Recentemente abbiamo visto tutti i media mobilitati ad informarci sull’incendio
della cattedrale di Notre Dame a Parigi.
Quella Francia che ha ormai dimenticato la ragione d'essere di quel tempio e si concentra sulla sua icona, piange l’evento a
calde lacrime, seguita dai molti che lo ricordano come tappa della loro visita alla
Ville Lumiére.
Coloro che per decenni pare abbiano lesinato i fondi per la
sua ristrutturazione, oggi si profondono in dichiarazioni di generose elargizioni sull’onda del consenso offerto dall'emotività del momento e soprattutto dalla
copertura mediatica.
Rifarla al più presto esattamente com’era, ... no, con materiali
moderni e più sicuri e via annoverando la lista delle intenzioni e dei buoni
propositi che sempre si enunciano in contesti simili.
Tutto il mondo è paese, dunque!
Tutto il mondo è paese, dunque!
Nel nostro piccolo, qualcosina di simile l’abbiamo già vissuto con
l’incendio del Teatro “La Fenice” e
con il crollo del Campanile di San Marco
a Venezia, ricostruiti dov'erano e com'erano, pur non senza le inevitabili polemiche e manipolazioni che sempre accompagnano eventi di risonanza mondiale.
Quel lunedì mattina del 14 luglio del 1902, proprio mentre
i nostri vicini d’oltralpe s'apprestavano a festeggiare la loro festa
nazionale, il Grande Vecchio della Laguna s’afflosciò
composto sulla piazza sottostante, senza ferire nessuno, né ledere gli altrettanto gloriosi edifici che lo fronteggiavano; com’era giusto facesse
quel millenario vegliardo: Noblesse Oblige!
Neanche quell'accaduto, del quale immagino la gente conosca ben poco, fu tuttavia privo di polemiche, faziosità, falsificazioni e piccinerie, come mostra il video allegato. Anche questo documento presenta peraltro dei tratti faziosi, ma guardiamolo con occhio critico e per il contributo di conoscenza che offre. Sarà anche una straordinaria occasione storica per sentire un Papa parlare in veneto.
Gianni Spagnolo
17/4/2019
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