venerdì 5 aprile 2019

World cafè a Pedescala --- incontro per condividere





Chi ha scelto di dedicare il pomeriggio a questa nuova esperienza, credo possa dire che è stata fruttuosa e interessante. I tavoli preparati con un cartellone bianco con una mappa al centro, fungevano da tovaglie su cui disegnare o scrivere i pensieri e le osservazioni. Ogni tavolo aveva un portavoce che raccoglieva le varie opinioni e ne scriveva alcune tracce; ogni partecipante poteva comunque scrivere o disegnare sul grande foglio. Dopo una dettagliata spiegazione da parte di chi guidava il lavoro, disposti sui tavoli da quattro, cinque persone ci siamo soffermati sulla domanda cui dovevamo rispondere: 

Evidenziare i luoghi di memoria, raccontati e trasmessi sul 30 aprile e sulla Prima Guerra Mondiale.


Da qui si è iniziato a lavorare e dopo una prima fase, tutti hanno cambiato tavolo, per attingere tramite il racconto del portavoce, nuove memorie collettive o personali. 
La fase successiva prevedeva di poter tornare al tavolo iniziale o rimanere in quello successivo per rispondere a un’altra domanda: 
Quale messaggio vuoi che emerga da questi luoghi?

Dopo questo lavoro, fatto sempre insieme, i cartelloni sono stati appesi al muro e c’è stata una spiegazione da parte di ogni referente che ha portato a comprendere quante siano le memorie comuni che tutti abbiamo, ma anche a conoscere memorie personali, sempre trasmesse dai nostri Avi.

È stato un pomeriggio di conversazione, di pensieri, di ricordi, con molta attenzione e condivisione tranquilla, dove ognuno ha portato il suo contributo per iniziare un lungo cammino da fare insieme.

Questo è stato il primo di una serie d’incontri che diventano proficui se hanno la giusta partecipazione, quindi l’augurio che ci facciamo è che prossimamente, persone nuove si aggiungano, così da avere anche una visione più ampia e varia su come procedere su questo progetto, che è qualcosa di importante per la memoria e per il futuro. 
Tutti sono benvenuti!

Lucia Marangoni

10 commenti:

  1. Inanzi tutto volevo ringraziare Lucia per essere sempre presente nel raccontare gli avvenimenti che succedono nel ns paese. Per questo avvenimento volevo lasciare la mia personale considerazione. Come ogni novità è vista in modo diffidente, distaccato e lo stesso è stato per questo nuovo sistema per confrontarsi su questioni delicate e per qualche aspetto intime, personali che per anni sono restate rinchiuse in ognuno di noi. Io per primo ero titubante, essendo di animo chiuso e timido, nel propormi, di rispondere davanti ad un gruppo di persone, e credo che tante persone non hanno partecipato a questo evento per questa paura. Ma la voglia di capire, di credere in questo progetto, di essere convinto che questo lavoro è superiore a tutte le discordie, agli attriti che in passato hanno diviso il ns paese mi hanno fatto di partecipare di mettermi in gioco. L?incontro di sabato è stato molto costruttivo e ben progettato. Questo sistema di interagire fra persone è stato eseguito in questa occasione per la prima volta in veneto. Con questo sistema tutti i partecipanti hanno partecipato in modo totale alla discussione, dai giovani a quelli di una certa età, diversamente se gli stessi fossero fossero messi davanti ad un'assemblea pubblica, dove nessuno o pochissimi sarebbero intervenuti sulle stesse domande. In questi anni si è parlato tanto di responsabilità, di medaglia o non medaglia e tutto questo ha portato solamente discordie, incomprensioni che non hanno portato a niente se non a ulteriori divisioni e odio e si sono dimenticati i veri protagonisti di questa tristissima vicenda i nostri martiri. I nostri cari gli abbiamo nei ns cuori, possiamo recarci al cimitero dove riposano le loro spoglie per piangerli, durante l'anno sono ricordati con celebrazioni, con perenni lapide o targhe appese agli alberi, ma la cosa peggiore che possa succedere e che vengano dimenticati. Morti gli ultimi superstiti, ormai ultra novantenni, tutto finirà nell'oblio. Finiranno le celebrazioni i ricordi e tutto finirà nel dimenticatoio. Questo progetto è nato perchè tutto questo non succeda. Perchè il martirio di queste persone non sia stato vano, ma che serva di monito alle nuove generazioni. Credo che una comunità che perda o dimentica il suo passato non ha nessun futuro.

