Medico
di Torino smonta punto per punto le obiezioni al vaccino anti
Covid-19
Di Gabriele
Farina
Ottavio Davini, medico con 40 anni di esperienza, ultimo incarico all’Azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni Battista di Torino e autore di alcuni libri di divulgazione sanitaria (“Nella bolla del virus”, Neos Edizioni – “Il prezzo della salute”, Nutrimenti Edizioni), ha spiegato in maniera approfondita e dettagliata perchè bisogna fidarsi del vaccino contro il coronavirus Covid-19, smontando punto per punto le obiezioni di chi per varie ragioni teme la campagna di vaccinazione appena cominciata.
Quello che segue è il testo:
Devo capire. Provo a mettere le idee in fila, per
chiarirmele.
Allora, i fatti sono questi: nel febbraio 2020 arriva
in Europa (dalla Cina) un virus nuovo, nei confronti del quale
nessuno ha difese immunitarie. Ha una letalità abbastanza bassa, ma
è piuttosto contagioso. Quindi si diffonde rapidamente: in Italia,
poi in Europa, poi nel Mondo.
I Paesi (tutti, chi più chi meno)
adottano l’unica strategia possibile: quella delle chiusure, e si
cerca di spiegare ai cittadini che le cose che funzionano sono 3:
lavarsi le mani, indossare la mascherina e stare lontani. Perché una
cura non c’è: è normale, per i virus, e questo non fa
eccezione.
Cosa c’è di strano?
Purtroppo, niente. Avremmo
voluto che non capitasse, ma è capitato. La cosa più probabile è
che si tratti di una zoonosi, cioè un virus che è saltato di
specie: da un animale all’uomo. (Lettura consigliata: David
Quammen, Spillover).
E già su questa ricostruzione (che è
sintetica, ma basata su fatti e studi scientifici) si fanno milioni di congetture (il laboratorio di Wuhan, l’esperimento, il complotto
internazionale, Soros, Bill Gates che già lo sapeva e si era
organizzato e così via). Qui vale veramente il rasoio di Occam (e il
mio virologo di Facebook faccia lo sforzo di andare su Wikipedia a
vedere chi era): se ci sono diverse ipotesi, la più semplice è
quella vera, e le altre le taglio via (con il rasoio, appunto).
Ma
non voglio parlare di questo, e neanche dei
negazionisti/complottisti, né degli errori fatti – in tutto il
mondo – nella gestione della pandemia.
Voglio invece capire
perché adesso c’è questa feroce e scomposta opposizione al
vaccino.
Dato che continuiamo a ripeterci che, con chi è
contrario ai vaccini, non bisogna essere aggressivi, ma che occorre
essere pacati, argomentando serenamente e cercando di spiegare, mi
sforzerò di essere educato, ma non sono certo di riuscire
nell’intento.
Andiamo per punti.
1. Non si sa cosa c’è
dentro.
Si sa benissimo (vedere sito AIFA), e certamente non ci
sono 5g, feti morti, metalli pesanti e altre baggianate del genere: in
pratica ci sono particelle di grasso che includono l’mRNA (vedi
dopo), colesterolo, sali, saccarosio e acqua. E basta.
2. Non è stato
abbastanza sperimentato.
No, è stato sperimentato in tempi molto
rapidi, questo sì, perché i Paesi e le istituzioni hanno messo sul
tavolo una quantità mai vista di danaro, il che ha permesso di
correre molto, molto più velocemente del solito. Comunque, sono
state rispettate le tre fasi dei trial clinici che sono OBBLIGATORIE
per qualunque nuovo farmaco, e che vengono monitorate da FDA ed EMA,
coinvolgendo centinaia di ricercatori. E i dati sono pubblicati e
quindi di pubblico dominio. Se qualcosa non vi convince prima
leggeteli (ma vi ci vorrà una decina d’anni, perché per capirli
dovrete laurearvi in medicina o in scienze biologiche, e avere
studiato a fondo virologia, immunologia, epidemiologia, statistica e
qualcos’altro che adesso non mi viene in mente. E naturalmente
dovete capire l’inglese scientifico). Io, per esempio, che ho solo
una laurea in Medicina, una specializzazione e quarant’anni di
ospedale, riesco a interpretarli solo a grandi linee (e li trovo
convincenti). Quindi mi fido di quello che mi dicono quelli che hanno
studiato. E comunque i soggetti sottoposti al primo dei vaccini
somministrati (Pfizer) sono stati oltre ventimila (altri ventimila
sono nel braccio di controllo, anche questo lo trovate su Wikipedia).
