La parola di oggi è:
- Snèbele
- Indica il moccio, il muco del naso.
Deriva dalla voce Snabl che significa muso, specie delle bestie (Nell'uomo è invece usato in senso dispregiativo). Nel diminutivo Snèbele designa più precisamente il labbro superiore, cioè la parte di faccia compresa tra il naso e la bocca. Quindi per estensione è andata ad identificare la colatura del naso che, specie nei bambini, insiste proprio in quel punto.
- Aggettivi: Snebelòn (moccioso, bambino viziato)
- Frase: A te si un snebelòn (sei un bambino viziato, capriccioso)
È sinonimo di: Sgnaròco.
Gianni... quante volte ce lo siamo sentiti dire da Papá? Però io lo percepivo sempre nell'aspetto positivo. Da Mamma mai però.
RispondiEliminaGià. A te si un snebelòn, o na snebelòna, ce lo siamo sentiti dire tante volte, ma sempre in un tono scherzoso e affettuoso.
EliminaSi dice "morve" in Francese.
EliminaConosco questa parola del dialetto veneto, sebbene che sono nata e ho sempre vissuto in Francia, grazie ai genitori che mi hanno fatto crescere con le due culture, le due lingue (+ dialetto veneto.
Bravo Gianni è cultura anche questa. Seguirò con curiosità.
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