lunedì 9 luglio 2018

El Cimbro sconto.

Qui ci occuperemo delle parole del nostro dialetto che derivano verosimilmente dal Cimbro. Sono vocaboli dell'antica lingua rimasti nella nostra parlata corrente e che sono sopravvissuti divenendone parte. A volte adattandosi foneticamente, altre assumendo addirittura un significato diverso per allegoria.

La parola di oggi è:

  • Snèbele
  • Indica il moccio, il muco del naso. 
Deriva dalla voce Snabl che significa muso, specie delle bestie (Nell'uomo è invece usato in senso dispregiativo). Nel diminutivo Snèbele designa più precisamente il labbro superiore, cioè la parte di faccia compresa tra il naso e la bocca. Quindi per estensione è andata ad identificare la colatura del naso che, specie nei bambini, insiste proprio in quel punto.  

- Aggettivi: Snebelòn  (moccioso, bambino viziato)
- Frase: A te si un snebelòn (sei un bambino viziato, capriccioso)
È sinonimo di: Sgnaròco.




4 commenti:

  1. Gianni... quante volte ce lo siamo sentiti dire da Papá? Però io lo percepivo sempre nell'aspetto positivo. Da Mamma mai però.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già. A te si un snebelòn, o na snebelòna, ce lo siamo sentiti dire tante volte, ma sempre in un tono scherzoso e affettuoso.

      Elimina
    2. Si dice "morve" in Francese.
      Conosco questa parola del dialetto veneto, sebbene che sono nata e ho sempre vissuto in Francia, grazie ai genitori che mi hanno fatto crescere con le due culture, le due lingue (+ dialetto veneto.

      Elimina
  2. Bravo Gianni è cultura anche questa. Seguirò con curiosità.

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...