A me piaceva molto scrivere lettere, cartoline, Auguri nelle ricorrenze. Era una cosa a cui dedicavo molto tempo e anche attenzione. Ero molto attenta al tipo di carta, al colore, al profumo dell'inchiostro di certe penne, agli allegati (mettevo a seccare fiori e foglie)...
Emozioni indescrivibili, poesia...
Il bello delle lettere di un tempo, quelle scritte a penna su carta, è che ci dovevi pensare mille volte prima di scrivere, perché se sbagliavi, anche se cancellavi, le parole rimanevano impresse sulla carta: tatuaggi di errori.
Così eri costretto a riflettere di più. A pesare il senso delle parole. Ad avere cura dei pensieri.
E soprattutto non avevi nessuna fretta. Perché la lettera partiva e chissà quando sarebbe arrivata a destinazione. Nessun invio. Nessun visualizzato e non risposto. Il tempo era alleato.
L'attesa era complice. La carta si macchiava di inchiostro e lacrime... da qualche parte, a volte rimaneva impigliato il profumo.
Sulla carta le parole avevano corpo. Erano dense. Prendevano vita...
web
Nessun commento:
Posta un commento