giovedì 9 febbraio 2023

Una voce… importante!


Ai nostri giorni, qualsiasi notizia arriva velocemente tramite i social che sono in grado di dare a chi lo desidera, le più svariate informazioni. I giornali, disponibili anche on-line, si possono “sfogliare” senza muoversi da casa; ogni attività di qualsiasi genere, può comunicare, dare indicazioni, aggiornare qualunque persona in tempo reale.

Nei nostri piccoli paesi, dove le persone si conoscono tutte, è più facile che nei grandi centri, essere informati di fatti o avvenimenti, anche se in questi ultimi anni, anche le nostre contra' sono diventate più silenziose.  A mio avviso, c’è una voce importante che non ha perso di valore nonostante il passare degli anni, una voce che sa spargere ovunque una notizia bella o triste ed è comprensibile da tutti, perché parla ogni lingua. Questa voce ci arriva ogni giorno dal suono delle campane dei nostri paesi che a dispetto dei tempi, sono sempre molto importanti. Un tempo le campane suonavano molto di più: messe, rosario, funzioni, incontri, dottrina, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, funerali; poi mattino, mezzogiorno, sera e a ogni ora; nella festa del patrono e in tutte quelle festività, dove la loro voce richiamava le persone o comunicava notizie. Oggi, le nostre campane suonano molto meno… a parte nelle ore prefissate, la loro voce parla in poche occasioni e se ascoltiamo bene, il più delle volte, parlano di tristezza… matrimoni pochissimi, battesimi pure, mentre le notizie amare e i funerali sono sempre numerosi. Il suono triste e malinconico delle campane ci induce a pensare alla vita e alla morte e il cuore si riempie d’angoscia per qualcuno che ci ha lasciato. Forse è per questo motivo che quando io sento un suono di festa, mi rallegro e gioisco, specialmente con chi ha avuto una gioia e sono felice che ci siano sempre le campane a portare anche liete notizie. Quando nasce un bambino, anche se non abita nel paese, ma che comunque ha le origini, è bello sentire il suono di festa e chiedendo informazioni, rallegrarsi ed essere contenti per una nuova vita. 

I social informano anche di questi avvenimenti, ma io resto dell’idea che niente sia come lo squillare delle campane che spargono notizie in tutta la valle e che qualsiasi persona può comprenderne il significato. Facendo associazione d’idee, ho pensato alle tante persone che si occupano di questa mansione: nelle parrocchie dove non risiede il parroco, ci sono i laici volontari che hanno il compito di suonare le campane. Quando ne sentiamo il suono, diamo tutto per scontato, ma pensandoci bene, dovremmo ringraziare chi si impegna anche in questo incarico e lo fa in silenzio, ma con vera dedizione.  

Un tempo la mansione di “campanaro” era molto importante e quando le campane si tiravano con le “sòghe”, bisognava saperlo fare bene; specialmente per la notte dei Santi, quando per ore ed ore le campane venivano suonate e c’era bisogno di tanta gente. Rivedo in un flash gli uomini dentro al campanile e, visto che la mia casa era situata proprio davanti, in quella sera aiutavo a portare il minestrone e il vin brulè preparati appositamente, per rifocillare e riscaldare chi faticava per suonare. Proseguendo con l’associazione d’idee, il pensiero che mi è arrivato è stato quello della coscienza che, vista la frequentazione delle parrocchie in continuo calo, anche le campane un giorno saranno mute, perché forse non ci saranno persone disponibili per tutto quello che riguarda una comunità cristiana. I pensieri continuano veloci, ma ora li fermo… mi auguro soltanto che, nonostante la direzione che stiamo prendendo, dove spesso non ci si interessa più della parrocchia, rimanga qualcosa da tramandare, altrimenti avremmo perso tutto… e sarà molto triste.

Lucia Marangoni Dàmari

Pedescala 3 febbraio 2023



1 commento:

  1. Brava LUCIA , i tuoi argomenti azzeccano sempre e ci fanno riflettere.

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