El giorno dela Candelòra
dal'inverno sémo fora...
ma se piove o tira vento...
nel'inverno sémo ancora rento...
Questo è un antico detto popolare che in base al tempo del 2 di Febbraio,
si prediceva la fine dell’inverno. Nella credenza Cristiana, la
Candelora era il giorno della “Presentazione di Gesù al Tempio”, come
era scritto nella legge Giudaica per tutti i primogeniti maschi. In
questo giorno si è soliti benedire le candele e proprio per questo
motivo è una ricorrenza collegata alla luce, alla rinascita, all’inverno
buio che sta per finire e all’arrivo della primavera con la sua luce e
la sua vitalità.
La Candelora simboleggiava anche la
Purificazione di Maria dopo il parto. Infatti il 2 Febbraio cade
esattamente dopo 40 giorni dal 25 Dicembre, il famoso periodo di tempo
che doveva trascorrere affinché la donna potesse riacquistare la sua
purezza, intesa come riequilibrio del suo corpo e della sua mente.
« Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione »
Invece, per le credenze dei nostri nonni, si poteva appunto prevedere la durata dell’inverno:
Ogni anno quindi il 2 di febbraio viene visto come giornata importante per predire il tempo futuro.
O, ancora, si poteva prevedere se sarebbe stata una buona annata per il vino:
“Se per la Candelora il tempo è bello, molto più vino avremo che vinello”
La Candelora era celebrata anche in
epoca pre-cristiana, e secondo alcuni studiosi andava a sostituire una
festività già esistente. E’ strettamente collegata alla festa celtica
di Imbolc, festa anche questa che segna il passaggio tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
In molte regioni italiane questa festa
della luce viene ancora oggi rievocata attraverso messe,
processioni, riti propiziatori per la fertilità della terra. In alcuni
luoghi viene chiamata anche “Giorno dell’orso” perché è proprio in questa giornata che l’orso si sveglierebbe dal letargo per vedere come e’ fuori il tempo e valutare se sia o meno il caso di uscire.
Per prepararsi a questa festa di
passaggio vi consigliamo di seguire un’alimentazione leggera e di
dedicarvi alla pulizia della vostra casa per pulire anche la vostra
mente: accendete candele bianche e incenso e fatevi trasportare dalla
spiritualità di questa giornata particolare. Se volete, anche insieme ai
vostri bambini, dedicatevi al silenzio, alla lettura di fiabe delle
stagioni, all’osservazione degli alberi e della natura che cambia.
Buona festa della luce a tutti!
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