È un vero boom quello che emerge da un’analisi diffusa dalla Coldiretti. Un aumento del 35% di agricoltori under 34 in un solo anno, che porta a oltre 70 mila i giovani impiegati nel settore primario.
La metà dei nuovi agricoltori è laureata, come dimostra la storia
personale di Luca Beltrando, delegato della provincia di Cuneo di
Coldiretti giovani impresa. Beltrando ha 30 anni e una laurea in Ingegneria aerospaziale.
Durante il suo percorso universitario ha maturato la sua scelta:
proseguire l’attività dei genitori nella zona di Bra, in provincia di
Cuneo. Una famiglia che coltiva zucchine e asparagi e nella quale ora
lavora con suo cugino. «In provincia chi sceglie di diventare
agricoltore ha quasi sempre alle spalle un’attività famigliare. Però non
si tratta mai di un’imposizione da parte dei genitori, ma una scelta
personale basata anche sulle prospettive lavorative che il settore
agricolo offre».
Che non sia un obbligo imposto dalla famiglia lo dimostrano anche i
dati sulla soddisfazione dei giovani agricoltori verso il loro lavoro.
Più di tre su quattro si dicono più contenti di prima e quasi la stessa
percentuale si definisce «orgoglioso». La testimonianza di Paolo Corda
ne è un esempio. Corda ha 30 anni e più di due anni
fa, insieme alla moglie, ha ristrutturato una vecchia cascina per poter
coltivare lo zafferano. Una tradizione che nella zona di
Villafranca d’Asti era scomparsa da tempo. «Ho studiato Architettura e
lavoravo in uno studio mentre mia moglie era direttrice di banca dopo
una laurea in Economia. Io ho mollato tutto perchè ho seguito la mia
vera passione, la coltivazione»
Pur non avendo mai lavorato nel settore primario, Corda, si è
dedicato a un interesse che ha scoperto durante gli anni
dell’università, ma che era diventato incompatibile con il suo passato
lavoro. Una scelta dettata anche dal diverso stile di vita. «Mi piaceva molto lavorare da architetto, ma l’agricoltura per me aveva un fascino irresistibile».
Anche sua moglie deve averlo pensato per decidere di lasciare un posto
di rilievo in un banca. Una atteggiamento che conferma l’analisi della
Coldiretti secondo cui quasi il 60% dei giovani oggi
preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una
multinazionale o fare l’impiegato in banca.
La Stampa
by Odette
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