Stare insieme è caos, è differenza, è bisogno, è ascolto, è colore, è rumore e silenzio.
È quando tutto va come dovrebbe perché "ci sei tu" ed è anche quando invece va tutto male "perché tanto qui nessuno mi capisce".
È lo sguardo che ti vede dentro anche se sei dall'altra parte del tavolo, e non chiede perché, già sa.
È la mano che ti passa il pane per poterti accarezzare con un dito, è quella che di nascosto dà qualcosa al musetto che aspetta sotto alla tovaglia.
Stare insieme, per davvero, è quando non ci vediamo, ma sappiamo l'uno degli altri, quando da soli ci appare tutto in bianco e nero e quell'ordine in giro è l'unico frastuono.
Stare insieme è nascondere i tuoi biscotti preferiti "sennò me li finisce", ma anche uscire alle 8 di sera per andare a comprargli i suoi, di biscotti preferiti.
Stare insieme è "non ti sopporto", ma non vedo l'ora che torni.
Stare insieme è un noi che muta con la vita, che ci cambia, che ci completa. Che ci svela.
È un esercizio continuo, a volte faticoso, ma indispensabile.
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