Questo capitello è il primo che s'incontra salendo la strada della Singéla e anche il più antico e grande dei tre dedicati a Sant'Antonio posti sulla salita alla montagna. Gli altri due sono più propriamente degli ex-voto a testimonianza di incidenti occorsi ai carrettieri dei quali il Santo di Padova era venerato patrono.
Si tratta di una edicola incastonata nella roccia sopra la strada, a destra di chi sale, recante l'immagine di Sant'Antonio di Padova nella classica posa con Gesù Bambino in braccio. E' scolpita in altorilievo nella pietra bianca e sormontata da un frontone filettato di rosso e con una croce nera nel timpano. Subito sotto è parimenti incastonata una lastra di marmo con incisa la dedica:
"A MEMORIA DI MIO PADRE
IL POPOLO"
Il tutto è protetto da una evidente grata in ferro e abbellito da un portafiori metallico che gli conferisce un'immagine caratteristica e immediatamente riconoscibile fra i capitelli della zona.
Non erano infatti soltanto i cavalàri a praticare la Singéla; schiere di paesani si dovevano recare quotidianamente in montagna per provvedere la legna da fuoco, l'erba e il farléto per gli animali o attendere a quelle piccole economie che consentiva la montagna.
L'arte di saper condurre il mezzo per volte e pontàre abbracciati ai branchi, era tutta da imparare. Anche se si era a piedi, c'era l'utile abitudine di trascinarsi dietro una stanghéta o qualche frasca che a casa sarebbe venuta buona in ogni caso. L'andare scarichi non era contemplato: sarebbe stata un'offesa al buon senso e alla razionalità economica che dosava ogni sforzo.
Nella rientranza della strada, appena dopo la sporgenza rocciosa che ospita il capitello, l'artistica mano di Edoardo Sella ha installato un presepio stabile con casette in legno dipinto, stazione di una ormai tradizionale fiaccolata invernale e che costituisce una lodevole rappresentazione di pietà lungo questo evocativo percorso.
Di fronte al sito è stata recentemente posta, a cura di Edoardo Sella, una targa di segnalazione in legno con iscrizione pirografata.
Gianni Spagnolo 10/7/13
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