mercoledì 5 dicembre 2012

L'alba dei miei ricordi 6)


  La settimana sta finendo e mi attendono altre gioiose emozioni. 
La mattina di sabato è dedicata alla pulizia personale, in un grande mastello riscaldiamo l'acqua al sole e quando è appena tiepidina un'insaponatina profumata e una lunga sguazzatina molto divertente!   Attendo con trepidazione il pomeriggio per recarmi alla Confessione dove posso incontrare anche le ragazzine di altre contrade, mi piace vederle arrivare a gruppi con in testa i fazzoletti colorati. Finalmente è domenica, posso indossare il vestito e le scarpe della festa, mentre mi sto preparando incominciano a suonare le campane della Messa grande, devo fare in fretta, dalla strada mi chiamano, così facciamo il percorso insieme e tra una risata e l'altra in pochi minuti ci troviamo nella Piazza, ma da dove spunta tutta questa gente? 
Sulla strada del ritorno siamo in meno perchè gli uomini si fermano nelle varie osterie a bere un "goto". Nel pomeriggio raccolgo dalla musina i miei pochi risparmi della settimana (qualche moneta meritata per buona condotta) e corro all'Oratorio.  
E' un bel parco con molti pini, si sta molto freschi ed il profumo della resina lo fa sembrare un luogo magico: tra quattro salti alla corda e qualche lancio a palla prigioniera il gioco si fa sempre più divertente, i miei abiti sempre più sdruciti e macchiati.  Per andare a toppare le bambine nascoste nella casetta in fondo al parco riesco persino a schiacciarmi un dito nella pesante porta di legno. Ora dolorante devo proprio tornare a casa e per consolarmi mi compero le stringhe di liquirizia e qualche bottiglietta di sciroppo colorato. Il dito mi fa molto male, ma si piega bene e perciò non è rotto. la mia nonna lo copre con un grasso puzzolente e poi lo fascia con pezzi di stoffa di cotone: per tutta la notte mi dà fastidio, sembra il batocio delle campane, speriamo che guarisca!  
Questa mattina non ho proprio voglia di andare in giro con la mano impedita, mi rassegno a rimanere davanti a casa a fare la guardia a Margherita e Patrizia che hanno legato una cordicella alla zampina dei pulcini e se li portano a spasso come se fossero cagnolini.

Floriana Ferrarini

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