sabato 19 ottobre 2013

San Piero


Ringraziamo Giorgio per la foto e Alago per i ritocchini
Ho chiesto a Giorgio quando è stato costruito il ponte Maso 
e così mi risponde:


Cara Carla mi fai proprio una gradita domanda, il ponte fu costruito da mio nonno negli anni 1898-99 e fu inaugurato il 22 febbraio 1899 con un pranzo con gli operai che avevano partecipato alla costruzione, pranzo a base di bigoli olio e sardéle e qui sotto trovi il dettaglio della spesa:

22 Febbraio 1899

Inaugurazione del ponte e pranzo con gli operai


Pasta kg 7 a 0,60
4,20
Sardelle kg 0,4 a 3,5
1,40
Olio litri 1,5
2,25
Polenta
1,00
Pane
1,00
Formaggio
1,25
Vino litri 30 a 0,50
15,00
Legumi
0,60
Da Augusto bottiglie
2,00
Totale
38,70
Cucina e servizio
4,00
Totale
42,70


Adesso calcola pure quanti possono essere stati i partecipanti in base al vino e alla pasta! 

15 commenti:

  1. Caro Jorgio, tuto sta a védare che piati che i gà fato. Sa calcolémo un eto a testa, 7 kg, a nemo sule 70 persone. Se i ghi nà magnà 80 grami, qualcheduna de pì.
    Vardàndo i quatro eti de sardéle par 7 chili de pasta... che sarà stà pì l'odore che altro...
    Invesse col vin... quasi medo litro a testa...

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  2. Rendiamo onore a Toni Polaco costruttore di ponti, esempio di quelle persone che hanno una visione e la perseguono con determinazione. Vien da chiedersi come sarebbe questa parte di valle senza questa iniziativa privata, decisamente impegnativa per allora e per una famiglia sola. E chissà quante ne avrà sentite dai paesani delle tre sponde. Come anche il Cav. Paolo Sartori, la cui creatura è stata malconsiderata per mezzo secolo dal paese per poi rivelarsi oggi il suo principale datore di lavoro. Solo il tempo è galantuomo.

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  3. Signor Philo, l'altra metà del cielo avrebbe bisogno del suo aiuto, sul blog Casotto, per rispondere ad una domanda d'ordine filosofico, che si riferisse alla Genesi. La prego di voler bene passare il ponte di legno e raggiungere il bersaglio, dove l'aspetto per un tiro a "segno".

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  4. Mia cara Odette, schiere di menti ben più sublimi di Sponcio s'arrovellano da secoli intorno a questo passo della Genesi ed ecco che arriva lui a farne oggetto delle sue facezie in rete. Rispondo solo per la gentilezza della sua richiesta, rinnovandole però l'invito a scegliersi interlocutori meno fatui. Il segno di Caino fu la parola, prefigurazione di quel Logos che poi avrebbe salvato la sua stirpe.

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  5. Grazie Signor Philo, Lei, come sempre, insegna saggézza. E nella sua amicizia per Sponcio che trova l'indispensàbile chicco di follia, la sua "valvola di sicurezza" ?
    Charlie Chaplin ha scritto "Quando mi amai davvero", un testo che mi piace molto. Potrebbe anche essere una regola di vita. Forse lo conoscete...(mi raccomando, non prendetelo per voi che di filosofia ne avete da rivendere !)
    "Quando mi amai davvero, compresi che in ogni circostanza mi trovavo nel posto giusto al momento giusto. Fu a quel punto che riuscii a rilassarmi. Oggi so che tutto ciò ha un nome… autostima.

    Quando mi amai davvero, riuscii a comprendere che l’angoscia e la sofferenza emotiva non sono altro che segnali i quali indicano che stiamo andando contro le nostre stesse verità. Oggi so che questa è…autenticità.

    Quando mi amai per davvero, smisi di desiderare che la mia vita fosse differente e cominciai a vedere che tutto quello che succede contribuisce alla crescita. Oggi so che questo si chiama… maturità.

    Quando mi amai per davvero, cominciai a comprendere perché è offensivo cercare di forzare una situazione o una persona solo per raggiungere quello che desidero, pur sapendo che non è il momento o che la persona (alle volte io stesso) non è preparata. Oggi so che il nome di tutto ciò è… rispetto.

    Quando mi amai per davvero, cominciai a liberarmi di tutto quello che non fosse salutare: persone e situazioni, tutti e ogni cosa mi spingesse verso il basso. Inizialmente la mia ragione chiamò questa attitudine col nome di egoismo. Oggi lo chiamo…amore per se stessi.

    Quando mi amai per davvero, smisi di preoccuparmi se non avevo tempo libero ed evitai di fare grandi piani, abbandonai i mega-progetti del futuro. Oggi faccio il giusto, quello che mi piace, quando voglio e secondo il mio ritmo. Oggi so che questa è… semplicità.

