abbiamo
superato l’idea di realizzare qualsiasi infrastrutturazione
autostradale di collegamento con l’A22. Siamo consapevoli di ciò
che vorrebbe il Veneto. Su questo scenario non abbiamo trovato però
una posizione comune.
Permane
perciò il nostro no”.
E’
il commento dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente
Mauro Gilmozzi, all’esito del Comitato Paritetico, riunitosi oggi a
Roma al Ministero delle Infrastrutture e trasporti. “Abbiamo
invece valutato, come da approfondire con il dovuto coinvolgimento
delle realtà locali e nel rispetto delle procedure PUP, lo scenario
di interconnessione tra sistemi di viabilità locali, quindi tra
strade extraurbane con caratteristiche ed impatti limitati. Mi
riferisco ai collegamenti tra Valle dell’Astico, Valsugana e
Statale 12. A noi interessa – ha concluso l’assessore –
soprattutto verificare quanto avevamo preannunciato con la lettera
del governatore Rossi e con il memorandum di metodo che avevamo
inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prima di
sederci al tavolo”.
DOCUMENTO
CONCLUSIVO DEL COMITATO PARITETICO
tra
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione del
Veneto e la Provincia Autonoma di Trento concernente il corridoio
infrastrutturale di interconnessione del Trentino con il Veneto
VISTO
l’esito della seduta del CIPE del 6 agosto 2015, durante la quale
il Comitato ha preso atto, relativamente all’Autostrada A31
Valdastico Nord, dell’accordo intervenuto tra il Governo italiano,
la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto finalizzato a
definire l’iter per il perfezionamento dell’Intesa concernente il
collegamento autostradale Valdastico Nord, secondo lotto di
completamento, tra il casello di Valle dell’Astico e la
congiunzione con l’autostrada A22 del Brennero;
PRESO
ATTO dell’avvio della procedura per l’intesa prevista dall’art.
19 della norma di attuazione dello Statuto di cui al d.P.R. n. 381
del 1974 e dall’art. 1, comma 1, della legge n. 443 del 2001,
mediante la costituzione di un Comitato Paritetico fra lo Stato, la
Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento che entro 45
giorni “provvederà a verificare la sussistenza di tutte le
condizioni previste ai fini dell’intesa e a definire la soluzione
più rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e
locali”, che nei successivi 30 giorni, previa delibera da parte
degli organi statali, provinciali e regionali competenti, sarà
sottoposta al CIPE, comprensiva delle attività e dei tempi previsti
per la redazione del progetto definitivo e la sua approvazione da
parte dello stesso CIPE;
VISTA
la costituzione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti del Comitato Paritetico fra lo Stato, la Regione del Veneto
e Provincia autonoma di Trento la cui riunione è avvenuta in prima
seduta in data 9 ottobre 2015;
VISTE
l’analisi degli aspetti trasportistici e la valutazione dei costi e
dei benefici indotti dall’Autostrada Valdastico A31 nord, elaborata
dalla società concessionaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A. e
presentata durante la riunione del 9 ottobre 2015;
CONSIDERATO
che nella seduta del Comitato Paritetico del 9 ottobre 2015, la
Provincia autonoma di Trento ha rappresentato il permanere della
contrarietà della Provincia stessa alla realizzazione dell’opera,
in considerazione principalmente della priorità che la Provincia, in
ossequio alla Convenzione delle Alpi, assegna al trasporto merci via
ferrovia. È stato, pertanto, richiesto un quadro di analisi più
ampio, volto a descrivere su scala europea, nazionale e locale gli
scenari di evoluzione della mobilità e dei modelli trasportistici,
sia stradali che ferroviari, e che tenga conto delle previsioni di
traffico:
- stradale e ferroviario, merci e passeggeri, bassa, media e lunga percorrenza;
- su tutto l’arco alpino e non solo al valico del Brennero;
- senza e con le infrastrutture ferroviarie e viarie in costruzione o in
progettazione;
- senza e con le misure volte a potenziare l’intermodalità e la sostenibilità del trasporto merci attraverso le Alpi.
