Per un giorno
Per un giorno solo, dimenticati di chi sei.
Non più un uomo, un impiegato, un marito, un vecchio.
Cancella il tuo passato.
Manda all'aria programmi, timori, aspettative.
Fatti vuoto.
E rimani in tutto quel niente che abbonda.
Non ricercare persone, attività, fughe.
Che ti portano lontano da te stesso.
Bisognerebbe aggiungere un nuovo giorno della settimana.
Quello dedicato alla celebrazione del vuoto.
Regnerebbe il silenzio, la lentezza, la concentrazione.
Parlerebbero solo i nostri respiri, i battiti del nostro cuore, gli animali, i rami degli alberi.
Tutto ciò che ci preoccupa svanirebbe all'istante.
E potremo finalmente vederle da fuori tutte queste preoccupazioni.
Solo così potremo capire che sono solo immagini distorte della nostra mente.
Sono lampi di rabbia, scintille di paura, incendi interiori.
Che ci bruciano preziosa energia vitale.
Ma la nostra vita è da annaffiare, da abbeverare, da far fiorire.
E si può fare solo con l'acqua della benedizione.
Per tutto ciò che arriva nelle nostre vite.
Non esistono ostacoli.
Ma solo maestri travestiti da problemi.
Per riconoscerli e imparare la lezione che vengono a portarci c'è solo una via.
Quella del vuoto.
E' lì che la nostra anima si manifesta.
E' lì che possono fiorire intuizioni, idee, esplosioni di creatività.
Facciamoci vuoto.
Osserviamolo, proteggiamolo, viviamolo fino in fondo, rispettiamolo.
E' l'unico modo per riempirci.
Di verità.
Elena Bernabè-web
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