giovedì 29 ottobre 2020

Potpourri

 


Stasera vorrei chiederti scusa.

Per tutte le volte in cui ho pensato di conoscerti e ho sparato sentenze su di te e sulla tua vita.
Per tutte le volte in cui ho creduto di sapere cosa fosse più giusto per te.
Per tutte le volte in cui ho detto che stavi sbagliando, che non era così che dovevi comportarti.
Come se io sapessi cos’è giusto e cosa no.
Come se io avessi davvero questo diritto.

Scusami.

Per tutte le volte in cui nel mio cuore c’era invidia e per non guardare me ho trovato il modo migliore per distruggere te.
Per tutte le battute con gli amici, per le frasi superficiali dette a mezz’aria. Quelle che dici sperando che nessuno stia ascoltando davvero.
Ma che dici comunque.
Per pigrizia, per noia, per insoddisfazione. 
 
Scusami.

Scusami, per non aver pensato che a te, invece, avrebbero fatto male.
Scusami, per aver fatto finta di niente, per essermi raccontata che erano solo parole.
Le parole sanno fare molto male, e lo so.
Perciò scusami, se ho parlato di cose che non conoscevo come se le conoscessi.
Scusami, se ho fatto intendere cose su di te senza sapere se fossero vere.
Scusami, se non sono venuta da te, a chiedere a te, ad avere da te le risposte alle mie domande. 
 
Scusami.

Scusami, se ho preferito l’invidia, la codardia, la stupidità.
Scusami, se non ho avuto coraggio.
Avrei dovuto immaginare che per ogni parola cattiva lanciata al vento, avrei ucciso una parte di te e, in fondo, anche una parte di me.
Scusami, per aver sporcato la tua immagine e il mio cuore.
Scusami, per l’ironia, per la malizia, per la superficialità, per i commenti inutili.
Scusami per non aver avuto l’intelligenza di cercare argomenti davvero interessanti, per non aver voluto parlare di idee, di rivoluzioni, di cose belle.
E per essermi accontentata di una chiacchiera.
Per aver avuto paura del silenzio e averlo riempito con giudizi e pregiudizi.
Scusami, per non aver dato il buon esempio.
Per aver dato ascolto solo alla parte più meschina di me.
 
Scusami.

Scusami, perché solo adesso mi rendo conto che quando raccontiamo cose che non conosciamo, quando spariamo giudizi, quando ci sentiamo nel giusto, in realtà abbiamo solo tanta paura e un grande vuoto.
E tentiamo di riempirlo senza accorgerci che siamo sempre più vuoti.

Scusami, perché ho sbagliato.

E me ne vergogno, ma lo dico, perché ora che lo so, posso cambiare.
 
(dal web)

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...