- stradale e ferroviario, merci e passeggeri, bassa, media e lunga percorrenza;
- su tutto l’arco alpino e non solo al valico del Brennero;
- senza e con le infrastrutture ferroviarie e viarie in costruzione o in
progettazione;
- senza e con le misure volte a potenziare l’intermodalità e la sostenibilità del trasporto merci attraverso le Alpi.
L’analisi
dovrebbe inoltre comprendere previsioni aggiornate in merito ai costi
e ai tempi di attuazione della Galleria di base del Brennero e delle
aste di accesso nonché dei principali terminali merci di
interscambio. La Provincia ha altresì evidenziato la necessità di
acquisire dati più aggiornati e dettagliati in merito ai flussi di
traffico merci e passeggeri tra il Veneto e il Trentino;
CONSIDERATO
che la Regione del Veneto ha condiviso l’esigenza di disporre delle
informazioni di dettaglio richieste dalla Provincia autonoma di
Trento, segnalando al contempo che la Regione del Veneto si è
impegnata a razionalizzare la rete stradale e autostradale di
adduzione al Trentino, anche attraverso la revisione di alcune opere
in project financing. La Regione del Veneto ha altresì evidenziato
che la situazione attuale delle rete stradale non può essere
considerata una opzione accettabile, in considerazione dei fenomeni
di congestione che interessano la zona pedemontana veneta;
CONSIDERATO
che, alla luce delle richieste della Provincia autonoma di Trento e
della Regione del Veneto, il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti ha elaborato gli approfondimenti richiesti, in termini di
scenario, anche al fine di garantire la terzietà dei dati e dei
risultati;
VISTA
la documentazione elaborata dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e trasmessa alla Regione del Veneto ed alla Provincia
autonoma di Trento in data 10 novembre 2015;
CONSIDERATO
che, nella seconda riunione del Comitato Paritetico del 26 novembre
2015, la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto hanno
chiesto ulteriori approfondimenti allo studio elaborato dal Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti;
VISTA
la documentazione integrativa trasmessa dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti in data 21 gennaio 2016, contenente
gli ulteriori approfondimenti richiesti;
CONSIDERATO
che, in linea con le politiche di trasporto europee e nazionali, il
rafforzamento dell’opzione ferroviaria con il tunnel di base del
Brennero e l’accesso allo stesso valico costituiscono elemento
prioritario e si realizzano attraverso le misure volte ad assicurare
un concreto avanzamento nella progettazione e realizzazione delle
opere ferroviarie della tratta a sud del Brennero, in particolare
della circonvallazione di Trento;
CONSIDERATE
le ipotesi di scenario alternative, di interconnessione del Trentino
con il Veneto, emergenti dalla documentazione esaminata dal Comitato
paritetico;
CONSIDERATO
che il Comitato Paritetico ha individuato uno scenario di comune
interesse che riguarda i collegamenti trasportistici tra la Provincia
Autonoma di Trento e l’area del Veneto Centrale;
CONSIDERATO
che tale scenario si articola, in sostanza, su:
-
un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico,
Valsugana e Valle dell’Adige;
-
un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della Valsugana e
la SS 12 del Brennero in provincia di Trento in prossimità di
località Mattarello;
-
un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana
in territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 della
Valsugana che risolvano le criticità presenti nel territorio veneto;
CONSIDERATO
che dal Documento presentato dalla Provincia Autonoma di Trento nel
corso della riunione del Comitato del 09.02.2016 si evincono, nello
scenario definito n. 2, le seguenti ricadute positive nel contesto
dei territori interregionali:
-
alleggerimento della SS 47 della Valsugana nel tratto Laghi-Trento
nord;
-
impedimento dell’incremento di traffico in ingresso nel territorio
trentino sulla SS 47 a Grigno;
-
valorizzazione del collegamento ferroviario della Valsugana con
il Veneto mediante rettifica ed elettrificazione;
CONSIDERATA
la necessità di risolvere le congestioni di traffico presenti
nell’area pedemontana veneta, risolvendo il problema della
connettività verso il Trentino, salvaguardando la Valsugana;
CONSIDERATO
che le nuove opere viabilistiche devono essere funzionali anche