E la differenza nel rischio di infettarsi è talmente clamorosa che
dovrebbe capirla chiunque. (Letture consigliate: gli articoli di
Forni e Tagliabue su Huffington Post).
3. Il vaccino con l’RNA messaggero può modificare
il DNA.
Ecco, questa è proprio una di quelle cose che – se uno
avesse fatto le scuole giuste – non potrebbe dire. Non so se oggi è
nel programma delle scuole superiori, ma a Medicina l’ho studiato.
L’mRNA serve (mi perdonino gli esperti veri per la semplificazione)
per trasferire le informazioni dal DNA e produrre le proteine. Dire
che l’mRNA (che tra l’altro ha vita molto breve) può modificare
il DNA è come dire che se ho un dado di carne per il brodo posso
farmi la mucca in casa.
4. È pericoloso.
Questa
è un’obiezione con un minimo di senso. Qualunque sostanza
introdotta nel nostro organismo può scatenare imprevedibili effetti.
Basta leggere il bugiardino di una cosa qualunque che avete in casa,
anche la tachipirina. I vaccini sono – tra queste sostanze – tra
le più sicure. I vaccini correntemente in uso hanno effetti molto
severi (fino alla morte) nell’ordine – quando va male – di
qualche unità per milione di somministrazioni. Il tema, come per
qualunque farmaco, è il rapporto tra rischio ipotetico e beneficio
certo: la copertura dei vaccini per la Covid-19 è superiore al 90%.
C’è un abisso tra il beneficio (enorme) e il rischio
(remotissimo).
5. Ma io ho paura.
Come sopra: ragionevole. Io
non ce l’avrei, perché vaccinarsi è pericoloso più o meno come
attraversare la strada, ma capisco. E, tanto per chiarire, è
possibile, anzi probabile che nei prossimi mesi ogni tanto comparirà
sui giornali la notizia di qualcuno che se l’è vista brutta.
Consiglio: verificate la notizia (non si sa mai) e mettetelo comunque
in conto. Il rischio zero non esiste, nella vita, per nessuna
attività. Ma quello per vaccino è basso, bassissimo. E per il resto
vale quanto sopra.
6. No, va be’, ma non ci dicono la verità, non mi
fido degli scienziati, sono tutti al soldo di Big Pharma.
È come
dire che non mi fido degli ingegneri aeronautici che progettano
l’aereo su cui voliamo perché sono al soldo della Boeing o della
Airbus. Segnalo – en passant – che la nostra conoscenza delle
leggi della fisica che consentono il volo è uguale a quella che
abbiamo dei meccanismi immunitari. Ma l’aereo lo prendono alcuni
miliardi di persone ogni anno (pochissimi con la laurea in fisica,
immagino).
7. Ah, ma io aspetto, lasciamo che si vaccinino gli
altri, non si sa nulla degli effetti a lungo termine.
Non è vero,
quelli li conosciamo: gli effetti a lungo termine delle vaccinazioni
del secolo scorso sono stati la scomparsa del Vaiolo (eradicato nel
1980), e il contenimento ai minimi termini di almeno altre sette-otto
malattie contagiose che facevano morti e invalidi a MILIONI
(poliomielite, morbillo, difterite, rosolia, parotite, pertosse,
tetano, epatite B, etc.). Anche qui basta Wikipedia (ci sarebbero
anche i siti OMS e ISS, ma capisco che possano apparire anche loro al
soldo di qualcuno), ma se vi informate su Byoblu mi spiace dirvelo,
sono proprio fatti vostri. Infatti, l’altro effetto a lungo termine
si chiama selezione darwiniana: chi non si vaccina ha meno
probabilità di avere figli (e non voglio spiegare perché, dato che
è cinico e politicamente scorretto).
8. Ma sui siti AIFA ed EMA ci sono un sacco di
dubbi.
