sabato 10 ottobre 2020

E sempre a proposito di mascherine...

 


Non sono sicura del motivo per cui essere rispettosi degli altri per il bene comune, ora viene deriso da alcuni che lo chiamano "vivere nella paura", ma deve finire...

Quando indosso una mascherina sul naso e sulla bocca (non intorno al mento) in pubblico e nei negozi / supermercati / farmacie / ecc., voglio che tu sappia quanto segue:


- Sono abbastanza istruita da sapere che potrei essere asintomatico e comunque contagiarti il ​​virus.

- Non "vivo nella paura" del virus;  Voglio solo essere parte della soluzione, non del problema.


- Non mi sento come se il "governo mi controllasse".  Mi sento come un adulta che contribuisce alla sicurezza della nostra società e voglio insegnare lo stesso agli altri.


- Se tutti potessimo vivere tenendo a mente gli altri, il mondo sarebbe un posto molto migliore.


- Indossare una mascherina non mi rende debole, spaventato, stupido o addirittura "controllato".  Mi rende premuroso e responsabile.


- Quando pensi al tuo aspetto, al tuo disagio o all'opinione di altre persone su di te, immagina una persona amata - un bambino, un padre, una madre, un nonno, una zia, uno zio o persino uno sconosciuto - attaccata all’ossigeno, da sola senza di te o senza nessun membro della famiglia  ammesso al proprio capezzale...

Chiediti se avresti potuto aiutarli un po’ indossando una mascherina.
Più semplice di così si muore.


 




1 commento:

  1. Mario Claudio Sartori10 ottobre 2020 alle ore 17:15

    A proposito di Covid, di distanza di sicurezza, di informazioni, di mascherine e di comportamenti dissennati.
    a) Covid: - è accertato che il contagio avviene attraverso le goccioline presenti nell’aria che espiriamo e che si depositano, per gravità, sulle superfici presenti ad una certa distanza dalla sorgente e che dovrebbero definire oggettivamente la cosiddetta "distanza di sicurezza". Il virus depositato sulle superfici in genere non ha vita lunga, ma, se trova dell’umidità, sempre presente sulle nostre mucose,(gola, narici, occhi, polmoni) attecchisce, si moltiplica e provoca la malaugurata infezione. Quindi si deve impedire al virus di entrare nel nostro organismo.
    b) Distanza di sicurezza: - misurata in linea orizzontale non è ben definita, varia dalle convenzioni vigenti, cioè dal Paese in cui ci si trova (in Italia, per esempio, è di 1 metro, in Spagna è di 1.5, altrove è di 1.8 ed anche di 2 metri. La distanza di sicurezza dovrebbe essere determinata anche dall’attività fisica: maggiore è lo sforzo, maggiore è la quantità d’aria espirata e la forza di emissione e maggiore, quindi, è la distanza stessa. Ne consegue logicamente che il runner, cioè colui che corre lungo le strade, non può essere esonerato dall’obbligo di indossare la mascherina, come scioccamente avviene per DPCM. La distanza di sicurezza non viene assolutamente rispettata nemmeno dai viaggiatori pendolari, lavoratori o studenti che siano, controvoglia stipati come sardine nei corridoi di treni ed autobus, tipiche scene da Paesi sottosviluppati: simili realtà non trovano riscontro in nessun altro Stato dell’Europa Occidentale.
    c) Informazioni: - siamo bombardati da informazioni fuorvianti. Nello stesso ambito prettamente scientifico, i pareri degli scienziati troppo spesso non concordano e finiscono per disorientare le persone normali. Inoltre, per molti l’informazione, purtroppo, avviene soprattutto attraverso le immagini (televisione) e in minima parte mediante la lettura di giornali. Si vedono notiziari televisivi in cui politici, uomini dello spettacolo e dello sport non usano la mascherina, né mantengono la distanza di sicurezza. Ci si chiede, per esempio: "Se non la usa in nostro amato Presidente di Regione, perché devo utilizzarla io?" Molto semplice la soluzione; basterebbe oscurare i "personaggi" che non usano appropriatamente i dispositivi di sicurezza e verrebbe meno la possibilità di emulazione dei loro comportamenti scorretti!
    d) Mascherine: - l’uso di una adeguata mascherina, sia essa P2, P3, o quella economica, pur efficiente, chirurgica, unitamente alla necessaria e frequente igienizzazione delle mani, scongiurano il pericolo di contagio. Su questo punto, ritengo errato porre l’accento, come ha iniziato a fare l’informazione televisiva, sull’ambito famigliare come il luogo di maggior contagio. Nella serena convivenza famigliare, per ovvii motivi, non è ragionevolmente pensabile di utilizzare la mascherina, ma fuori della propria casa, però, sì!
    d) Comportamenti dissennati: - sono quelli che determinano, o che non ostacolano, le situazioni pericolose e, conseguentemente, aumentano il rischio di contagio, tra i quali: una legiferazione confusa o insufficiente, la disattenzione, la confidenza col pericolo, l’inadeguatezza dei mezzi di trasporto e di personale addetto, il non utilizzo dei DPI (mascherine, occhiali e visiere), l’insufficiente, o fuorviante, informazione televisiva, l’assenza di personale di controllo e di repressione dei comportamenti scorretti dei cittadini…

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