Questa strada fu costruita nel
La strada si snoda in parte lungo una cengia rocciosa, che attraversa rocce ampiamente solcate che evocano l’immagine di torri e bastioni e che hanno forse suggerito il nome del luogo.
In quel tratto il percorso sovrasta il precipizio sulla testata della valle e richiede pertanto cautela nel transito. Fu infatti in quel luogo che avvenne l’incidente che portò alla realizzazione dell’ex-voto dedicato a Sant’Antonio di Padova, patrono del cavalàri.
Giani stava scendendo a valle col suo biroccio (barosso) carico di stanghe di faggi e carpini e fissato con delle corde fermate al centro da un palo ad uso di strendaóro.
Fu questo palo che, liberandosi improvvisamente dalla torsione delle corde, colpì alla testa Giani Minai, che perse l’equilibrio e cadde dal bordo strada sul sottostante burrone.
Fortunatamente, dopo un volo di
un paio di metri, una piantina che cresceva stentatamente sul ciglio, ne arrestò
la caduta e salvò il malcapitato da un fatale scivolamento nel precipizio.
In ringraziamento dello scampato pericolo, attribuito all’intervento del Santo di Padova al quale era devoto, Giani volle dedicare una piccola edicola a Sant’Antonio sul luogo dell’incidente, a monito e memoria del fatto.
Il capitello è in forma di
piccolo tabernacolo di cemento chiuso da un vetro e ancorato a sbalzo alla roccia con dei cavicchi di ferro.
Sul bordo della mensola è incisa la scritta "P.G.R. 1955" in caratteri neri; parimenti in nero è filettato il frontone del tabernacolo.
La teca contiene una statuetta in gesso policromo del Santo a figura intera, col Bambin Gesù in braccio e venne costruita da suo zio Alfeo Fontana.
Sul bordo della mensola è incisa la scritta "P.G.R. 1955" in caratteri neri; parimenti in nero è filettato il frontone del tabernacolo.
La teca contiene una statuetta in gesso policromo del Santo a figura intera, col Bambin Gesù in braccio e venne costruita da suo zio Alfeo Fontana.
Data la modestia dei
materiali e le ingiurie del tempo, anche questa edicola dovette essere rimaneggiata e la statua sostituita nel 1994. Recentemente questo sito, analogamente ad altri del percorso, è stato corredato da targhe segnaletiche in legno pirografato messe in opera dall'infaticabile Edo.
Giani Minai, scampato fortunosamente a questo
ed altri incidenti di lavoro, morì purtroppo giovane, appena trentatrenne, nel maggio del 1963, in conseguenza di un
infortunio decisamente più banale di questo.
Gianni Spagnolo Ghia 11/07/2013
Grazie Koskri, grazie a Edo per la trga in legno e grazie di cuore alla cara amica Orietta Fontana per il nuovo Sant'Antonio.
RispondiEliminaBellissima descrizione di cio' che significa un Capitello.Storia di vita, vissuta in
RispondiEliminalavori duri e pericolosi che i nostri avi erano costretti a eseguire per magri guadagni,
rischiando sovente la loro vita.