Benvenuti nel modo reale della scienza. Quando leggete che
“i dati sono insufficienti” vuol dire che non si dispone ancora
di un volume di dati che consenta affermazioni categoriche, cosa che
abbiamo visto in passato e che vedremo in futuro: funziona così,
quando si fanno le cose seriamente e non si urla “il plasma”, “la
clorochina”, perché te l’hanno detto su FB. Quindi è ovvio che
non si conoscano ancora gli effetti, per esempio, su gravidanza e
allattamento, semplicemente perché non c’è ancora una casistica
sufficientemente ampia per trarre conclusioni definitive, ma gli
studi proseguono e presto avremo risposte anche a queste domande.
Così come non possiamo sapere con certezza (anche se i dati
preliminari sono incoraggianti) quanto durerà la protezione: è
ovvio che per saperlo deve trascorrere del tempo.
9. Ah, ma i vaccini fanno venire l’autismo.
BASTA! È una bufala spaventosa, smentita da decenni, la vogliamo smettere! E se qualcuno mi tira fuori qualche correlazione (crescita vaccini-crescita casi autismo) provo educatamente a segnalare che CORRELAZIONE NON SIGNIFICA CAUSALITA’ (e se non capite il concetto non c’è speranza per voi e i vostri discendenti). Perché, se proprio ci tenete, vi faccio vedere un bel grafico che dimostra un’altra correlazione: quello tra autismo e aumento del consumo dei famosi cibi “bio”:
10. Ah, ma fanno finta di iniettare il vaccino, in
realtà è solo acqua distillata.
Eh, certo: milioni di medici e
infermieri si stanno facendo iniettare in tutto il mondo acqua
distillata. Milioni di coglioni, che tra qualche settimana
lavoreranno con i pazienti Covid convinti di essere immunizzati, e
invece moriranno come mosche. Ma cosa avete nel cervello?
11. Avete visto l’infermiera che è svenuta? E poi è morta, ma non ce lo dicono. L’infermiera è svenuta per quel fenomeno fisiologico noto come sindrome vagale: è effetto dell’ago, dello stress e di molti fattori concomitanti: ho visto pazienti svenire quando mi avvicinavo con l’ago in mano. Capita, e non è grave (lezione gratis di primo soccorso: sdraiate il malcapitato e alzategli le gambe: sarà dei nostri in pochi secondi). E non è morta, naturalmente, come ha dovuto (!) confermare l’ospedale dove lavora.
12. In Russia e in Cina hanno fatto prima.
Ecco,
questo non è bellissimo, perché in quei Paesi hanno iniziato le
somministrazioni prima della fine della fase 3. Meglio abbiamo fatto
noi, dove quei venduti dell’EMA hanno voluto controllare TUTTI I
DATI GREZZI di TUTTI i casi del Trial.
13. Ma avete visto il curriculum di Pfizer? Hanno
fatto ogni sorta di nefandezze. E adesso ci fidiamo di
questi?
Guardate, non sarò certo io a difendere le grandi
industrie farmaceutiche, ed è giusto star loro sul collo. Ma se oggi
un bambino che nasce in Italia può sperare di vivere mediamente
novant’anni è anche merito loro (lettura consigliata: Adam Smith,
La ricchezza delle nazioni), e naturalmente della Medicina moderna.
Se in questo caso hanno fatto un buon lavoro, a me va bene. E
comunque quando hanno sfornato il Viagra non ho visto tanta gente
preoccupata.
14. Perché i politici si vaccinano per primi,
questi privilegiati? Perché non si vaccinano i politici, così fanno
da cavie?
Mettetevi d’accordo. A me non frega niente.
15. Non vorranno mica metterlo obbligatorio? È
anticostituzionale.
Allora, io penso che per la popolazione
generale l’obbligo per ora non sia da prendere in considerazione,
perché è molto meglio che i cittadini capiscano da soli l’utilità
di vaccinarsi. Ma anche ergersi a costituzionalisti senza capire
quello che si legge no, vi prego. L’articolo 32 dice che “Nessuno
può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non
per disposizione di legge.” Quindi è sufficiente una legge, come
per altre vaccinazioni – in tutto il mondo – o come con i TSO
(che qui non cito a caso). Perché (sempre la costituzione) sancisce
che la tutela della salute è “fondamentale diritto dell’individuo
e interesse della collettività”. Quindi, se fosse interesse della
collettività vaccinare l’intera popolazione, si potrebbe fare. Che
è quello che ha riaffermato proprio la Corte costituzionale
(sentenza 307/1990):
La legge impositiva di un trattamento
sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se
il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo
stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo
stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore
scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a
giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo
che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto
fondamentale.
