Istantanea di fine '800 della FONTANA GRANDE di Pedescala, da notare l'elegante e lineare manufatto in marmo rosso di Asiago che in quel tempo gettava a un solo zampillo ed era con postura perpendicolare all'attuale, sicuramente per poter abbeverare più armenti in quel periodo molto più numerosi e vitali.
Sulla destra spunta il Capitello detto dei "Moji" dei quali si intravede il portone del casato, o dei "Tati" con la loro "palazza" sul davanti dello stesso. Fu eretto dai superstiti del tragico morbo colera che investì tutto il Veneto, il 25 agosto 1855 per grazia ricevuta "al Donator Supremo" (la fontana ebbe anche un suo importantissimo ruolo in quest'evento ma questa è un'altra storia).
All'inizio della "strada Vecia" ora via Asiago si nota l'elegante portone d'entrata della casa dei "nobili Menegatti" di Pedescala (ora abitazioni di altri proprietari) "Tituni, Tonai, Puncini, Mariani".
(Delmo Stenghele)
Grazie Delmo, per riportarci indietro nel tempo.
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