giovedì 15 agosto 2013

Solleone



Baleni di luce sul vetro dischiuso,
riflessi d’un mondo dal sole assopito,
dai raggi cocenti d’un tratto zittito:
silenzio un po’ strano, ovunque diffuso.

Solo un frinire di poche cicale
che parte, in crescendo, tra l’erba seccata,
come canzone già nota e stonata
con un ripetuto, ossessivo finale.

Onde frementi, che rubano l’aria,
rendendo il respiro un poco affannoso,
che negano pure l’atteso riposo
lasciando soltanto una luce che varia,
luce accecante, che ovunque riflette,
che col calore diventa poi viva:
i muri attraversa, si cela ed arriva
frangendosi, lesta, in mille saette.

E’ dura stagione, che proprio non amo:
forse racchiude un cuore violento,
potere che plasma e piega anche il tempo
come un antico, assoluto sovrano.

Ma penso allora all’autunno vicino,
a limpidi giorni, sereni e frizzanti,
a colori di bosco e profumi fragranti,
a resina molle sul tronco d’un pino.

E’ un’altra prova da superare
che poi regala tranquilla certezza:
nuova stagione e diversa ricchezza

che nel cuor rinato potrò ancor cullare. 

by Ada

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