martedì 28 febbraio 2023

Letto qua e là


Una volta, se è vero quello che raccontano, Isac Newton stava seduto sotto un albero di mele e gli cadde una mela in testa. Un altro, al suo posto, avrebbe detto quattro parole poco gentili e si sarebbe cercato un altro albero. Invece il signor Newton comincia a domandarsi: E perché quella mela è caduta all’ingiù? Come mai non è volata all’insù? Quale forza misteriosa l’attira in basso?

Una persona priva di immaginazione ascoltando discorsi del genere, avrebbe detto: “Questo signor Newton è poco serio, crede in forze misteriose, magari crede che ci sia un mago dentro la terra, pensa che le mele possano volare come il tappeto delle Mille e una notte, insomma, alla sua età, crede ancora nelle favole”. E invece io penso che il signor Newton abbia scoperto le leggi della gravitazione universale proprio perché aveva una mente aperta in tutte le direzioni, capace di immaginare cose sconosciute, aveva una grande fantasia e sapeva adoperarla.

Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un vero scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora e scoprirle, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo. Ecco perché credo che le fiabe possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi, essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo, gli può dare delle immagini anche per criticare il mondo. 

Gianni Rodari

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