domenica 25 ottobre 2020

Potpourri

 


Il remissivo è colui che rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione. Il mite, no: rifiuta la distruttiva gara della vita per un senso di fastidio, per la vanità dei fini cui tende questa gara, per un senso profondo di distacco dai beni che accendono la cupidigia dei più, per mancanza di quella passione che, secondo Hobbes, era una delle ragioni della guerra di tutti contro tutti, la vanità o la vanagloria, che spinge gli uomini a voler primeggiare; infine, per una totale assenza della puntigliosità o dell’impuntatura che perpetua le liti anche per un nonnulla, in una successione di ripicchi e ritorsioni, del «tu l’hai fatta a me, io la faccio a te», dello spirito di faida o di vendetta che conduce inevitabilmente al trionfo dell’uno sull’altro o alla morte di tutti e due.

Norberto Bobbio, "Elogio della mitezza e altri scritti morali".

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