E io spero solo che non sia stato costruito a tavolino...
È notte fonda quando Blanco, uno dei due vincitori del festival di Sanremo dello scorso anno, porta sul palco dell’Ariston il suo nuovo brano.
Dopo un minuto tuttavia, il cantante interrompe l’esibizione e inizia a prendere a calci i fiori sul palco, distruggendoli in pochi secondi, lanciando per aria oggetti e creando uno scenario desolato.
Al conduttore che entra chiedendo spiegazioni, il cantante sorridendo dice che era arrabbiato per problemi di audio. E che si è divertito.
Amadeus bofonchia qualcosa come: ”vuoi ricantare più tardi?”, e l’artista sparisce, lasciando il posto a una squadra di pulitori, tra cui un affranto Morandi, come un nonno che fa sparire i segni di una brutta sbronza del nipote.
Questi i fatti.
Migliaia di testate giornalistiche hanno ripreso la notizia, il pubblico si indigna in sala, e inizia una pioggia di commenti.
È tutto preparato versus il cantante era alterato. È un artista, fa parte del suo personaggio. Questi i commenti più frequenti.
Il punto non è questo, secondo me.
Tutto nel festival rappresenta, conferma o crea cultura, che ci piaccia o no. Ogni messaggio dato e legittimato diventa un volano di significati sdoganati.
La Ferragni incentra i suoi interventi sull’autodeterminazione e condanna gli haters.
Subito dopo Blanco, entrano rappresentanti attiviste contro la violenza sulle donne.
Chi si occupa di violenza sa che una componente degli agiti impulsivi si manifesta contro gli oggetti.
Dare questo tipo di messaggio senza prendere posizione significa tollerare, o al massimo liquidare il gesto come una bravata.
Peccato, si è perso un’occasione per riflettere su come la disregolazione delle emozioni spesso porti a una escalation pericolosa.
Alzare il sopracciglio e scuotere la testa e poi continuare a ridacchiare non fa altro che rinforzare quella cultura patriarcale comune che lascia passare, che accetta.
Pensiamo se a fare questo fosse stata una cantante donna.
Chi dice poi: io non guardo Sanremo, ritiene di assolvere la questione. E le cose vanno avanti come sempre, tra messaggi confusi e contraddittori. Cinicamente, pur che se ne
parli?
D.ssa Gabriella Canovi-web
Ogni anno sempre più schifo! povera rai dove sei finita, volgarita e violenza in diretta, giusto per alimentare le teste calde...dovrebbero fare dei controlli antidroga prima di entrare sul palco.
RispondiEliminaNon diamo sempre colpa alla droga..... Qui siamo di fronte a molta ignoranza, strafottenza, mania di protagonismo di un bambino viziato che pensa di essere qualcuno. Forse qualche bella giornata in fabbrica a lavorare per 4 euro o in agricoltura a spezzarsi la schiena farebbe bene.
RispondiEliminaIo avrei chiamato le forze dell’ordine un bel verbale una nottata in commissariato quantificato i danni ed aggiunti tutti i reati che qualsiasi forza dell’ordine ravviserebbe se l’avesse fatto un comune cittadino. Con l’aggravante di averlo fatto in TV. Da ultimo quei fiori sono nel conto del canone TV che ci rubano per vedere simili insulsi personaggi.
RispondiEliminaPer rendere edotto il tizio, che ha distrutto l'addobbo floreale, meriterebbe di andare a "tendere le vache" così avrebbe la possibilità di meditare sulla cavolata fatta.
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