lunedì 11 febbraio 2013

Il capitello dei Chéca



Dedicato alla Madonna, si trova al Simitero Vecio ed è posto sulla murata occidentale che sostiene l’attuale parcheggio in prossimità della Val del Chèstele, sopra le Fontanéle.
Questo è l’unico capitello dell’antica contrada dei Chéca, anche se si ha memoria dell'esistenza un tempo, sul muro d'una casa, di una edicola dedicata all’Annunciazione, poi scomparsa.

È costruito sul modello di molti sacelli riproducenti la grotta di Lourdes e sorti in seguito a quelle apparizioni, dove appunto l’Immacolata Concezione si dichiarò con questo titolo, confermando il penultimo dogma mariano proclamato quattro anni prima dal papa Pio IX°, l’8 dicembre 1854.
Non conosciamo l’anno esatto di erezione, né chi l’abbia realizzato, ma dovrebbe essere stato edificato nel secondo dopoguerra, forse nel 1954 o nel ‘58, in occasione del centenario.
Venne allestito con blocchi di prìa marsa de Pissavàca, lo stesso materiale con cui venne realizzato il monumento ai caduti situato all’interno del cimitero attuale. Il luogo è detto del Simitèro Vecio proprio perché lì esisteva, dal 1818 al 1908, il cimitero della parrocchia, prima che questo fosse trasferito nel sito attuale ai margini meridionali del paese. Il luogo, opportunamente bonificato, entrò poi nella disponibilità dell’Asilo infantile del quale da allora costituì il parco giochi estivo.

L’edicola è isolata e costituita da una nicchia in muratura di pietra a vista recante al suo interno una statua in gesso della Madonna, nella classica iconografia che riconosciamo nell’Immacolata. Sulle quelle pietre porose s’arrampicava un tempo un groviglio di edere, ora invece c’è un bel cespuglio fiorito che gli dona decoro e colore.
Di fronte al capitello, nel punto in cui era eretta la colonna crucifera (ora collocata al centro del cimitero nuovo),  fu posta una piccola fontanella a calice, con lo zampillo nel mezzo al quale si dissetavano avidi i bambini dell’Asilo nelle agognate sortite a quel parco giochi.



Molte generazioni si ricordano di quel luogo, circondato da mura e con svettanti abeti. Era attrezzato con un alto scivolo di ferro e una coppia di artistiche altalene con gondole biposto, rese luccicanti dall’usura. Su quei robusti brìscoli i più piccoli subivano le angherie dei ragazzi più grandi che si dondolavano con vigore stando in piedi sui bordi e facendoli oscillare fin quasi a portarli orizzontali, fra la disperazione e le urla degli ingenui occupanti. Il luogo era servito da una spartana ma artistica toilette a caduta, da poco ristrutturata e riconvertita.

Al capitello non è mai mancata la cura di persone pie ed il decoro floreale, anche nei tempi di più acuto abbandono del sito. Ora esso si trova a troneggiare sul parcheggio, bene incastonato nel nuovo parapetto a siepe e con l’Astico che scorre sullo sfondo. La statua della Madonna è stata recentemente rinfrescata, tornando agli antichi splendori. Rimane tuttavia il rammarico di vedere relegata a custode di macchine, Colei che un tempo era avezza agli schiamazzi dei fanciulli.


Le vecchie mura, gli abeti, la scalinata di sassi e le terrazze, teatro di inesauribili giochi e capitomboli, non ci sono più; rimangono solo nei ricordi e nelle ingiallite fotografie dell’Asilo, affollate di schiere di bambini .
         
         Gianni Spagnolo 

11 commenti:

  1. Io ci provo! Il vento soffia ancora.
    Spero che il primo commento del nuovo blog sia il mio.
    Alzerei al cielo un trofeo di gloria.
    Complimenti Gianni. Hai fatto una buona ricerca sul
    capitello del cimitero vecio, che per molti anni
    è stato il parco giochi dei bambini dell'asilo.
    Oggi i bambini sono pochi, e l'asilo, come un nido di rondini
    attende la primavera per ripopolarsi.
    Un augurio di grande successo.
    IL VENTO DELLA VALLE

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  2. Alzalo pure, è il tuo! Avevi caricato la sveglia? Se sulla mail della Redazione ci scrivi "chi sei", Gianni diceva che avrebbe offerto una pizza alla prima Persona che avesse postato un commento sul primo post.
    Grazie e... continua a soffiare...

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    1. Ringrazia Gianni per la sua generosa offerta.
      Sarà per un'altra volta... e con gusto (anzi 4 gusti)
      magari da Salvatore a Settecà (esiste ancora?)
      IL VENTO DELLA VALLE

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    2. Ahi ahi ahi... quanta acqua sotto i ponti è passata da quei tempi...
      Questo mi autorizza a pensare che questo VENTO DELLA VALLE sia un Emigrante che da troppo tempo non viene in Paese...
      Spero che questo Blog contribuisca ad annullare o quantomeno ad accorciare le distanze. Sempre buona comunque ok?
      Ciao e grazie.

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  3. Grandi Gianni e Carla, il blog è molto bello ed effettivamente in questo sistema si riescono ad individuare subito i vari post, inoltre quello della traduzione è una chicca per quelli che non capiscono l'italiano.

    Ma c'è anche la traduzione del dialetto San Pieroto di Gianni?

    Se devo trovare una cosa che non mi piace è quella che io metterei al posto della montagna in entrata una foto che riguardi la nostra Valle, ma questo è un mio parere e non so se sia tecnicamente possibile.


    A Risentirci e Buona fortuna Gino

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    1. Hai ragione circa la foto; quella inserita è solo uno sfondo stagionale, rimedieremo non appena troviamo una foto della valle con risoluzione e panorama complessivo. Data l'occasione se ne hai qualcuna con queste caratteristiche la applicheremo volentieri.
      Per il dialetto ci stiamo attrezzando; siamo in trattative con Google per i diritti.

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  4. meravigliato e meraviglioso,con calma me stò godendo il nuovo sito, bel racconto, quanta vita dentro quei muri, par na volta la vita ga soppiantà la morte...un piccolo appunto: non erano cipressi ma stupendi abeti, molti i paesani che passeggiavano nella via per assaporare il profumo di resina, sembrava di essere in montagna...

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    1. Grazie per la precisazione Piero, correggo subito. Ora mi ricordo ...l'effluvio di rasa nella calura dell'estate, ben diverso da quello acre dei cipressi.

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  5. Un "pò" di novità non fa mai male...ma che novità! Bravissimi Gianni e Carla! Io questo posto dei Chéca lo sto scoprendo più a fondo grazie a voi e devo dire che è sempre un piacere leggere ed imparare con Gianni. Il testo de "la contrà de l'àcoa ciara" ze un vero capo lavoro! L'ho riletto anch'io con molto piacere gustandomi i vari dettagli. Bellissime tutte le foto, ma Carla si sa chi sono i bimbi dell'asilo? Che anno potrebbe essere? Ancora una volta complimenti a voi due e in bocca la lupo per un buon proseguimento". Noi ci saremo!

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    1. Certo Anna che li so, me ne sfugge qualcuno, ma li so quasi tutti. Io sono la prima in terza fila a sx dietro la Danila, poi c'è Sandra ecc... se hai piacere t'invio una mail a parte ciao.

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  6. Pensate che rileggendolo più volte ho capito come mai in una foto vista in altro post o video (ora non ricordo) si vedeva solamente la casetta che svettava sulla valle e non più i miei abeti profumati. Tempi moderni........Comunque molto piacevole,Floriana

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