Chiaro, no?
Sui sanitari, onestamente credo che
ci si potrebbe pensare. Io, tanti anni fa, per iscrivermi a Medicina
dovetti fare la vaccinazione antitubercolare e poi, per lavorare,
quella contro l’epatite B. Per dire.
Potrei andare avanti (bellissima la discussione
sulla logistica che impazza adesso), ma mi fermo qui per stanchezza,
anche perché vorrei tentare di fare qualche ipotesi sul perché
succede tutto questo.
Proviamo:
1. Perché siamo nella società globalizzata, dove merci, persone e idee viaggiano velocissime. E che viaggino le idee è una bella cosa, perché è una delle ragioni che ci ha portato ad avere il vaccino in tempi così straordinariamente brevi. Ma le idee che viaggiano non sono tutte “solide”, basate sui fatti, sulle prove. Molte sono idee che originano dalla paura, dall’ignoranza, dalla fragilità emotiva, dall’opposizione preconcetta all’altro, dalla strumentalizzazione politica. Dato che molti di quelli che fanno le domande e le obiezioni che ho elencato sono convinti che ci sia un grande burattinaio che muove tutti i fili, vorrei dire a costoro che sono loro gli inconsapevoli burattini di qualcuno che – per interessi personali, economici, politici – cerca di gettare discredito su quello che di buono riesce a fare ogni tanto la comunità internazionale (penso a QAnon, naturalmente, ma non solo).
2. Poi c’è un’altra questione: per millenni i nostri cervelli sono stati abituati a elaborare un numero limitato di informazioni (lettura consigliata: Daniel Kahneman, Pensieri lenti e veloci). Da qualche decennio siamo sottoposti a un volume di informazioni (la maggior parte delle quali, come detto, inattendibili) che il nostro cervello non è in grado di elaborare e per gestire le quali non abbiamo sufficiente cultura (in particolare scientifica); la conseguenza è che quelle più clamorose, rumorose e strampalate si fissano nella nostra mente. E i meccanismi di rinforzo tipici dei social (dialogo a piccoli gruppi che rilanciano le stesse tesi: gated communities) ci accrescono nelle nostre convinzioni. (Lettura consigliata: Prevenire, di Vineis, Carra e Cingolani).
3. Un altro effetto dei social e del web (che ho alimentato anche io, suggerendo di esplorare Wikipedia per avere risposte) è la scomparsa della intermediazione: agli esperti non viene più riconosciuto il loro ruolo (solitamente conquistato con decenni sui libri e nei laboratori), e si pensa di poter confutare le loro affermazioni basandosi su qualche informazione raccolta qua e là. Senza considerare, appunto, l’enorme complessità della scienza e della società moderna; pensate che già George Bernard Shaw diceva: “Ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Ed è sbagliata.” (Lettura consigliata: The game, Alessandro Baricco).
4. I media hanno giocato male la loro partita, non
meglio dei politici, per intenderci. Non tanto sul versante
dell’informazione, ma sulla gestione dei dibattiti e dei talkshow.
Per essere chiari: non mettete uno scienziato a discutere di vaccini
con un DJ, una soubrette o un critico d’arte (e stendo un velo
pietoso sull’ego di qualche collega). Otterremo solo di svilire la
scienza e di confondere i cittadini. Per essere chiaro – e un po’
autoritario – non dovrebbe essere consentito. Perché la democrazia
non è la libertà di dire minchiate, la democrazia è fatica, è
studio.
Come ha detto Kamala Harris, “la democrazia non è uno
stato ma un atto”. (Lettura consigliata: gli articoli di Giovanni
Boniolo su scienzainrete.it).
Lo so, non sono stato bravo, non ho mantenuto la
calma come avrei voluto, ogni tanto sono andato sopra le righe.
Chiedo scusa.
Comunque, io e i miei familiari possiamo vaccinarci,
quindi lo faremo tutti appena possibile.
Chi non vuole farlo, per
ora è libero di scegliere; pensi solo che la sua scelta potrà avere
sulla coscienza la malattia e la morte di coloro che non potranno
vaccinarsi per ragioni di salute, e che possono solo sperare
nell’immunità di gregge.
dr. Ottavio Davini
Finalmente dei ragionamenti, grazie Carla.
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