Eh no, non è soltanto una scelta casuale, ma c’è un motivo ben preciso dietro. Vedete, in Italia «assolutamente» è diventato virale grazie a un programma, non un programma qualunque, ma il re dei programmi spazzatura: Beautiful. Ecco, avete mai provato a seguirne una puntata? Beautiful è il mondo per eccellenza dell’esagerazione, del lusso ostentato alla Chiara Ferragni per intenderci, ma soprattutto è il mondo della superficialità estrema.
In Beautiful troverete una proliferazione di avverbi come «assolutamente», «incredibilmente», «magnificamente». Perché? Perché i personaggi di Beautiful non pensano, non ragionano, non ponderano, al massimo emettono esclamazioni come «wow…» oppure «incredibilmente meraviglioso» oppure «ne sono assolutamente certa». Ma solo gli sciocchi hanno certezze assolute! Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, diceva Pitagora, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
Ed è proprio questo il punto: oggi è la riflessione che manca, i più sono «assolutamente certi» di tutto ed hanno fatto di Beautiful il loro modello. «Assolutamente sì» è assolutamente insopportabile. Rivela infatti tre debolezze.
La prima è la rassegnazione: lo dicono tutti, lo dico anch'io. La seconda è la piaggeria davanti all'inglese: assolutamente sì è figlio di absolutely. La terza debolezza è la più inquietante: diciamo "assolutamente sì" perché siamo convinti che il semplice sì non basti.»
L’Italia è il Bel Paese, diceva Dante, «dove il sì suona». La più bella, semplice e netta tra le parole italiane, come sanno bene gli amanti e gli sposi, è stata messa da parte in nome dalla sudditanza psicologica nei confronti di un altro paese. E forse, dico forse, sarebbe il caso di tornare a fare una cosa rivoluzionaria: usare la nostra lingua! E fare attenzione alle parole che usiamo, perché le parole non sono mai soltanto parole, ma sono mondi: definiscono i nostri orizzonti, spalancano finestre e danno forma e ritmo ai nostri pensieri e ai nostri cuori.
G. Middei
In Francia queste espressioni sono chiamate "tics de langage". La loro proliferazione è nata dalla sindrome della televisione e della radio, dove il silenzio è totalmente vietato: bisogna riempire lo spazio con molte parole destinate a prolungare le frasi. Le ritroviamo in diversi paesi. Servono anche a creare complicità in una particolare generazione. Cerchiamo di evitare !!
RispondiEliminaIl potere ha sempre cercato di mantenere il popolo nell'ignoranza, dalla chiesa ai regnanti ,chi al vertice da sempre.!Adesso i politici delegano la televisione con programmi sempre più insulsi ,assorbiti molto quindi ripetuti ,che devastano i cervelli meno formati.
RispondiEliminaBe, basta spegnere e leggere un libro
RispondiEliminaCerto ma un paese civile si preoccupa di fare cultura sopratutto ai più deboli che non sanno scegliere...
RispondiEliminaCerto ma un paese civile si preoccupa di fare cultura sopratutto ai più deboli che non sanno scegliere...
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