Adesso che la pizza è per Lino (dovrà ritornare dal bosco per mangiarla) puoi darci qualche altre informazioni : anno ? dove ? La somigliànza ci sarebbe...
Papà venne arruolato "volontario" alla Caserma Chinotto di Vicenza con gli alpini, grazie al "generoso" interessamento di alcuni paesani, ai quali non pareva vero di far fare la guerra agli altri... Un incidente al piede gli evitò la trasferta di addestramento in Germania e così venne destinato ai reparti del Genio, dislocati sulla Linea Gotica in appoggio ai tedeschi. Papà, assieme ad un compagno della provincia di Vicenza era addetto alla stalla dei cavalli e Papà aveva anche il compito di scorazzare i graduati tedeschi in carrozza. Erano in Toscana. Col ripiegamento dei tedeschi, conseguente allo sfondamento della Linea, i soldati italiani erano destinati alla deportazione in Germania e così le tentarono tutte per scappare. Una sera, grazie a dei grandi festeggiamenti e fiumi di alcool... i tedeschi erano tutti in balòta... e mio Papà e il suo compagno han studiato il momento giusto per fuggire fra le campagne. Dopo un lungo tragitto a piedi, (quando si dice il destino) han trovato nella zona del mantovano, un tandem abbandonato e così sono arrivati vicino a Vicenza col deretano "maciullato"... A Vicenza han trovato un camionista che, guarda caso, andava a Barcarola. Era Leonardo, il marito dell'Italia, quella Signora che aveva il bar in Barcarola. Il compagno era dei dintorni di Vicenza, non so esattamente da dove. Mio Papà aveva 19 anni e fu l'ultimo della sua classe a ritornare e la famiglia oramai disperava. Un giorno, la Maria volpe, dirimpettaia dei miei nonni lo vide dal poggiolo venir sù dalla strada e gridò a mia nonna: "vardà che l'è drio rivare"... il resto lo possiamo immaginare... Ecco... se io sto scrivendo questa testimonianza... lo devo solo a una fotonica balòta dei tedeschi.
TUO PAPA
RispondiEliminaMi hai fregato nella risposta!
RispondiEliminaAdesso che la pizza è per Lino (dovrà ritornare dal bosco per mangiarla) puoi darci qualche altre informazioni :
RispondiEliminaanno ? dove ? La somigliànza ci sarebbe...
Papà venne arruolato "volontario" alla Caserma Chinotto di Vicenza con gli alpini, grazie al "generoso" interessamento di alcuni paesani, ai quali non pareva vero di far fare la guerra agli altri...
RispondiEliminaUn incidente al piede gli evitò la trasferta di addestramento in Germania e così venne destinato ai reparti del Genio, dislocati sulla Linea Gotica in appoggio ai tedeschi. Papà, assieme ad un compagno della provincia di Vicenza era addetto alla stalla dei cavalli e Papà aveva anche il compito di scorazzare i graduati tedeschi in carrozza. Erano in Toscana.
Col ripiegamento dei tedeschi, conseguente allo sfondamento della Linea, i soldati italiani erano destinati alla deportazione in Germania e così le tentarono tutte per scappare. Una sera, grazie a dei grandi festeggiamenti e fiumi di alcool... i tedeschi erano tutti in balòta... e mio Papà e il suo compagno han studiato il momento giusto per fuggire fra le campagne. Dopo un lungo tragitto a piedi, (quando si dice il destino) han trovato nella zona del mantovano, un tandem abbandonato e così sono arrivati vicino a Vicenza col deretano "maciullato"...
A Vicenza han trovato un camionista che, guarda caso, andava a Barcarola. Era Leonardo, il marito dell'Italia, quella Signora che aveva il bar in Barcarola. Il compagno era dei dintorni di Vicenza, non so esattamente da dove. Mio Papà aveva 19 anni e fu l'ultimo della sua classe a ritornare e la famiglia oramai disperava.
Un giorno, la Maria volpe, dirimpettaia dei miei nonni lo vide dal poggiolo venir sù dalla strada e gridò a mia nonna: "vardà che l'è drio rivare"... il resto lo possiamo immaginare...
Ecco... se io sto scrivendo questa testimonianza... lo devo solo a una fotonica balòta dei tedeschi.
sai carla che ti assomiglia? un bel biondino! quante storie tristi ha prodotto la guerra.
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