domenica 21 aprile 2024

Filosofia, cultura e...


Avete mai sentito l’espressione: «perché osservi la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?» Vi siete mai chiesti perché Gesù non dice semplicemente: non giudicare il tuo prossimo? 

Vedete, questo concetto non ha la stessa immediatezza dell’immagine della pagliuzza e della trave. 

E sì... c’è un motivo se a distanza di duemila anni continuiamo a ricordare queste parole. 

L’uomo preistorico non conosceva la scrittura. Per milioni di anni ha dovuto fare affidamento soltanto su ciò che vedeva. Noi ancora oggi memorizziamo più facilmente quei concetti che si possono tradurre in immagini. Forte come un toro, cuore di pietra o ancora la pecorella smarrita: queste metafore ci fanno capire in modo semplice concetti complessi. 

Gesù parla per metafore, Buddha vi parla per metafore, e se ci fate caso le più grandi opere d’arte della storia non sono altro che immense metafore. Metafora viene dal greco metaphérō, «io trasporto»; le metafore sono come ponti: trasportano, muovono il tuo pensiero. Il pensiero logico ti fa restare nel tuo mondo. La metafora invece apre una finestre laddove vedevi soltanto un muro. Ed è proprio questo il punto: tanti oggi sono come dei muri! 

Vi siete mai chiesti perché i fautori della cancel culture hanno censurato le fiabe per i bambini e grandi classici come l’Odissea? Eh no, la stupidità non c’entra. O meglio, non solo; il vero problema è che molta gente non capisce cosa legge, interpreta in modo letterale. Nelle fiabe la famosa scarpetta di Cenerentola non è soltanto una scarpetta! Ha una forma unica, tanto che può indossarla solo Cenerentola: è stata creata per lei perché solo lei ha le caratteristiche morali per calzarla. È un simbolo, una metafora. E i simboli parlano all’anima. 

La nostra invece è la società della superficialità estrema. 

Pochi immaginano, ponderano, interpretano; tutti invece giudicano, semplificano, riducono. Lo ripeto spesso: se vogliamo salvarci, dobbiamo rinunciare all’ovvio. E ricordatevi sempre, coloro che sostengono la necessità di semplificare, riscrivere, censurare, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana. 

G. Middei

1 commento:

  1. Nel passato si insegnava ,di scegliere fra due strade sempre la più difficile,per imparare di più, adesso si spinge verso scorciatoie semplificare appiattisce!

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