sabato 20 aprile 2019

Notre Dame… cresce il numero dei tesori irrecuperabili



Notre Dame cade a pezzi. Cadute le cupole, il tetto non c’è più, dall’interno si vede il cielo. Per terra cocci e frammenti, la basilica è inagibile e lo sarà per anni. Le funzioni sacre avverranno in altre chiese. Si dice che l’arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit, avrà così modo di stare più vicino alla sua città. Per il recupero non basteranno 10 anni anche perché lo Stato non ha soldi e ci vuole un fondo cassa, che grazie a consistenti offerte sembra aver già preso il via. Questo perché il governo laicissimo di Parigi non si è mai associato alla Chiesa e quindi si è creato un abisso, tanto che a subirne le conseguenze sono stati gli aiuti e gli interventi di manutenzione contro il degrado naturale del tempio e contro soprattutto il pericolo di attentati alla cattedrale.
E così, il più alto emblema della Francia, il monumento per eccellenza della città, che non figura nemmeno assicurato, è destinato a sgretolarsi a causa di calcinacci che si staccano dalle pareti. Ora Notre Dame frana per effetto di un incidente di lavoro, sembra. Ma per notare la gravità della situazione non occorre salire sul tetto, basta semplicemente contemplare il triste spettacolo offerto dal giardino che sta dietro la cattedrale, letteralmente ingombro di frammenti precipitati dall'alto. A segnare, inoltre, un inesorabile conto alla rovescia, per la meraviglia più visitata della Francia, sono intervenute poi le infiltrazioni d'acqua che inesorabilmente hanno corroso l'altissima guglia centrale e gli archi rampanti in pietra.
Del decadente destino della cattedrale si era già occupato nientemeno che Victor Hugo, denunciando «le innumerevoli degradazioni e mutilazioni» che l'edificio sacro aveva subito a partire dalla Rivoluzione francese. La proprietà di Notre Dame era della Chiesa fino al 1905, quando lo Stato ha confiscato i beni ecclesiastici, dimenticando poi di curarsene, e intanto emergono enormi moschee. Ma questo ai francesi non interessa, tanto paga il Qatar. Povero Carlo Magno e il suo Sacro Romano Impero!!! 
(fonte: il Giornale.it, elaborato) 
Domenico Giacon

2 commenti:

  1. Domenico Giacon? Chi è costui?
    Lei non è stato a Parigi dopo l’incendio di Nôtre Dame, Lei non vi è penetrato per descrivere i danni. E poi, Lei ha mai visto, che dopo un incendio, nemmeno una settimana dopo, sul luogo tutto era pulito ? Il “governo ha creato un abisso” Lei dice. Quale? Non ci sono soldi? Non era assicurata? Ma che dice? Fandonie! E le code lunghe centinaia di metri di fedeli e turisti per entrare, più di 10 milioni all’anno? E Lei dice che è stata trascurata?
    E poi, che c’entra il Qatar? La Grande Moschea, la prima in Francia, fu costruita dopo la prima guerra mondiale per rendere omaggio a decine di migliaia di musulmani morti per la Francia. Allora il Qatar come Stato non esisteva nemmeno, esiste dal 1971. E poi il sito internet della Grande Moschea di Parigi appella alla sottoscrizione nazionale per la ricostruzione di Nôtre Dame.
    Guardi un po’ intorno a Lei. Le chiese là sono tutte in ottimo stato? Si occupi piuttosto di loro.

    RispondiElimina
  2. Fichè legge il Giornale, questo Sig Domenico sarà sempre
    ben informato!

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...