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  2. Caro Bepiti,credi che ho apprezzato il tuo commento,in tutta la sua pienezza..Sappiamo pero' mettere da parte discordie ,attriti e orgoglio?...perche', come hai detto tu,i veri protagonisti che meritano il totale rispetto, sono i martiri di quel tempo.Allora,sai cosa mi e' saltato agli occhi e al cuore quando ho visto quanto illustrato da Lucia? I tre cerchi...Guardali bene..E se vogliamo dare davvero il giusto tributo al sacrificio di allora, in una sorte che ha accomunato tante vite,iniziamo da qui...Perche',nella tanta nefandezza di quel momento,tutte le vittime sono state accomunate da un unico, triste destino...E' solo un disegno?e' dai piccoli segni e dalla sensibilita' piu' attenta,che si raggiunge un obiettivo comune.

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  3. Pienamente d accordo Bepiti. Forse è arrivato il momento di mettere da parte inutili divisioni e dare a loro il posto che meritano. Che il loro sacrificio sia ricordato per il bene delle future generazioni. Forse per un mondo migliore.

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  4. Bravo Giuseppe finalmente uno che parla chiaro e con una visione positiva

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  5. bravo Giuseppe,ma cose condivisibili scritte anche dall'anonimo delle 22:41.....iniziamo a dare i giusti segnali dalle piccole cose...anche io ho visto quei tre cerchi...iniziamo a dare uguale importanza anche nei segni, perche' non e' cosi' scontato e banale..Un po' di tatto...

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  6. Quando si ha l'occasione per dire il proprio pensiero, per dare eventuali consigli, per evidenziare errori, bisogna ESSERCI. Partecipare a incontri per uno scopo che credo sia una cosa buona, una volta tanto, vuol dire metterci la faccia e non è per tutti facile! Ben vengano commenti o critiche, ma la prossima volta cerchiamo di esserci, di partecipare, di dire la nostra, senza guardare a discordie, attriti, orgoglio … Avremmo tanto da dare perchè un ricordo rimanga per sempre e mai vada perduto. Io sono pronta a mettermi in gioco, chiedo, a chi sta a cuore il ricordo di un destino che ha cambiato l'identità dei nostri paesi, di farsi avanti: solo insieme, con un animo limpido e pulito da ogni scoria, possiamo iniziare un percorso con una visione diversa. Lucia

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  7. Lucia: rispetto il tuo pensiero. Quanto e' stato affermato dall'anonimo delle 22:41,credo abbia un significato semplice e chiaro...Quello di dare un segnale di pari identita' nel periodo che ha visto tanta sofferenza in valle...e' da li che probabilmente si parte.Poi,ognuno puo' liberamente accogliere o meno il messaggio.
    Preparare il terreno per una presenza attiva e costruttiva,e' essenziale,e riconosere ,anche nei semplici segni,che questa e' la volonta'da perseguire,e' cosa indispensabile.Forse,l'anonimo delle 22:41,correggera' quanto ho scritto,ma credo,che questo sia quanto volesse esprimere con il suo pensiero...

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  8. Mio padre mi diceva chi lavora può anche sbagliare, ma chi non fa niente difficilmente ci riesce.

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    1. Ed io aggiungo dopo decennale esperienza, che a criticare, invece, ci riescono benissimo

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  9. Caro anonimo delle 23:58; hai detto quanto volevo esprimere nel mio commento delle 22:41.Vogliamo dare uguale e giusto tributo a chi e' stato annientato da tanta ferocia in quel periodo?Mi sono soffermato e ho fatto una considerazione su quei disegni...considerazione nata nell'osservarli,e dico, che si parte dalle piccole cose...tutto qui.Ma facciamolo, e dedichiamo ad esse la giusta attenzione.

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