Nessuno è più detestabile di coloro che, quanto più ti ingannano, tanto più fanno in modo di sembrare uomini onesti.»
Ricordate le parole di Alessandro Borghese e di Flavio Briatore? Gli apprendisti, gli stagisti, a detta di questi personaggi che vivono in pianta stabile nei salotti televisivi, non devono pretendere di essere pagati. Lavorate, ma fatelo gratis, è questo il succo del loro discorso. O ricordate la storia di Vittoria Zanetti, la giovanissima imprenditrice italiana che fondò una società che oggi vale un fatturato di quaranta milioni di euro all’anno? «Non c'erano orari fissi, si lavorava duramente”, ha raccontato con entusiasmo la Zanetti, parlando del suo breve periodo come cameriera. Per Galimberti invece i professori che vorrebbero migliori condizioni di lavoro, dovrebbero «andare in un'industria dove gli operai lavorano, anche se pagati poco, ma lavorano.»
Perché i giornali vi raccontano queste storie? Ve lo siete mai chiesto? I regimi hanno sempre cercato di ostacolare il dissenso. Se non esistono malumori, non esistono pensieri critici. Non ci saranno rivoluzioni. Né sommosse popolari. Né problemi. Il modo migliore per governare la gente è fare in modo che sia felice. O farle credere di esserlo, non fa differenza. E qui entrano in gioco i giornali.
«Dalla bidella pendolare» scrive Fabio Salamida, «che dichiara di passare otto ore al giorno su un treno alta velocità Milano - Napoli, al “rider felice” che percorre cinquanta chilometri in bicicletta per consegnare un panino: siamo quotidianamente bombardati da una narrazione tossica che esalta un’idea di lavoro come doveroso sacrificio creando una sorta di mito dello sfruttamento.»
Panem et circense, lo chiamavano gli antichi romani. Nel Novecento prese il nome di propaganda; Chomsky la ribattezzò “tecnica della distrazione, del controllo sociale”. Il nocciolo del discorso è sempre lo stesso:
la paura è un ottimo strumento di controllo sociale, ma persuadere il popolo che «vive nel migliore dei mondi possibili» funziona anche meglio.
Da questo scritto ci sarebbero molte riflessioni e conclusioni da fare sulla capacità manipolatoria dell'informazione, di personaggi politici e affini...e su quanto poco i cittadini si pongano dubbi sulle informazioni che ricevono, non si va a cercare la verità...
RispondiEliminaNon aspettiamoci miglioramenti da un governo ridicolo e di destra che non ammette neanche il disastro epocale provocato dal fascismo di mussolini...abemus papam...
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