Ogni anno, la terza domenica di luglio, si celebra la festa di Cristo Redentore.
A Pedescala è tradizione celebrare la S. Messa nella chiesetta del Redentore, situata sopra il “sojo dele vigne” sulla strada del “Piovan”.
Eretta dal popolo di Pedescala nel 1900, a Gesù Signore Redentore, questo semplice manufatto, si può vedere appena si arriva da Arsiero e il suo essere punto di riferimento di giorno e di notte, rallegra il cuore.
Anche quest’anno, la S. Messa celebrata da don Sergio Stefani, ha avuto larga partecipazione nonostante il disagio della leggera pioggia che ha creato un’immagine diversa da quelle a cui siamo abituati. Per questo la celebrazione si è svolta all’interno e non come solitamente si fa, portando il piccolo, ma pesante altare, sulla soglia della chiesetta. Il celebrante ha scelto di celebrare sull’altare principale, quindi com'era uso fare un tempo.
A completare il tutto, i paramenti in versione estiva, mi hanno fatto tornare indietro nel tempo, quando ancor bambina, assistevo alle Messe, capendo poco o niente di quello che succedeva sull’altare maggiore, tra movimenti vari e una lingua strana…
Un grazie a chi sempre tiene pulito e ordinato lo spazio interno ed esterno della nostra “Cesetta”, a chi per l’occasione l'abbellisce con fiori freschi e a tutti quelli che per la festa del Redentore si recano in quel luogo.
Un grazie di cuore a Orsolina Giacomelli, originaria di Pedescala, che abita a Barcarola, che non manca mai a questo appuntamento, accompagnata dai figli. Lei, nata nel 1927, è il simbolo della fede antica dei nostri avi, che hanno voluto e costruito questo piccolo oratorio per salutare il vecchio secolo e festeggiare il nuovo.
A fine celebrazione, com’è abitudine, i bambini e ragazzini presenti alla celebrazione, tirano a turno la corda cui è legata la piccola campana, facendo risuonare nella valle quel dolce suono che richiama alla preghiera.
Lucia Marangoni
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