sabato 17 agosto 2019

Il mondo virtuale




E un giorno scopri che il mondo virtuale, così poi tanto virtuale non è….
Che la tua storia assomiglia a tante altre storie, che la tua vita si intreccia con altre vite, che le tue ansie accomunano tante altre persone, che i tuoi desideri sono gli stessi di molti altri e soprattutto che in un mondo virtuale ci si conosce, ci si confronta, ci si mette in discussione su temi veri, reali, che stanno a cuore a tutte quelle persone “normali” che non credono certo ai “vissero felici e contenti”, ma credono ancora nella fiducia, nella condivisione, nell’altruismo, nella speranza.
Tutto quello che consente di affrontare i problemi, quelli che attanagliano quotidianamente il nostro mondo, con una serenità maggiore perché scopriamo di non essere soli, di essere in tanti e allora capiamo che insieme diventa tutto più facile.
Ero molto diffidente nei confronti di facebook e qualsiasi altro tipo di social network.
Ero convinta che fosse un ostacolo alle relazioni umane.
Ero convinta che fosse banale e che banalmente guardasse alla globalità di un mondo virtuale nella più totale solitudine.
Ero convinta che precludesse delle opportunità di uscire e guardare il mondo reale.
Ero convinta che per dialogare con una persona ci fosse bisogno di incontrarla.
Sono convinta che per interloquire bisogna guardarsi negli occhi, osservare lo sguardo e l’espressione dell’interlocutore.
Sono convinta che il rapporto umano passi dal contatto fisico: una pacca sulla spalla, un abbraccio, un sorriso, una carezza, una stretta di mano.
Ma sono altrettanto convinta che dietro ogni profilo vi sia una persona con la sua storia alle spalle e sulle spalle, con la sua vita, le sue gioie ed i suoi affanni e che in qualche modo, chi più, chi meno cerca di mettersi a nudo.
Dietro ogni immagine, ogni frase scritta, vi è una mente, un’anima e un cuore.
È un po’ come se si volesse esorcizzare o alleviare il proprio malessere o condividere il proprio benessere.
È come se condividendo i propri “stati” con gli altri, ci si sentisse più leggeri e meno soli.
E così, anche senza conoscersi, capita di accompagnare un amico in ospedale, un altro a comprare il pane.
Capita di condividere esperienze e relazionarsi con persone che ti sembra di conoscere da una vita.
Capita di sperare ardentemente che il figlio di un tuo amico guarisca quanto prima, che la mamma di un altro torni ad essere presto in forma e che un altro amico ancora, vinca quella gara e quella sfida per cui ha tanto lottato.
Capita di instaurare un rapporto con persone che hanno il tuo stesso modo di vedere, sentire e percepire la realtà.
Capita di sapere che i problemi, le malattie, le lotte, le speranze, non sono aspetti virtual, ma concreti e tangibili.
Esperienze reali che, se condivise, forse ci aiutano, se non a superarle, quantomeno ad affrontarle meglio.
E così capita di sentirsi vicini anche a distanza, di gioire, di piangere o soffrire attraverso un post o una semplice immagine.
Capita che anche attraverso uno schermo si riesca a toccare con mano la propria o l’altrui sofferenza.
Capita che si riesca a sentire un canto melodioso, il profumo inebriante di un piatto, o percepire una bellezza inaspettata, anche senza che ci si muova da casa e soprattutto senza perdere di vista la realtà o alcun tipo di contatto "umano" o di umanità.

Oggi mi sento di aggiungere anche che:
Siamo noi che ci scegliamo in questo "mondo virtuale", siamo noi che diamo una forma intelligente e mirata, nessuno ci obbliga, basta un "clik" e via... però di una cosa sono certa... che l'incontro tra persone con l'ANIMA avviene sia in questo mondo che nella realtà.

dal web

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...