Quando ero piccolo, nel periodo di Natale, chiedevo a mia mamma:
"Mamma che regalo vorresti ricevere?"
E lei sempre mi rispondeva:
"Mamma che regalo vorresti ricevere?"
E lei sempre mi rispondeva:
"la salute prima di tutto e che l'anno prossimo non manchi nessuno".
Come qualsiasi bambino le dicevo:
"No mamma, un regalo vero!"
Come qualsiasi bambino le dicevo:
"No mamma, un regalo vero!"
Solo oggi, con molti più anni sulle spalle, mi rendo conto di quanta ragione avesse, perché i regali non contano nulla se le sedie sono vuote...
e quanto fanno male quelle sedie vuote... soprattutto nel periodo natalizio.
(dal web)
Il Natale e le sue assenze: le sedie vuote che ci parlano di chi non c’è più
Il
Natale e le sue mille magie… luci accese in ogni casa e in ogni
balcone, palline colorate, decorazioni classiche e originali,
comprate o artigianali, musiche delicate ricche di parole importanti;
regali, riti, tradizioni, pranzo, sorrisi, gentilezze… eh già,
perché si sa, a Natale si é tutti un po’ più buoni. Si dà per
scontato però che si sia anche più felici. Non è sempre così…
A
volte il Natale, che da sempre nella tradizione significa “FAMIGLIA”,
abbondanza, fa ricordare a chi una famiglia non ce l’ha o a chi ce
l’ha “malconcia” che le cose stanno proprio così… che a
lui/lei, manca un pezzo (o due, o tre, o tutti). E quindi al famoso
PRANZO DI NATALE in cui tutti dovrebbero essere riuniti ecco che si
va a pensare a quel vuoto che in realtà riempie tutti i pensieri.
Quel
piatto che non verrà messo, quella sedia che non verrà occupata,
saranno ciò che riempirà la tua mente.
E
quel Natale e tutti quelli a venire saranno esattamente così. Ti
sembrerà di vivere sospeso in un mondo parallelo e che il resto
intorno a te, ti scorra sopra senza che tu possa fare nulla per
fermare anche un solo attimo.
Il
tuo unico desiderio è che passi il più in fretta possibile perché
l’assenza conta di più della presenza.
Se
l’assenza è legata alla morte poi, la tua mente vola
inconsapevolmente a qualsiasi ricordo possa tener vivo ciò che si è
allontanato troppo presto.
Fin
da bambina, a causa della morte del mio papà, il Natale non è mai
stato il mio forte…, ma da quando ho avuto le mie di bambine ho
dovuto tirar fuori delle risorse speciali per affrontarlo con più
serenità. Perchè le assenze sono importanti, occupano il loro
posto, ma le presenze meritano la nostra attenzione. Perché il
Natale è anche la festa dei bambini! Si celebra una nascita, una
nuova luce, non un caro buio. E questo non lo si può dimenticare.
Quando
subii la morte della figlia che portavo in grembo dovetti trovare
ancora nuove risorse per permettere alla luce del Natale di rinascere
nel mio cuore. L’idea che Babbo Natale possa raggiungerla fin lassù
e darle tutto il mio amore in dono, un po’ mi rassicura. “Perché
Babbo Natale arriva ovunque! Da tutti i bambini!” Così dice mia
figlia e io come faccio a non credere ad una super esperta come lei?
I
bambini sanno compiere le magie più strabilianti del mondo!
Sanno
far mutare uno sguardo malinconico in uno sorridente; sanno far sì
che la consapevolezza si trasformi in dubbio; sanno riempire di
stupore anche l’oggetto apparentemente più banale e questo perché
conservano due grandi segreti: l’essere veri e l’essere felici,
nonostante tutto.
E
dunque, come sempre, lasciamoci guidare. Affidiamoci ai nostri
bambini. Lasciamo che la nostra mente ripeschi quell’antica
speranza che i sogni si avverino!
Buttiamoci a capofitto senza riserve, gridiamo il nostro dolore e
lasciamo che loro ci vestano di mille luci colorate ed aria di festa.
La malinconia ci aspetterà comunque, dopo.
Non si
offenderà se per un attimo lasciamo spazio alla vita. La sua
sedia vuota non la riempirà mai nessuno, ma forse la sedia accanto
può regalarci sorrisi indimenticabili. Il mio Natale è stato
assente per tantissimi anni e forse lo sarà ancora, ma una cosa l’ho
capita…
Il
cuore a Natale dovrebbe essere più leggero, per permettere di
ricevere il carico di amore per tutto l’anno a venire (le scorte si
intende!) e per donare tutto il bagaglio necessario a permettere ai
365 giorni che verranno dopo, di aggiungere sempre a fine giornata il
“nonostante tutto”.
Manuela Griso web
Cos'è il Natale?
Natale
sono le sedie vuote
che fissano nel vuoto
il vuoto dei miei occhi,
i posti assegnati
non sono più gli stessi.
I nuovi arrivati
mi contagiano di gioia,
sono la vita stessa
che si rimette in moto,
ma
le sedie vuote
parlano da sole
nel brusio della sala,
arrivano i discorsi
chiari come allora;
le risate, le chiacchiere sul nulla,
i baci, gli abbracci
tenuti stretti stretti
e poi lasciati andare.
Natale
sono le sedie vuote
riempite da qualcosa
o da qualcuno
o dal mondo intero
messo lì
per non farmi pensare
che sono vuote ancora ...
Francesca Stassi
Cos'è il Natale?
Natale
sono le sedie vuote
che fissano nel vuoto
il vuoto dei miei occhi,
i posti assegnati
non sono più gli stessi.
I nuovi arrivati
mi contagiano di gioia,
sono la vita stessa
che si rimette in moto,
ma
le sedie vuote
parlano da sole
nel brusio della sala,
arrivano i discorsi
chiari come allora;
le risate, le chiacchiere sul nulla,
i baci, gli abbracci
tenuti stretti stretti
e poi lasciati andare.
Natale
sono le sedie vuote
riempite da qualcosa
o da qualcuno
o dal mondo intero
messo lì
per non farmi pensare
che sono vuote ancora ...
Francesca Stassi
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