Austriaci e Italiani:
ritrovarsi per
ricordare, pregare e stare insieme
E’ passato quasi un secolo dal primo
conflitto mondiale che ha toccato da vicino i nostri paesi, che ha fatto
diventare profughi le famiglie rimaste mentre gli uomini combattevano con il
nemico. Quanti hanno perso la vita da ambo le parti! Testimonianza perenne
rimangono i tanti monumenti, cippi, sacelli e le tante croci che da un secolo
si alzano verso il cielo e ci fanno fermare per un ricordo e una preghiera. Da
tanti decenni, ogni anno, una delegazione dei fucilieri della Carinzia
(Austria) , torna tra le nostre montagne per un ricordo ai caduti e un saluto
agli amici Italiani. Nel 1918, a fine della guerra, gli ultimi Austriaci a
lasciare il fronte, furono i fucilieri della Carinzia che si arresero deponendo
le armi: per questo motivo anche quest’anno ventinove Austriaci capeggiati dal
colonnello STEFAN KORB, sono arrivati accolti con affetto dal Gruppo Alpini di
Forni per portare il loro saluto.
Il 24 agosto, sabato pomeriggio, insieme al
presidente del gruppo Luciano Lorenzi, la delegazione è stata accompagnata sui
cippi di confine di quello che un tempo era l’Impero austroungarico per poi
recarsi al ristorante “Trentino” a Barcarola, per la cena in compagnia. Questo
è un modo per mantenere le amicizie, ritrovarsi, dialogare, ma la sera del 24
agosto 2013 è stata un’occasione particolare per Sabatino Libratti di Cogollo
del Cengio, conosciuto per la sua esperienza di cerimoniere che dura da 56
anni. Sabatino è arrivato all’età di novantasei anni sempre attivo e presente a
ogni cerimonia o celebrazione per le vittime della Grande Guerra, svolgendo il
suo “lavoro” con vera dedizione, rispetto e grande serietà; nonostante
abbia nel cuore tutto questo, ha deciso che è arrivato il tempo di
mettere fine alla sua grande avventura che lo ha portato a conoscere tante
persone , ad arricchirsi e ad arricchire se stesso di un bagaglio enorme e
prezioso. Quale miglior occasione dunque per salutare gli amici Austriaci e
Italiani? Il presidente dei fucilieri, Stefan Korb, ha consegnato a Sabatino le
onorificenze e lo ha stretto con un abbraccio per suggellare una grande
amicizia; dal canto suo, l’ultra novantenne ha consegnato ad alcune persone , una piccola pergamena in ricordo
della serata. Sicuramente tra gli applausi
qualche lacrima è scesa anche sulle gote più dure, a significare che il
cuore umano non ha né confini, né bandiere e può contenere e regalare tanto
affetto e amore.
Domenica 25, a Tonezza del Cimone, si è svolta all’Ossario la
commemorazione dei fatti avvenuti in quel luogo con la Santa Messa; è
stata poi deposta una corona di alloro
in ricordo di tante vite spezzate. Un doveroso ringraziamento va al prezioso
lavoro di MARIA KEMETH, che ha fatto da interprete ufficiale e ha permesso a
tutti di comprendersi e di dialogare; al gruppo Alpini di Forni che è sempre
presente a questi importanti momenti e a Sabatino perché con la sua lunga
testimonianza ci fa capire quanto sia importante amare la propria Patria anche
con questi gesti. A lui va il ringraziamento per quello che ha fatto in tutti
questi anni con l’augurio di continuare in salute e serenità il suo cammino,
sempre con la positività, l’allegria e l’energia che fa di lui una persona
speciale.
Lucia
Marangoni
Sai Lucia che non l'ho mai saputo?
RispondiEliminaPubblico volentieri, perchè questi segnali distensivi li reputo molto positivi e da far conoscere, grazie.
Bella questa imagine ! Mi fa pensare a questa frase :
RispondiElimina» La guerre est un massacre de gens qui ne se connaissent pas, au profit de gens qui se connaissent mais ne se massacrent pas. » (Paul Valéry)
(La guerra è un massacro di persone che non si conoscono, a beneficio di persone che si conoscono ma che non si massacrano). Paul Valéry -1871-1945- era un filosofo, poeta, scrittore francese, di papa Corso e mamma Genovese.
E' bellissimo vedere i figli di coloro che si sono combattuti pranzare insieme. Chissà che questa mescolanza di culture non porti a qualcosa di buono per il futuro ??????? Floriana
RispondiElimina