    Quando mi amai per davvero smisi di voler avere sempre ragione e, in questo modo, sbagliai molte meno volte. Così scoprii… l’umiltà.

    Quando mi amai davvero, smisi di chiudermi a rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro. Ora mi attengo al presente, che è dove la vita si manifesta. Oggi vivo un giorno alla volta. Questa si chiama… pienezza.

    Quando mi amai davvero, compresi che la mente può tormentarmi e ingannarmi. Ma quando la dispongo al servizio del cuore, è una valida alleata. E questo è… saper vivere!

    Non dobbiamo avere paura di metterci in discussione…persino i pianeti si scontrano e DAL CAOS NASCONO LE STELLE.


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    1. Quante verità disattese nella nostra frenesia odierna. E' vero, bisognerebbe fermarsi qualche volta e riflettere, ma ci è nemico il tempo che ci scorre tra le dita e non lo sai. non lo puoi o forse non lo vuoi fermare.

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    2. On dit que " le temps n'existe pas : c'est un présent perpétuel "

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  6. Bella questa riflessione, piace anche a me, anche se è dall'ordine che nasce il caos e non viceversa. Quanto alla follia, chicco mi pare decisamente riduttivo considerando cosa combina l'artista in altre maglie della rete e sotto altre spoglie. Ma non è il caso che lo vada a stuzzicare altrove, bastano e avanzano queste sue modeste manifestazioni valligiane.

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  7. Mi scusa Signor Philo se insisto mezzo secondo ancora...Senza cercare le teorie di Laplace od altre conoscenze di Sponcio, non è detto che, al principio dell'Universo, c'era il caos ?
    Boileau, filosofo francese del s.17°, dice, anche lui, "Au choc des idées jaillit la lumière" = la luce esce dalla discussione (= caos d'idee)
    Il concòrso dei bloggers ??................

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  8. Certamente dal confronto delle idee può scaturire illuminazione, ma l'uomo in genere è sempre assai affezionato alle proprie. Anche che al principio ci fosse il caos è un'opinione come tante, non essendo pervenute testimonianze dirette. Però è abbastanza singolare ritenere che l'universo, governato evidentemente da leggi e da forze ordinate, promani dal caos.

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  9. Ma se il caos nasce dall'ordine come dice Lei, c'è da disperarsi, non crede ? Io sono del genere piuttosto ottimista, penso che l'uomo, essendo stato creato all'immàgine del creatore, un giorno ...lontano, l'ordine dell'amore universale sormonterà il caos e la paura. C'è da impegnàrsi però !

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  10. Il caos si genera quando non si rispetta l'ordine originale delle cose, esercitando la nostra libertà, anche di sovvertirle. Sta appunto a noi scegliere. Il cosmo, le piante e gli animali non possono, loro obbediscono alle leggi primigenie, sono privi di libertà e coscienza, ma anche di colpa. E queste leggi funzionano bene da sempre, dove non è intervenuto l'uomo. Le strade per l'amore universale non sono ignote, sono alla portata di tutti. Se parte quindi dal presupposto che ci sia un creatore, questi non può che aver creato perfettamente. Ma in nessun'altra creatura che nell'uomo è data la possibilità di ribellarsi alla volontà del creatore: questa libertà è una grazia immensa, ma può rivelarsi un'altrettanto immensa sciagura. L'uomo ha ricevuto anche un libretto di uso e manutenzione di questa libertà, ma se ne fa scempio non c'è da stupirsi se poi il motore s'ingrippa e ne da la colpa al creatore.

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  11. Gli studi astronomici, geològici, paleontologici e sociològici dicono tutti che l'Universo progressa, in certi posti, dal caos all'ordine. E nel stesso tempo, in altri posti, come per equilibrare, c'è creazione di caos. Possiamo conclure che ordine e disordine sono nozioni complementarie una dell'altra.

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  12. Si potrebbe ragionare compiutamente di queste categorie se si conoscessero bene le leggi che regolano l'universo, cosa che mi pare di là da venire. Abbiamo alcune conoscenze progressive e facciamo delle supposizioni logiche in base a queste, ovvero costruiamo delle teorie che sono supposte valide fino alla prossima conferma o confutazione. La scienza ragiona così. Se fossimo vissuti nel 1300 era alla portata di tutti gli uomini la verifica pratica della teoria aristotelica: terra piatta e sole che le gira attorno. Lo poteva verificare chiunque si fosse seduto sulla sulla porta di casa in una giornate di sole. Chi avesse sostenuto l'opposto sarebbe stato un pazzo. Dell'opposto ci hanno convinto poi con il ragionamento e le successive scoperte, ma non tutti gli uomini lo possono verificare di persona con i propri sensi come prima. Questo per dire che prendere per oro colato teorie fondate su basi mobili può essere più temerario che credere in verità rivelate.

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  13. Nulla si può dire in un senso o nell'altro.
    Io penso che l'"ordine" sia uno stato transitorio del caos.

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