É una pallina di piume grigie macchiata di rosso, dall'aspetto simpatico e curioso, che bazzica spesso d'inverno nei pressi delle nostre case.
Leggenda vuole che quando un pettirosso fa capolino alla finestra annunci l’arrivo della stagione fredda e della neve. Simbolo della vita che resiste all’inverno, di rinascita e di rinnovamento, il pettirosso porta con sé speranza, ottimismo, buoni auspici per l’anno nuovo.
Il pettirosso è una specie solitaria e molto territoriale, anche al di fuori del periodo riproduttivo. In autunno ha un comportamento piuttosto elusivo ed è difficile osservarlo; in inverno diviene molto confidente e arriva facilmente ad alimentarsi sulle mangiatoie. Il suo richiamo, caratteristico, lo rende facilmente riconoscibile e anche l’osservazione diretta non presenta particolari difficoltà. È una specie molto attiva e si sposta continuamente dalla vegetazione al terreno per ricercare il cibo, con voli molto brevi.
Nonostante il carattere aggressivo e per nulla timido, il pettirosso è spesso associato a calma, pace e tranquillità, ma nella tradizione celtica, il pettirosso sfoggia la sua indole combattiva e lotta dai rami di un agrifoglio contro uno scricciolo sistemato su una quercia, a simboleggiare il passaggio tra estate e inverno e dal vecchio anno a quello nuovo. Per i popoli del nord il pettirosso era invece uno dei simboli di Thor, dio del tuono, portatore di nuvole, fulmini e tempeste.
Le leggende cristiane si sono concentrate sulla colorazione del piumaggio del pettirosso, anziché sul suo carattere. Secondo una di queste leggende, in principio questi uccellini erano completamente grigi, finché uno di loro cercò di liberare Gesù crocefisso dalla corona di spine macchiandosi di sangue. Gesù, in segno di riconoscenza, decise di lasciare all’uccellino la particolare colorazione, così che tutti potessero conoscere la bontà e la generosità del pettirosso.
L’immagine del pettirosso è stata spesso associata al Natale e utilizzata come simbolo d’amore sulle cartoline d’auguri. La tradizione è nata nel diciannovesimo secolo, quando gli inglesi notarono la presenza del pettirosso durante il mese di dicembre. Scrittori, poeti e musicisti sono invece stati ispirati dal melodioso canto del pettirosso. Chopin, ad esempio, tentò di imitarlo nella Grande Polonaise brillante, motivo per cui il pettirosso ha guadagnato il soprannome di “Chopin dell’aria”, mentre Emily Dickinson, poetessa americana, ha dedicato a questo grazioso uccellino uno dei suoi versi più noti:
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
Per attirare i pettirossi in giardino si può offrire loro del cibo, sistemare una casetta per la nidificazione o piantare specie vegetali gradite a questi volatili. Il pettirosso ha un indole riservata e solitaria ma ha sviluppato una certa confidenza nei confronti dell’uomo perché ha imparato che grazie a esso può procacciarsi cibo in modo semplice. Questi uccelli si nutrono infatti di insetti e vermi che trovano nel terreno: quando si lavora in giardino, non è raro che un pettirosso si avvicini alla ricerca di lombrichi e insetti affiorati in superficie rigirando il terreno. Durante i mesi invernali, quando il terreno è duro o coperto di neve e ghiaccio e il cibo scarseggia, il pettirosso non disdegna bacche, piccoli frutti, semi, frutta secca e grasso, che possono essere collocati in giardino a terra e sui davanzali di balconi e terrazzi per attirare questo grazioso uccellino. Per osservare da vicino un pettirosso nel proprio giardino, è utile sistemare una mangiatoia al riparo da possibili predatori. La mangiatoia andrebbe riempita al mattino, avendo cura di tenerla sempre colma di cibo fresco e pulita. Nella mangiatoia possono essere inseriti nocciole, noci, arachidi, semi di girasole, frutta fresca e candita, anche impastati con burro di arachidi o altri grassi.
[Tratto dal web: GreenMe]
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