martedì 12 novembre 2024

Venezia


Venezia è stata costruita su oltre 100 isole separate, piantando pali di legno lunghi 5 metri nel terreno instabile della laguna. Circondati da fango salato e privi di ossigeno sott'acqua, questi pali di legno non marciscono, ma si pietrificano permanentemente, formando così le fondamenta perfette per la città.

Venezia ha sempre dovuto convivere con l'acqua che la circonda e con l'erosione che essa provoca, in particolare alle rive. Per questo motivo, molte delle rive sono protette dalla pietra bianca dell'Istria. In molti casi, per espandere le aree edificabili, intere zone della laguna sono state riempite. Prima di iniziare a costruire gli edifici che affacciano sui canali, i veneziani piantavano pali di legno nel terreno per renderlo più stabile.

Come riportato nell'Atlante Storico della Serenissima, "Le fondamenta di tutti gli edifici sono fatte di pali molto robusti di quercia o durmast, che durano per sempre sott'acqua... Questi vengono piantati saldamente nel terreno, poi chiusi con grandi pezzi trasversali e riempiti tra i pali con vari frammenti di pietre e cemento, creando così basi stabili e solide attraverso la coagulazione e l'assestamento.

Sopra venivano poste tavole molto spesse e uno strato di blocchi di pietra. Da lì iniziavano a erigere i muri di fondazione. In altre parole, è come se Venezia fosse stata costruita su una foresta capovolta. Gli edifici dovevano adattarsi a questo terreno instabile, per questo motivo una delle caratteristiche degli edifici veneziani è la loro estrema elasticità, in grado di adattarsi ai movimenti del suolo.

Camminando per le strade, potresti aver notato alcune pareti arrotondate o inclinate verso l'interno; ciò accade perché la tecnica con cui sono costruite fa sì che i muri non si aprano verso l'esterno, per evitare il crollo, ma tendano invece a sostenersi sul tetto. Anche i pavimenti degli edifici sono fatti di legno, un materiale leggero ed elastico, e sono fissati alle pareti con barre di metallo, che contrastano il rischio di crollo verso l'esterno.

Da dove proveniva tutto questo legno? Il Cansiglio è sempre stata la foresta della Repubblica Serenissima, che aveva la necessità di preservare aree boschive produttive ed efficienti, utilizzate per fornire legname all'Arsenale di Venezia per la costruzione dei remi per le galee, le famose navi veneziane.

Come si legge nell'Atlante Storico della Serenissima, il legno di quercia proveniva dalle zone di Treviso, Friuli e, successivamente, anche dall'Istria, mentre abeti e larici dalle montagne, dalla Valsugana, Bassano e Cadore. Il legname arrivava lungo i fiumi Adige, Brenta e Piave.

I tronchi venivano legati per formare zattere e spinti dalla corrente fino a Venezia. Giungevano alla Fondamenta delle Zattere, dove venivano poi smistati. Alcuni tronchi venivano portati all'Arsenale di Venezia, altri a San Biagio e alla Giudecca, dove veniva conservata la legna da ardere. Altri ancora venivano trasportati lungo le rive dove servivano per la costruzione: "i più antichi principalmente per compattare il terreno, come fatto per il campanile di San Marco, il larice per le zattere che fungevano da fondamenta: posare tavole come pavimento sulla sommità dei pali tagliati a un'altezza uniforme; mentre per le imbarcazioni si utilizzava legno più pregiato, come la quercia per la carpenteria e la prua, il larice per gli interni, e l'abete per gli alberi delle navi."

Persino le bricole di Venezia sono tronchi d'albero che popolano la laguna da secoli, conferendole una identità unica e affascinante. Una volta che questo legno invecchia ed è eroso, viene sostituito, e le bricole che hanno esaurito la loro vita vengono recuperate e riutilizzate per creare oggetti. Ogni oggetto conserva un "pezzo di Venezia" e viaggia per il mondo per raccontare la storia secolare di questa città d'arte e cultura.


Fonte: Pezzi di Venezia di Laura Tonicello

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