In
quest'ultima settimana trascorsa, la settimana Santa, abbiamo avuto
più occasioni per soffermarci sulla morte e resurrezione di Cristo,
di sostare in preghiera, di stare in silenzio, ognuno a suo modo. Tra
gli appuntamenti che ogni parrocchia propone, ci sono state due
serate interessanti dove rivivere alcuni momenti del Triduo Pasquale
in modo diverso ma comunque profondo. Domenica 14 aprile 2019, presso
il Santuario dell’Olmo a Thiene e martedì 16 aprile presso la
chiesa di Maria Ausiliatrice in Conca a Thiene, si è svolta una
sacra rappresentazione che ha narrato la passione, la morte e
resurrezione di Gesù Cristo. Iniziata con l’ingresso di Gesù a
Gerusalemme, osannato dalla folla la domenica delle palme e terminata
con la resurrezione il giorno di Pasqua. Il filo conduttore della
narrazione è stato affidato alla lettura dei passi salienti del
Vangelo che riguardano tali avvenimenti, ai quali sono stati inseriti
parti recitate e brani cantati in forma corale e solistica. Questa
rappresentazione è stata ideata e scritta da Giuseppe Valletta con
la collaborazione di Eleonora e Daniela Donà e Matteo dal Ponte. Il
lettore/narratore, Luigi Poggetta, ha portato dentro a un tempo
passato, il grande numero di persone presenti nella chiesa, mentre
sul presbiterio allestito con cura, si alternavano i vari personaggi
che con i loro dialoghi facevano rivivere scene sentite tante volte
dal Vangelo. Anche gli abiti di tutti i personaggi, cuciti con cura,
sono stati importanti per mettersi a fianco di chi recitava o cantava
e percorrere quel pezzo di strada. Momenti veramente “pieni” che
intervallati dai canti e laude della Corale Madonna dell’Olmo,
diretti dal maestro Giuseppe Valletta, accompagnati al pianoforte da
Massimo Zulpo, all’oboe da Luca De Franceschi, alle percussioni da
Giambattista Faccin, hanno proposto brani meditativi, mentre il
soprano Eleonora Donà con la sua voce, ha espresso completamente i
sentimenti di Maria di Nazareth. Ogni persona che ha interpretato una
parte, sia recitata sia cantata, è stata coinvolgente e ha fatto in
modo che ci si sentisse partecipi di quello che si stava narrando.
Musica, voci, atteggiamenti, comandi, dolore, disperazione, gioia….
Tante emozioni che hanno aiutato a entrare ancora di più nei giorni
più importanti per la Cristianità. In questa rappresentazione Gesù
non era presente fisicamente, non era interpretato da nessuno e mi
ha fatto pensare… narrare Gesù ai suoi tempi senza di lui è un
messaggio: Lui può essere comunque dentro ognuno di noi, non serve
rappresentarlo con un personaggio; Lui, centro della narrazione, non
ne aveva bisogno perché ogni persona poteva vederlo a modo suo,
pensarlo, pregarlo, soffrire con lui e con sua madre dilaniata dal
dolore, ma poi gioire alla sua resurrezione come ha fatto Maria
Maddalena quando con il sudario in mano ha capito dove era il suo
Signore. Momenti veramente intensi, personalmente mi hanno fatto
rabbrividire le urla della folla che gridava contro Gesù davanti a
Pilato: mi sembrava di essere dentro quella folla, tanto sentivo
vibrare con violenza, le voci dentro di me.. Sono certa che chi ha
partecipato a una delle due serate, abbia avuto modo di meditare e di
entrare nel mistero della morte e resurrezione di Cristo, in modo
completo: ascoltando e facendosi trasportare dalle emozioni che
arrivavano, è stato come pregare con tutto il corpo, è stato senza
dubbio un motivo per essere dentro a una storia che spesso ci trova
spettatori passivi e poco attori, ma che è la storia della nostra
fede e trasmetterla anche in questo modo vuol dire testimoniare. Un
ringraziamento a tutti quelli che si sono impegnati per realizzare
questo momento che può essere proposto anche in altri periodi
dell’anno liturgico, perché merita di essere portato in altri
luoghi non solo per il messaggio, ma anche per il grande lavoro di
preparazione che c’è stato da parte di tante persone.
Lucia
Marangoni
Ponzio
Pialato – Matteo Dal Ponte
Caifa
– Luca Rossi
Claudia,
moglie di Pilato- Anna Rossi
Maria
di Nazareth- Eleonora Donà
Maria
Maddalena- Marta dal Santo
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