all’alleggerimento del traffico stradale nella zona dei Laghi di
Caldonazzo e Levico e dell’Alta Valsugana e di Trento;
VISTA
la convergenza delle Parti per l’identificazione di un corridoio
d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la
Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si
contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e,
segnatamente, tra la SS 47” della Valsugana” e la SS 12
“dell’Abetone e del Brennero”;
VISTO
il verbale conclusivo del Comitato Paritetico di cui alla riunione
del 09.02.2016;
TUTTO
CIO’ PREMESSO, LE PARTI CONVENGONO QUANTO SEGUE:
- il Comitato Paritetico ha verificato che sussistono le condizioni per la prosecuzione dell’iter di perfezionamento dell’Intesa ai sensi dell’art. 19 del d.P.R. n. 381 del 1974 e dell’art. 1 della legge n. 443 del 2001 – anche ai fini dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia autonoma di Trento – ed ha riconosciuto lo scenario maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco Alpino Orientale, come risultante dai verbali e dai suoi allegati;
- il Comitato Paritetico ha verificato che sussistono le condizioni per la prosecuzione dell’iter di perfezionamento dell’Intesa ai sensi dell’art. 19 del d.P.R. n. 381 del 1974 e dell’art. 1 della legge n. 443 del 2001 – anche ai fini dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia autonoma di Trento – ed ha riconosciuto lo scenario maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco Alpino Orientale, come risultante dai verbali e dai suoi allegati;
-
lo scenario di comune interesse consiste nel corridoio
d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la
Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si
contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e,
segnatamente, tra la SS 47” della Valsugana” e la SS 12
“dell’Abetone e del Brennero” il quale presenta le ricadute
positive nel contesto dei territori interregionali, come riportato
nelle premesse;
-
lo scenario come sopra individuato sarà sottoposto in via
preliminare al CIPE, come previsto dalla Delibera n. 55 del 6 agosto
2015, previa adozione di convergenti atti decisionali a carattere
amministrativo degli organi provinciali, regionali e statali
competenti, nonché previo svolgimento di una fase partecipativa a
livello territoriale;
-
la progettazione viabilistica, che sarà redatta, sulla base dello
scenario riportato nelle premesse, dal Ministero comprensivo delle
connesse attività, previa adozione degli atti decisionali – a
carattere amministrativo e, ove ne ricorrano i presupposti,
legislativo – degli organi provinciali, regionali e statali
competenti, sarà sottoposto nuovamente al CIPE entro due anni
dall’approvazione del presente documento da parte del CIPE stesso.
Da
“Gazzetta
delle Valli”
http://www.gazzettadellevalli.it/attualita/viabilita-in-trentino-gilmozzi-abbiamo-abbandonato-il-campo-della-valdastico-il-documento-conclusivo-del-comitato-paritetico-76894/
Quindi ho paura che ha ragione Lux, quel corridoio così tanto citato fra la val dell'Astico e la Valsugana non può essere che una superstrada con galleria e quindi prolungamento della A31 fino a noi. Ci stanno prendendo in giro.
RispondiEliminaRendetevi conto che la galleria è tutta una bufala. Nessun privato potrà MAI correre un rischio del genere. Nessuno la percorrerebbe pagando il corrispettivo del costo di gestione. Gli spagnoli si sono ritirati, la galleria è IMPROPONIBILE per mille ed un motivo, prima per i costi, poi per i rischi, poi perché è tecnicamente ASSURDA, poi perché il gioco non vale la candela.
RispondiEliminaConcordo con l' an. 17.41. In primis il costo di costruzione, la spesa stratosferica per la gestione, il costosissimo biglietto e infine la percorrenza troppo lunga, inadatta per chi soffre di claustrofobia . Meglio ancora la " Fricca ".
Elimina... e quinto motivo: i trentini non permetteranno mai lo sbocco a Caldonazzo.
EliminaIo non ne sarei troppo sicuro, anche del traforo di Valdagno dicevano le stesse identiche cose. E' vero sarebbe un po troppo lungo, ma piuttosto che assorbirmi tutte quelle curve, e poi d' inverno con strade ghiacciate e pericolose, e vi posso dire con certezza che negli ultimi anni d'inverno queste strade sono tenute molto meglio da noi che dalla parte trentina.
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