mercoledì 4 agosto 2021

MIX - di tutto un po'... ok

 


Caro direttore,

a proposito dei no vax, non crede che si stia dando molta eco mediatica a un movimento che denigra il lavoro fatto finora contro il Covid-19? Non sarebbe meglio fare come nei campi di calcio quando c’è un’invasione di campo da parte di qualche esaltato e la regia lo snobba?

Luigi Frualdo



Caro signor Frualdo,

La questione dei no vax (e di chi si oppone alle misure che spingono a vaccinarsi in nome della libertà individuale) penso che debba essere affrontata con serietà sul piano culturale, politico e legislativo. La campagna è in atto in tanti Paesi del mondo, non possiamo fare finta che non esista se vogliamo superare definitivamente l’emergenza coronavirus.

Intanto partiamo dal tema della libertà. 

Non esiste una libertà assoluta dell’individuo. La mia libertà ha un limite nei diritti degli altri e dell’intera comunità. 

Se non mi vaccino metto a rischio, oltre che me stesso, la mia famiglia, i miei vicini, i miei colleghi di lavoro, tutti quelli che incontro nella mia vita sociale. Come si fa a non comprendere un principio così fondamentale? Altrimenti è come se rivolgessimo un gigantesco «me ne frego» a tutti gli altri.
Il ragionamento vale ancora di più se si guarda ai dati forniti dall’Istituto superiore di sanità: i decessi da Covid riguardano nella stragrande maggioranza persone che non avevano completato il ciclo di vaccinazione con due dosi. Così i ricoveri gravi e meno gravi. Come si fa, e mi rivolgo in particolare agli italiani dubbiosi, a non tenere conto di questi numeri così evidenti?
E ancora. Tutti vogliamo tornare al nostro lavoro, alle nostre relazioni, al divertimento, agli eventi sportivi in presenza, alla vita culturale, agli spettacoli, a vacanze serene. Finché il virus continuerà a circolare non sarà possibile senza limitazioni. Il rischio di tornare indietro a nuove chiusure e a nuove restrizioni è sempre dietro l’angolo. Dobbiamo dare la spallata alla pandemia, solo i vaccini in questo momento possono aiutarci nell’impresa. Poi, spero, arriveranno cure efficaci e avremo un’arma in più.
Ha fatto bene, secondo me, il presidente del Consiglio, a ricordarlo con forza. E gli italiani hanno risposto con un boom di prenotazioni per i vaccini. Sono numeri enormemente più alti rispetto a quelli di chi protesta e sono un’indicazione chiara di come la pensano i cittadini, in particolare i giovani. Nelle manifestazioni di questi giorni si mescolano gruppi di estrema destra, personaggi folcloristici, ideologie no vax in voga in parte dell’elettorato populista. C’è il ribellismo alle regole ma anche preoccupazione per le limitazioni di diverse attività economiche per una parte. Penso sia difficile convincere chi ha posizioni ideologiche e usa il virus per battaglie politiche. Ma con tutti gli altri bisogna dialogare e spingerli alla scelta giusta con misure efficaci. Tenendo sempre presente che è nel loro interesse oltre che in quello della collettività.
Ultimo punto: i vaccini dovrebbero essere tenuti al riparo dalle contese elettorali e per il consenso di partito. Non possono essere sfruttati per interessi di parte e per operazioni di piccolo cabotaggio. Strizzare l’occhio ai no vax e agli scettici è l’ultima cosa che politici responsabili debbono fare in questo periodo.

Luciano Fontana 
Direttore Corriere.it

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