In occasione del
XVI EUROPEAN CONVIVIAL WINE SONG FESTIVAL" – PECS - (Ungheria)
In formazione quasi completa, per la seconda volta e a dieci anni dalla prima, il coro ha partecipato all'evento con l'accompagnamento di famigliari ed amici.
Il festival è promosso dalle principali istituzioni culturali ed amministrative cittadine e dalle associazioni dei produttori vitivinicoli locali.
Il festival è promosso dalle principali istituzioni culturali ed amministrative cittadine e dalle associazioni dei produttori vitivinicoli locali.
A Pécs, una delle più antiche città dell'Ungheria, varie formazioni polifoniche maschili (quest'anno erano sei) s'incontrano per dare vita, da più di quindici anni, ad una festa della musica popolare che celebra la vendemmia. È d'obbligo e logico pertanto, includere nel repertorio brani che inneggiano al néttare degli dei.
Pécs è sede, inoltre, di uno dei licei ungheresi più qualificati per l'insegnamento della nostra lingua. Questo legame con l'Italia risale, a quanto sembra, all'epoca dell'Impero Austro-Ungarico.
La città è stata, per tutto il 2010, capitale europea della Cultura; per l'occasione, è stato costruito il nuovo teatro cittadino, intitolato al compositore ed etnomusicologo Zoltan Kodaly. Questa prestigiosa cornice, moderna e tecnologica, ha ospitato i cori per l'evento centrale del festival:
La città è
il concerto di gala del sabato sera.
L’esibizione del coro di casa nostra ha previsto un programma composto da canti di De Marzi e Maiero e da un'armonizzazione di Malatesta di un brano tipico della tradizione popolare dialettale. C’è stato un alternarsi con altri cori partecipanti, ricevendo, come tutti, l'evidente apprezzamento del pubblico; è ciò che è bastato per far dissolvere la tensione e quel filo di paura suscitato dal contesto in cui si sono trovati.
Gran finale di serata, con l'esecuzione a voci unite dapprima di un brano popolare ungherese, poi del veloce ed energico Coro dei Banditi, tratto dall'Ernani di Giuseppe Verdi.
L'attenta interpretazione del folto gruppo, circa 150 voci in totale, è stata nobilitata dal magistrale accompagnamento dalla giovane formazione orchestrale Pécs Szimfonietta, diretta, manco a dirlo, dal m° Tamás.
Emozioni come queste sono difficili da spiegare, si può dire che sono momenti unanimemente coinvolgenti che resteranno impressi nella mente nel tempo a venire.
Gran finale di serata, con l'esecuzione a voci unite dapprima di un brano popolare ungherese, poi del veloce ed energico Coro dei Banditi, tratto dall'Ernani di Giuseppe Verdi.
L'attenta interpretazione del folto gruppo, circa 150 voci in totale, è stata nobilitata dal magistrale accompagnamento dalla giovane formazione orchestrale Pécs Szimfonietta, diretta, manco a dirlo, dal m° Tamás.
Emozioni come queste sono difficili da spiegare, si può dire che sono momenti
Domenica mattina nella piccola chiesa di Villany, il Coro Caviojo ha animato la Santa Messa; in questo comune hanno sede circa trenta aziende vinicole, che costituiscono una delle principali fonti di lavoro per gli abitanti della zona. Il pomeriggio, insieme agli altri partecipant, si è dato vita a una variopinta processione del vino che ha attraversato il centro città ed è terminata in piazza Széchenyi. Si è così concluso il festival, con un altro concerto di fronte ad un'autentica folla, che ha applaudito e salutato tutti con gioia.
Per il Coro, i famigliari e gli amici che lo hanno accompagnato, sono stati senza dubbio giorni intensi, pieni di tante emozioni da serbare nel cuore; grande la soddisfazione del Direttore Artistico, m° Giulio Agostini, che nei mesi precedenti si è impegnato, assieme ai coristi, per preparare al meglio ogni canto e per portare un’esperienza positiva in terra straniera.
Il Coro Monte Caviojo, con la sua lunga storia, continua a farsi conoscere e apprezzare; questa è stata senza dubbio un’occasione di crescita per tutti. L’augurio che possiamo fare al maestro e ai coristi, è che possano continuare a lavorare con impegno, restando uniti per portare avanti la tradizione corale, non solo in Italia ma anche all’estero.
Il Coro Monte Caviojo, con la sua lunga storia, continua a farsi conoscere e apprezzare; questa è stata senza dubbio un’occasione di crescita per tutti. L’augurio che possiamo fare al maestro e ai coristi, è che possano continuare a lavorare con impegno, restando uniti per portare avanti la tradizione corale, non solo in Italia ma anche all’estero.
(Alcuni coristi del rinomato coro, provengono da paesi della nostra valle)
Lucia Marangoni
Nessun commento:
Posta un commento