In
questi giorni afosi d'agosto la campagna è tutta bruciata dal sole, il
termometro supera i quaranta gradi e un desiderio mi assale:
fare un
bel bagno in un laghetto di montagna!
Il mio pensiero torna
indietro nel tempo, ai pomeriggi trascorsi sulla spiaggetta del lago di
Lavarone in compagnia della sana gioventù di allora.
Alcuni ragazzi
avevano la patente e terminato il lavaggio e lucidatura della macchina, con fare sornione, lanciavano qualche timido invito per una gita comoda e divertente. Non me lo facevo ripetere due volte e in un baleno ero pronta: il costume da bagno già indossato al posto della biancheria e con le mie pinne avvolte nell'asciugamano saltavo sul sedile e... non mi serviva altro!
Già durante il
percorso si cominciavano a sentire gli effetti benefici dell'altitudine;
con i finestrini aperti, ad ogni curva una ventata di aria fresca ti
sferzava il viso, l'andatura di viaggio sembrava seguire la musica anni
60 che stordiva le mie orecchie e in un attimo ecco apparire la strada
del lago occupata da una lunga fila di macchine parcheggiate.
Si
ritrovavano alcuni amici di Valdastico e altri ne arrivavano più tardi,
la spiaggetta non era particolarmente attrezzata, c'era un semplice
pontile di legno che alle ragazze serviva anche da passerella per
mettere in mostra le proprie bellezze ed un piccolo chioschetto
all'entrata, ma per noi era come un paradiso.
Dopo aver disteso
l'asciugamano e ammucchiato scarpe e vestiti per creare un finto cuscino,
qualche minuto di relax e poi un bel bagno ristoratore nell'acqua
fredda (sempre con le pinne ai piedi per non stancarsi troppo e per
non correre pericolo data la pesantezza dell'acqua e la presenza di
abbondante vegetazione sul fondo).
Il profumo della resina dei pini era
una medicina per i nostri polmoni , il corpo rimaneva fresco a lungo, un
piacere unico che certo al mare non si può provare; l'acqua dolce non
bruciava gli occhi e si poteva bagnare il viso in continuazione, in
questo modo non c'era nemmeno bisogno della crema protettiva e
abbronzante.
A volte ci scappava anche una "GAZZOSA" con due cannucce
che a quei tempi era una romanticheria lussuosissima, il condividere la
bottiglietta ti faceva sentire grande e ancora più grande se la
cannuccia diventava una sola.
Difficilmente si riusciva a far asciugare
il costume perchè troppa era la voglia di entrare nuovamente in acqua e
allora sulla via del ritorno anche i vestiti si inzuppavano e
l'asciugamano non bastava certo a proteggere i sedili della macchina, con
disappunto dell'autista che dopo un borbottio continuo con se stesso, si chiudeva in un silenzio di tomba.
Qualche volta la gita subiva un
prolungamento verso il Forte Belvedere, luogo tranquillo e per noi (che
non avevamo vissuto gli orrori della guerra) anche affascinante.
Mi
ricordo che rimasi molto incuriosita nello scoprire delle larghe buche
rotonde sulla sommità del prato con gradini che probabilmente
scendevano nella pancia della struttura principale; ricordo anche che
percorrendo a piedi il sentiero che portava al Forte me lo sono trovato
davanti all'improvviso con il suo ingresso minaccioso e imponente che
sembrava dire: NON HAI VIA DI SCAMPO!!!
A quei tempi era
abbastanza abbandonato e trascurato, non si vedevano visitatori nelle
vicinanze:
ho saputo che ora è stato trasformato in Museo ed è visitato
da un buon numero di turisti.
Ora non mi resta che accontentarmi di
una bella doccia casalinga e poi accendere il computer e andarmi a
vedere i panorami di quei luoghi su Internet per scoprire che tutto
apparentemente sembra rimasto come allora solamente la spiaggia è
attrezzata con ombrelloni e sdraio e per un pezzo anche privatizzata
dall'albergo poco distante.
Oh! quanti bei ricordi porti ancora nel tuo cuore,Floriana,della nostra valle!!!Lo specchio d'acqua del lago é sempre quello ma sono finiti i tempi romantici.Ora è tutto organizzato.Tutto ha un costo:fare il bagno,pescare,il parcheggio!!!Che diamine qui siamo in un luogo turistico.......Tieniti stretti i tuoi ricordi......
RispondiEliminaLago di Lavarone sempre molto bello. Io conoscere tanti anni.
RispondiElimina